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L’Endometriosi spiegata ai ragazzi delle scuole di Tarvisio

Prosegue, con il sostegno degli specialisti in materia, l’attività dell’Associazione Endometriosi Friuli Venezia Giulia nelle scuole. Venerdì 6 ottobre la Onlus farà tappa a Tarvisio per coinvolgere le classi dalla terza alla quinta dell’Istituto Omnicomprensivo I. Bachmann su un tema ancora poco conosciuto, ma importante vista l’incidenza (si stima, infatti, che il 10% delle donne in età fertile soffra di endometriosi).

“Vorremmo sottolineare che, secondo dati relativi all’Unione Europea, il 70% delle ragazze che presenta un ciclo mestruale severo può soffrire di endometriosi. Vogliamo inoltre ricordare che questa malattia crea dei danni anche ad altri organi”, spiega la presidente, Sonia Manente, che coglie l’occasione per ringraziare “Maria Giovanna Elmi per avere promosso l’iniziativa sul territorio nonché la docente referente del progetto, Tiziana Lazzaro Candoni, il Dirigente scolastico e tutti i professori che accompagneranno e coordineranno i ragazzi nel corso della mattinata. Il loro supporto, per noi associazione che operiamo da 19 anni in Friuli Venezia Giulia per puro volontariato, risulta fondamentale. Iniziamo le attività di questo nuovo anno scolastico con la continuazione del progetto avviato in precedenza. I questionari sono stati ampliati e contengono anche aspetti relativi agli stili di vita e all’alimentazione, da non sottovalutare”, evidenzia Manente.

All’incontro prenderà parte pure la consigliera comunale con delega ai Servizi Sanitari e all’Assistenza, Raffaella Taddio, per portare i saluti dell’amministrazione comunale. Agli alunni, sia femmine che maschi (61 ragazzi e 48 ragazze), verranno consegnati due tipi di questionari per sensibilizzarli su una questione considerata ancora troppo spesso “di sole donne”.  “Questo genere di malattie – evidenzia Manente – comporta l’emarginazione della ragazza spingendola a pensare che il dolore sia qualcosa che debba sopportare “in quanto donna”, invece bisogna fare cultura, solo così le famiglie e i compagni potranno fungere da supporto alla vita di queste ragazze/donne. Sembra scontato, ma la prevenzione è fondamentale perché la diagnosi della malattia risulta, ad oggi, tardiva (tra i 5 e i 9 anni dopo la comparsa dei sintomi) e riguarda molte adolescenti che non sanno di averla. Come associazione – aggiunge Manente – stiamo facendo anche welfare aziendale su temi come il ciclo mestruale ed altre patologie in quanto la donna è discriminata nello studio e nel mondo del lavoro e, spesso, non riesce ad ambire ad una occupazione degna di questo nome e con una giusta remunerazione a causa della perdita di giornate di studio e di lavoro per motivi di salute. Sarebbe necessario mettere in atto una forma di flessibilità che la porti a svolgere la sua attività recuperando le ore oppure permetterle di adempiere alle sue mansioni anche da casa”.

Bisogna infatti ricordare che l’endometriosi è una malattia recidiva, invalidante e cronica, originata dalla presenza dell’endometrio (un tessuto che riveste l’utero) in altre sedi anomale, con effetti devastanti e danni invalidanti. La donna viene, infatti, spesso sottoposta a molti interventi chirurgici, da un minimo di 3 fino a 16/18, con possibile danneggiamento a causa dell’operazione stessa (ad esempio la stomia). Altro problema di emergenza chirurgica è l’occlusione intestinale laddove la donna è costretta ad un ricovero urgente. Ulteriore disagio risulta l’utilizzo del catetere per lo svuotamento della vescica (permanente o provvisorio) oppure altro strumento per lo svuotamento dell’intestino.