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I Comitati gemonesi: “Macché giubilo per la cardiologia, qui si continua a togliere attrezzature”

“Mentre il D.G. dell’AAS 3, Benetollo annuncia che l’attività di Cardiologia è stata potenziata nel contempo il macchinario per l’analisi del test da sforzo, utilizzato finora in cardiologia a Gemona, in questi giorni è stato portato a Tolmezzo, in sostituzione di quello esistente lassù. Da una parte si giubila per il primo paziente dimesso dopo riabilitazione cardiologica, senza specificare nei dettagli come sia avvenuta, mentre continua la spoliazione del San Michele, a conferma della sua trasformazione in poliambulatorio/cronicario come voluto dalla iniqua legge di riforma sanitaria”. Tornano all’attacco i Comitati per la difesa del San Michele di Gemona dopo le dichiarazioni dell’Azienda Sanitaria.

striscioni comitato tallero 2016“Come sia possibile effettuare riabilitazioni cardiologiche con strumentazioni obsolete o carenti resta un mistero – proseguono gli attivisti del Comitato -. Un episodio simile è successo alcuni anni fa in merito alla nuova TAC che avrebbe dovuto sostituire quella gemonese. Invece fu installata a Tolmezzo e a Gemona venne trasferita quella tolmezzina che aveva già qualche anno. Nessuno invece spiega come e quando verrà effettuata la prevista riconversione dell’attuale Reparto di Medicina in una nebulosa Struttura Polifunzionale, per la riabilitazione cardiologica, traumatologica e neurologica”.

“In particolare quest’ultima, visto che la Neurologia sarà spostata a Tolmezzo, nonostante la forte protesta degli specializzandi Oggi inoltre il Reparto di Medicina ha un tasso di occupazione altissimo dei posti/letto. Dove verranno mandati i nostri anziani, in particolare quelli della Montagna, dopo la sua ventilata trasformazione? Anche perché sia Tolmezzo che San Daniele sono saturi. Non vorremmo che qualcuno – proseguono dal Comitato – per appuntarsi una medaglia a Roma, trasformi la nostra sanità in modelli che noi non abbiamo mai conosciuto e che vorremmo non vedere mai. Questa iniqua riforma, contestata anche dai Sindacati dei medici e infermieri, che a fronte di enunciazioni condivisibili, finora ha fatto solo tagli ai posti letto, a funzioni e servizi, senza implementazioni sul territorio, sia da abrogare totalmente per riscriverla in modo condiviso, lo pensano ormai ben 8 Comitati e gruppi di cittadini in Regione“. Comitati a difesa della Sanità, presenti o sorti ultimamente a fronte dei disagi di cui soffre l’utenza, problematiche ampiamente riportate dai media. Anche i Gruppi gemonesi che si battono da molti anni per la difesa del San Michele hanno pienamente aderito al Comitato referendario abrogativo legge sanità FVG. e stanno raccogliendo sul territorio le firme necessarie per la sua ormai prossima presentazione in Regione.

Un pensiero su “I Comitati gemonesi: “Macché giubilo per la cardiologia, qui si continua a togliere attrezzature”

  • Paolo Venturini, cardiologo gemonese

    Avevo deciso di non scrivere più. Ma il cuore, l’amore per la mia gente, i tanti anni in cui ho contribuito alla salute di Gemona, Canal del Ferro e Valcanale (e qui invito i cugini Carnici e di San Daniele ad entrare in sinergia con i maggiori problemi di Gemona, che soni i problemi di oggi, perché presto le risorse non ci saranno neppure per i nostri vicini nell’inesorabile svuotamento degli H Spoke per gli Hub che già oggi sono inefficienti). Dopo anni di esperienza nel pubblico fra cui 4 anni nella mitica Area di Emergenza di Gemona che nel 1990 avevo avviato…quando il sistema di Emergenza del FVG ( il primo in Italia) era da tutti citato ad esempio..sono stato chiamato a fondare la Cardiologia di un H privato accreditato, che ora svolge il lavoro del SSN del Medio Friuli nella diagnostica cardiologica non invasiva di oltre il 50% delle prestazioni di tutta l’area Udinese (privato che + pubblico non c’è!!!!).
    Penso di avere una visione abbastanza completa del SSR.
    Se la Governance regionale fosse spinta dalla smania di risparmiare avrebbe creato un sistema di “ascolto” di tecnici, politici di maggioranza e opposizione, esperti di sanità, amministratori locali, comitati. Oggi ho letto un articolo molto lucido di Ussai che presenta una interrogazione…ho conosciuto in questo periodo Roberto consigliere regionale equilibrato e animato da vera passione politica e civile…ma avrò un pochino di fiducia in questi politici regionali se riuscissero con mezzi politici, civili e legali a bloccare questo scempio che la Governance sta interpretando nel peggiore dei modi, seguendo le indicazioni del capo nazionale che molto probabilmente segue i consigli di poteri non ben visibili. Liquiderei con un sorriso amaro la strombazzata Riabilitazione cardiologica Gemonese, come penso lo faranno le grandi brave persone che sono Zaga Regalzi Artale e Roberto che erano con me a fare una proposta che non poteva non essere accettata per ben 2 volte davanti ai 4 in regione e questo mio “outing” lo faccio per invitare tutta la popolazione a firmare in massa e poi partecipare al Referendum di abrogazione della riforma del SSR per poi riscriverla onestamente e in modo equilibrato, perché è colpa della mia gente che finora ha lasciato soli i comitati. Ricordate che il rischio è già evidente ma sarà sempre peggio perché l’ictus del Gemonese o dell’abitatante di Montenars (..per esempio) non sarà in grado di raggiungere in tempo la Stroke Unit a Udine e fare la Tac e la trombolisi ed evitare la paresi permanente…magari contribuirà ad arricchire organizzazioni deputate a trasportare invalidi..!
    Concludo dicendo che sarebbe il massimo se il Governatore con i suoi collaboratori davanti al rischio di una strage..venissero ai sani principi della discussione democratica, ascoltassero i consigli migliori anche magari di chi abita nella valle più sperduta e che conosce le insidie del suo territorio (guardate Corona che imperversa nei Talk Show più della nostra governatrice). Ciò porterebbe anche voti e stima….senza ricorrere a soldati antisommossa contro una popolazione sana e inerte. Non sarà così perché solo i grandi riconoscono i propri errori per diventare più grandi.
    In mancanza non ci resta che il Referendum, almeno finché apparentemente c’è la democrazia. P

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