CARNIA- Timori di frenata nel settore edile

La Confederazione Nazionale dell’Artigianato della Carnia ha recentemente affrontato l’andamento del settore edile con i propri iscritti e con i rappresentanti di AssoEdili (l’organizzazione nazionale di categoria che raggruppa oltre 30.000 imprese). Il comparto delle costruzioni civili rappresenta la quasi totalità delle imprese artigiane della montagna, dove prevalgono appunto muratori, idraulici, elettricisti ed imbianchini, rispetto all’artigianato di subfornitura e produzione. La CNA ha individuato alcuni problemi generali ma anche alcune questioni specifiche della montagna.
Innanzitutto, il rischio che il ritardo nella realizzazione delle grandi opere infrastrutturali possa influire sugli appalti pubblici in generale e produrre un rallentamento del settore; settore che negli ultimi anni ha mantenuto a galla il pil nazionale e contribuito in modo determinante alla creazione di nuovi posti di lavoro, anche nella montagna friulana. Un altro elemento di nervosismo è dato dalla normativa sugli appalti pubblici e da una serie di ipotesi di revisione sostanziale che, riducendo la trasparenza senza peraltro accelerare i tempi di realizzazione delle opere, potrebbero oggettivamente ridurre gli spazi di mercato per le piccole imprese.
Riguardo la specifica situazione della montagna friulana, il direttore CNA di Udine, Giovanni Forcione, ha rilevato poi come alcune iniziative regionali, nell’ambito del Piano di Sviluppo Rurale e dell’Obiettivo 2, abbiano oggettivamente contribuito negli ultimi anni anche a sostenere il settore, ed ha auspicato di conseguenza una prosecuzione di tali politiche anche dopo il 2006.
Rispetto ai risultati attesi in montagna, in particolare per i progetti di albergo diffuso, si è però evidenziato il rischio che, dopo la breve scadenza del vincolo di destinazione imposto ai proprietari, la ricettività extra-alberghiera stessa possa letteralmente scomparire. Infatti, alla scadenza degli otto o dieci anni previsti, i proprietari privati, dopo aver goduto dei contributi per la ristrutturazione e l’arredo, possono legittimamente disporre dell’immobile per proprio uso, per i figli o per venderlo. In questo senso, la CNA della Carnia suggerisce fin d’ora di prevedere, nella nuova programmazione 2007-2013, priorità ai progetti di albergo diffuso integrati con processi di sviluppo locale, proposti da beneficiari pubblici e non-profit, e privilegiando assolutamente quei soggetti che dichiarino di impegnarsi nella ricettività extra-alberghiera a lungo termine (ad esempio oltre i quindici anni).