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Secab e la “Politica”, le considerazioni di Luca Boschetti

Ritorniamo sul tema Secab, proponendo la replica del già consigliere regionale Luca Boschetti alle considerazioni del presidente Ennio Pittino.

Ho letto con molta attenzione l’articolo con le parole del del Presidente di Secab Ennio Pittino e mi permetto di farLe alcune considerazioni.

Nessuno ha mai messo in discussione quello che ha fatto Secab in tutti questi anni e non mi permetto di farlo nemmeno io, ci mancherebbe. Però, caro Presidente, Lei dice: «La gestione di SECAB ritengo sia, giustamente, retta da un sistema “Politico”, soprattutto trattandosi di una Cooperativa che non rientra tra le classificazioni di amministrazioni pubbliche e/o Enti locali, ma è una azienda costituita proprio sotto forma di “Cooperativa”. Per cui le scelte adottate dal Consiglio di Amministrazione sono determinate dai consensi dei componenti lo stesso, nel rispetto dello Statuto di questa Società che quest’anno annovera i 112 anni di vita, e delle norme vigenti in materia»: dunque con questa affermazione si suppone, che all’interno del cda esista una maggioranza e una minoranza e cosa non da poco, chi ha più voti decide, cosa che Lei ha sempre negato affermando, che in una cooperativa non ha senso parlare di “maggioranza” e “minoranza”. Allora mi chiedo, che senso ha gestire santini e messaggi WhatsApp indicando chi votare? Non dimentichiamoci poi il sistema di surroga di un membro del cda dimissionario. Oggi Lei in qualità di Presidente è libero di cooptarlo con chi vuole (come da statuto, sia chiaro), quando sarebbe più logico prendere il primo dei non eletti, se esiste. Anche questa, potrebbe essere una idea da sottoporre ai soci.

Poi continua: “La costituzione italiana recita che il popolo è sovrano, libero di scegliere senza alcuna coercizione. La SECAB – Società Elettrica Cooperativa Alto Bût ha sempre rispettato e rispetta tuttora questo saggio criterio, nessuno deve essere obbligato ma solo invitato a esercitare il suo diritto/dovere di voto”. Nessuno ha mai chiesto l’obbligatorietà di presenziare all’assemblea e al voto, ci mancherebbe, ma decisamente trovo difficile votare un candidato al cda, senza sapere quello che lo stesso consiglio ha fatto nell’anno passato. È questo, quello che dobbiamo far capire ai soci, l’importanza di votare, proprio perché ho seguito l’assemblea, perché ho visto in faccia chi si è candidato e ho apprezzato le sue idee e il lavoro svolto dagli altri. Di tanti candidati non conosciamo nemmeno il viso.

Quindi continua: “Come da Statuto la convocazione all’Assemblea è stata divulgata mediante avviso sui quotidiani locali. Inoltre è stata pubblicata sul sito ufficiale di SECAB, recapitata con lettere cartacee presso il domicilio di ogni Socio con allegato il prospetto di bilancio ed infine divulgata con avvisi sulle bacheche nei Comuni e nelle frazioni interessate”.  Anche qui mi permetto di correggerla: tanti soci non hanno ricevuto nulla.

Infine afferma: “Per quanto riguarda la proposta di sparpagliare le votazioni nei 5 Comuni, seppur interessante, è in contrasto con la critica che troppo pochi sono i Soci partecipanti alla discussione sul Bilancio: dando l’opportunità di votare i candidati consiglieri senza presentarsi sul luogo dove si svolge l’Assemblea ordinaria annuale ne conseguirebbe un numero ancora più esiguo di votanti il Bilancio. Questa proposta è una evidente contraddizione di termini”. Non sono d’accordo. Perché dovrebbe essere una contraddizione la mia? Ma scusi, in periodo di pandemia non avete tenuto aperti i seggi per diversi giorni presso gli uffici di Secab? Eppure, in un periodo difficile, la gente si è recata a votare: pertanto basterebbe, dopo aver fatto l’assemblea sul bilancio (e qui si vede la voglia di partecipazione e anche la volontà di proporsi quale candidato al cda, come ha fatto il sottoscritto), preparare un seggio in ogni comune e lasciarlo aperto per una settimana, non penso sia così difficile, anzi darebbe la possibilità a gran parte dei soci di votare. Ma ciò, a certe persone non va bene, perché qualcosa potrebbe sfuggire di mano.

Logicamente queste sono solo le mie considerazioni, che non vogliono essere di pura contrarietà al Suo operato, ma un principio di confronto costruttivo, per i soci di questa storica società.

LUCA BOSCHETTI