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Da Forgaria un sì unanime per la salvaguardia del servizio idrico comunale e del torrente Arzino

“Proseguire con le azioni avviate atte a ripristinare le vecchie fonti comunali di approvvigionamento dismesse più di trent’ anni fa, utili a garantire autonomia di servizio nei periodi di criticità e richiedere nuovamente al gestore Hydrogea SpA la condivisione dei progetti di realizzazione della presa sul rio Comugna che erano stati ipotizzati e che non sono mai stati condivisi con le amministrazioni comunali interessate”.

E’ quanto deliberato dal consiglio comunale di Forgaria nell’ultima seduta che, approvando un ordine del giorno, si è detto contrario all’ipotesi di realizzazione di una nuova presa sull’Arzino, senza però porre contrarietà alla riparazione della presa esistente sul rio Comugna, ma da intendersi come azione da attuare assieme all’individuazione di nuove soluzioni di approvvigionamento idrico che non deturpino il pregevole contesto della Val D’Arzino.

“L’eccezionale evento atmosferico avvenuto a fine agosto 2020 ha causato una forte compromissione della presa d’ acqua gestita da Hydrogea SpA sul rio Comugna nell’acquedotto della Destra Tagliamento, creando una situazione di disservizio e difficoltà per i nostri cittadini ogni qualvolta sopraggiungano precipitazioni, causando l’ intorbidimento delle acque e compromettendone la potabilità e talvolta l’erogazione stessa”, ha rimarcato il sindaco Marco Chiapolino commentando il documento proposto all’assemblea.
“Questa situazione viene subita particolarmente dai cittadini del nostro comune e da CAFC, gestore degli impianti e del servizio idrico che riceve l’acqua pescata dalla presa sul rio Comugna da Hydrogea e pompata verso i nostri impianti già con caratteristiche di non potabilità nei giorni di pioggia – prosegue Chiapolino -, causando l’attivazione di ripetute azioni a tutela dei nostri cittadini quali l’emanazione di ordinanze contingibili ed urgenti di non potabilità da parte del Sindaco, l’attivazione assieme a CAFC di servizi alternativi di fornitura di acqua potabile con cisterne e sacchetti di acqua nelle varie zone del territorio, il dispiegamento dei volontari della Protezione Civile Comunale per l’ informazione dei cittadini e la fornitura dell’acqua potabile a domicilio alle persone con difficoltà”.

“Bisogna garantire un servizio idrico efficace ed efficiente, ma nel contempo tutelare il contesto naturalistico della Val D’Arzino e dell’omonimo torrente, ultimo corso d’acqua rimasto allo stato naturale delle Prealpi Carniche e uno dei pochissimi ancora intatti dell’intera regione Friuli Venezia Giulia – ha chiosato il vicesindaco Luigino Ingrassi -. Non accetteremo progettualità invasive non condivise: crediamo che ci possano essere delle alternative all’attuale presa che non sembra in grado di garantire la sicurezza di esercizio in quanto sottoposta agli effetti prodotti dalle piene a cui i corsi d’acqua sono periodicamente soggetti. Il torrente Arzino va rispettato e valorizzato, assieme a lui le legittime richieste del territorio di poter contare su un servizio idrico atto a soddisfare le necessità dei nostri concittadini”.

Gli fa eco l’assessore Pierluigi Molinaro: “Il torrente Arzino è una risorsa ambientale e turistica imprescindibile per la nostra vallata, non possiamo continuare a pagare il prezzo di scelte che nel tempo si sono rivelate prive di analisi approfondite. Non è possibile accettare scelte che sembrano dettate da un’ analisi che non tenga conto della voce di quei paesi che lungo il torrente Arzino continuano a costruire il proprio futuro. Le scelte e le progettualità devono essere condivise con le comunità che si affacciano lungo il corso del torrente, con il quale hanno un legame particolare: non possiamo pagare dazio sia sulla carenza dei servizi idrici che sull’ eventuale deturpazione ambientale.”

Intervenendo nel dibattito, la consigliera Alfonsina Pappacena ha evidenziato le problematiche che conseguono alla doppia gestione Hydrogea-Cafc, “che anche in passato ha procurato ritardi nella risoluzione delle criticità relative alla potabilità dell’acqua dovuta alla clorazione, problemi che Cafc ha brillantemente risolto, ma con tempi relativamente lunghi, non potendo intervenire direttamente ed autonomamente sugli impianti”, ha affermato.

L’ordine del giorno verrà inviato al presidente della Regione FVG, agli assessori all’Ambiente a alla Protezione Civile, alla parlamentare Vannia Gava nella sua veste di Sottosegretario di stato al Ministero della Transizione Ecologica, alla direzione della Protezione Civile Regionale, all’Autorità di Bacino, nonché ai gestori dei servizi idrici CAFC ed Hydrogea ed a tutti i comuni interessati dall’approvvigionamento dal rio Comugna.