EconomiaPrimo piano

Oggi le prime riaperture degli sportelli postali chiusi a settembre

Sono annunciate per lunedì 11 gennaio la prime riaperture degli uffici postali della provincia di Udine unilateralmente chiusi a settembre da Poste Italiane. Si tratta di quelli di Carpacco di Dignano, Ciconicco di Fagagna, Ospedaletto di Gemona, Percoto a Pavia di Udine, Ipplis di Premariacco, Rodeano di Rive D’Arcano, Perteole di Ruda, Terzo di Tolmezzo e Cisterna di Coseano. La data, confermata da una lettera inviata ai comuni da parte della direzione provinciale di Poste Italiane, era attesa da fine novembre ovvero da quando il Tar del Lazio aveva sospeso il provvedimento adottato dalla società a seguito del ricorso presentato dallo studio legale dell’avvocato Luigi Garofalo di Treviso per conto di 12 sindaci del Friuli Venezia Giulia.

POSTE ITALIANEInizialmente Poste Italiane aveva risposto picche spiegando di voler attendere la sentenza del tribunale amministrativo prevista per giugno 2016, di contro però i primi cittadini si erano infuriati presentando a fine dicembre una diffida notificata alla Direzione generale di Roma, a quella provinciale di Udine e Pordenone. A quel punto Poste Italiane ha fatto marcia indietro ed ora si attendono gli atti concreti delle riaperture. Se per gli sportelli di Perteole e Ipplis dovrebbero avvenire domani, per gli altri in provincia di Udine alcune difficoltà tecniche nel reperimento del personale potrebbe far slittare il tutto di alcuni giorni.

E non sono escluse ulteriori sorprese e beffe, come fanno sapere dall’amministrazione comunale di Premariacco: “parrebbe che si le serrande degli uffici saranno rialzate ma il personale sarà quello della Posta del capoluogo privando di fatto Premariacco di uno sportello – fa sapere l’assessore Silvia Riosa – una scelta quantomai assurda visto che l’ufficio già in sofferenza non riesce a sopperire alla mole di lavoro che già prima della chiusura di Ipplis vedeva il personale in forte difficoltà e che la chiusura di Ipplis ha ulteriormente aggravato”. “Poste Italiane davanti all’imposizione del Tar in cui veniva imposta la riapertura sino alla sentenza finale del prossimo 30 giugno risponde con un’azione inaccettabile che non può essere interpretata se non come una palese presa in giro e totale mancanza di rispetto nei confronti degli utenti – aggiunge il sindaco Roberto Trentin – già così infatti il servizio è molto discutibile con alcune zone del comune che ricevono la corrispondenza ogni due, tre giorni. Se le indiscrezioni si riveleranno fondate – conclude il Sindaco – di certo non lasceremo che Poste Italiane per il servizio sui nostri Comuni punti al ribasso”.