REGIONE: Pro Loco soddisfatte, niente misuratori fiscali (per ora)

I misuratori fiscali sono stati, per ora, sconfitti. Infatti l’accorato appello lanciato dalle Pro Loco contro l’obbligo di dotarsi di un misuratore fiscale (registratore di cassa o simile) durante gli spettacoli teatrali o di musica che organizzano nelle proprie comunità, anche piccole, è stato ascoltato dai rappresentanti del Governo nazionale. Questo grazie alle forti pressioni che sono giunte in particolare dalle associazioni del Friuli Venezia Giulia, che hanno già al loro archivio le vittorie su altri oneri fiscali incomprensibili come i libretti sanitari nelle sagre o l’iscrizione al Rec per le varie manifestazioni. Nella pomeriggio di ieri una delegazione Unpli composta dal presidente Claudio Nardocci e da Mauro Gianarelli e Mario Barone, è stata accolta dai sottosegretari alle finanze Manlio Contento e dalla Armosino. I due viceministri, uno dei quali è appunto friulano, hanno garantito che faranno immediatamente tutto il possibile per abolire una simile norma che mette il bastone tra le ruote del volontariato, cercando così di assimilare le Pro Loco alla disciplina già vigente per le associazioni sportive. Se il tempo non lo permetterà, visto che l’obbligo dovrebbe decorrere dal 1° luglio prossimo, Contento ha assicurato che comunque si interverrà con una ulteriore deroga di sei mesi in modo da mettere mano alla legge e risolvere il problema in maniera definitiva. “Siamo stati in costante contatto con Roma per seguire la vicenda che si è risolta in queste ore – spiega il presidente dell’Associazione regionale Franco Molinari – determinanti sono state le pressioni da parte delle Pro Loco del Friuli e di quelle del Piemonte. Abbiamo fortunatamente incontrato dei politici locali sensibili ai gridi di allarme del movimento. Devo quindi esprimere la massima soddisfazione sull’epilogo della vicenda, raccogliendo il sospiro di sollievo di migliaia di volontari della nostra regione, ma assicuriamo anche la massima sorveglianza affinché le promesse fatte trovino concretezza. Siamo infine compiaciuti perché a fronte di motivazioni serie c’è stata una adeguata risposta, anche se tardiva, dell’amministrazione pubblica”.