TOLMEZZO- Il convegno del Cidi sui cambiamenti dei ragazzi

Sabato 13 si è svolto a Tolmezzo un convegno pomeridiano, organizzato dal CIDI presso la Comunità Montana della Carnia e col patrocinio del Comune di Tolmezzo, sul tema ”I NOSTRI RAGAZZI CAMBIANO. MUTAZIONE ANTROPOLOGICA DI PREADOLESCENTI ED ADOLESCENTI”
In introduzione il presidente del Cidi professor Paolo Citran ha rilavato che la famiglia carnica – la madre in particolare – tendeva, non molto tempo fa, rispetto alla frequenza scolastica dei propri figli, ad avere un atteggiamento di una certa severità nei loro confronti e tendeva spesso a considerare troppo permissivo l’atteggiamento degli insegnanti. Oggi l’atteggiamento dei genitori nei confronti dei figli è spesso quello di una difesa incondizionata dei loro comportamenti e dei loro atteggiamenti, anche se arrivano spesso all’indifendibile.
Il modello della famiglia (da sottolineare in modo particolare l’atteggiamento delle madri, che sono coloro a cui maggiormente i ragazzi e le ragazze fanno ricorso ed a cui si confidano) è il modello della famiglia affettiva, che investe fortemente sul proprio figlio o sulla propria figlia (spesso figli unici) e che difficilmente sa pronunciare un “no” nei loro confronti. Sono le stesse insegnanti della scuola dell’infanzia a sentirsi talvolta dire dai genitori dei bambini e delle bambine che questi non vengono mai o quasi mai esposti al dispiacere di una negazione.
Nella scuola si riscontrano spesso comportamenti del tutto arbitrari. La considerazione del ruolo dell’insegnante risulta vertiginosamente in calo: e se questo si riscontra tra gli studenti, forse le cause vanno cercate sia nei genitori che negli insegnanti stessi.
La demotivazione nei confronti di ciò che si fa a scuola è anch’essa in fase d’incremento, come pure la frequente indisponibilità ad un dialogo franco ed aperto con gli insegnanti che a questo dialogo sono disponibili. Spesso dichiarano di andare a scuola solo perché obbligati: a scuola sognano di non andare alla scuola. Anche il comportamento “per bande” e forme di “bullismo” si riscontrano, e non solo nei maschi, ma anche fra le ragazze. Il sentimento di identità di gruppo si traduce a volte in comportamenti che non è eccessivo definire omertosi. Il ruolo della scuola viene generalmente in maniera acritica collegato ad un futuro lavoro piuttosto che ad un discorso di crescita personale, intellettuale e culturale
Sintetizzando in questi ultimi anni sembra essersi largamente perduta la consapevolezza dell’essere a scuola per motivi diversi dal fatto di esserci dovuti andare e la realtà scolastica non riesce a modificare significativamente quanto di problematico si riscontra nell’attuale condizione giovanile. anche dove si è impostato un discorso didattico ed organizzativo in maniera specifica.
Sono quindi intervenuti l’educatore professionale Roberto Baita che ha descritto alcune possibili modalità di intervento nei confronti dei ragazzi e delle ragazze in relazione alla promozione di comportamenti socializzati e socializzanti, la prof.ssa Renata Kodilja, dell’Università di Udine, Che ha affrontato il tema del successo/insuccesso scolastico e il dott. Roberto Urizzi, psichiatra, che ha toccato le problematiche esistenziali proprie degli adolescenti d’ggi, incluso il fenomeno del prolungamento dell’adolescenza che è fenomeno recente e diffuso.

Un analogo convegno con il medesimo titolo si terrà sabato 20 a Gemona presso l’ex Sala Riunioni della Comunità Montana del Gemonese. Dopo un’introduzione del prof Rudi Fagiolo, svolgeranno le loro relazioni Pierangelo Barone, docente di Pedagogia dell’adolescenza all’Università di Milano Bicocca e Loredana Czerwinsky Domenis, docente di Pedagogia Sperimentale all’Università di trieste. Concluderà l’intervento il presidente nazionale del CIDI, Domenico Chiesa, che affronterà il tema della scuola dell’adolescenza, che è quest’anno uno dei temi centrali di riflessione di tutto il CIDI a livello nazionale. Sono invitato genitori, studenti, insegnanti, personale sociosanitario e cittadini interessati.