RAVEO- Scavi sì, ma solo archeologici

In attesa del secondo parere sullo studio di impatto ambientale della cava di gesso, che gli enti interessati sono chiamati a dare agli uffici regionali del Via entro il 10 dicembre (è già pronto il nuovo studio della Cps, contenente le integrazioni richieste sulla base del primo giro di pareri e il Comune di Raveo sta predisponendo il suo, ovviamente negativo), altri scavi interessano il territorio. Si è da poco conclusa la prima fase di rilievo delle evidenze archeologiche nel sito di Cuel Budin, che ha visto impegnata per una settimana un’equipe slovena dell’Accademia di Lubiana capitanata da Slavko Ciglenecki, con il coordinamento scientifico dell’archeologo Luca Villa. I rilievi eseguiti hanno messo in evidenza un abitato cinto da mura di fortificazione, probabilmente anche con torri di difesa, al cui interno sono presenti numerose cellule abitative di dimensioni ridotte poste su dei terrazzi, la cui lettura sul terreno appare molto chiara. Probabilmente si tratta di un insediamento fortificato di età altomedievale, che rientra nei modelli documentati nell’arco alpino orientale. Secondo Villa, l’eccezzionalità del sito consiste nel grado di conservazione delle evidenze strutturali, davvero unico nel panorama degli insediamenti sinora conosciuti. Pertanto la possibilità di promozione si inserirebbe nei programmi di valorizzazione del colle nell’ambito del Parco Intercomunale delle Colline Carniche, essendo fra l’altro prevista la sistemazione dei percorsi di accesso al fine di consentire una fruizione diretta del sito in tempi immediati. L’obiettivo, quindi, è valorizzare i resti e consentirne la loro fruizione in un percorso di visita di grande effetto e sicura immediatezza, offrendo al pubblico un esempio facilmente comprensibile della struttura di questo tipo di insediamenti. Il secondo passo, poi, sarà collegare il percorso di Cuel Budin al Monte Sorantri, in merito al quale le recenti ricerche hanno dimostrato l’esistenza di un sito frequentato a partire dal periodo tardo La Tène, quando esisteva un probabile santuario celtico, poi divenuto sede, in epoca romana, di un abitato di altura difeso da un muraglione. “Sono iniziative importanti che abbiamo voluto condividere con Villa, assistito dall’assessore Luigi Bonanni e dal consigliere Arrigo Danelon, nell’ambito di un programma di qualificazione territoriale finalizzato alla conoscenza e valorizzazione degli aspetti che possono contribuire alla crescita ed alla promozione culturale, turistica ed economica del comune” spiega il sindaco Daniele Ariis. Il primo cittadino ha ringraziato i proprietari dei fondi che hanno concesso il loro benestare per le attività di rilievo sul Cuel Budin, “nella speranza che nel nostro territorio l’unica attività di scavo sia quella archeologica”.

(di Bruno Tavosanis, dal Gazzettino