FORNI DI SOTTO- Dolomiti Friulane patrimonio mondiale Unesco

Inserire il territorio delle Dolimiti friulane nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco. E’ l’ambizioso progetto perseguito dalle province di Udine e Pordenone, che hanno deciso di collaborare per presentare ai Ministeri dell’Ambiente, dei Beni e delle Attività culturali una proposta comune. L’idea è quella di far riconoscere l’intero arco dolomitico come area Unesco e per questo motivo al progetto parteciperanno anche le province di Belluno, Trento e Bolzano. L’adesione dovrà essere comunicata il 25 gennaio a Roma, quindi ci sarà tempo fino a settembre per definire il progetto definitivo e, di conseguenza, le delimitazioni territoriali.
Un primo incontro per discutere sul da farsi è stato organizzato nei giorni scorsi a Forni di Sotto; sono intervenuti i presidenti delle due province promotrici, Marzio Strassoldo ed Elio De Anna, gli assessori alla montagna Vittorio Caroli e Angioletto Tubaro, l’assessore all’ambiente di Udine Loreto Metroni, il presidente del consiglio provinciale Fabio D’Andrea, il sindaco di Forni di Sotto Andrea Ghidina, insieme a tecnici ed amministratori interessati al progetto.
“Prima di prendere qualunque decisione – ha affermato Strassoldo – ci confronteremo con il territorio, sentendo il parere delle amministrazioni locali. Stiamo cercando di perseguire un obiettivo pregevole e per arrivare fino in fondo dovremo programmare un itinerario di collaborazione”.
La proposta perseguita Udine e Pordenone prevede l’inserimento del Parco delle Dolomiti friulane nel “pacchetto” complessivo delle Dolomiti, con l’aggiunta della Val Pesarina e del Gruppo del Monte Cavallo. “In questa prima fase – ha precisato l’assessore Mestroni – ci terremo larghi per quanto riguarda le delimitazioni territoriali, per entrare nel dettaglio in seguito. E’ comunque necessario riuscire a fare sistema e formalizzare tale proposta con un atto istituzionale”.
Ma quali potrebbero essere vincoli e benefici di un eventuale rinascimento da parte dell’Unesco? Come hanno spiegato i tecnici provinciali, i vincoli non saranno imposti dall’Unesco, ma dagli enti competenti sul territorio. Nessuna nuova restrizione quindi sarà prevista per le zone facenti già parte del parco. Diverso il discorso della Val Pesarina e del Monte Cavallo, che potrebbero rientrare nelle cosiddette “zone tampone” e quindi essere meno soggette a vincoli. In alternativa, la tutela potrà essere estesa solamente ad un’altitudine superiore ai 1600 metri, come già previsto dalla legge Galasso.
Non ci saranno quindi svantaggi per la popolazione locale, che anzi potrebbe godere di tutta una serie di benefici, come ha spiegato l’assessore Mestroni: “L’inserimento nella lista dell’Unesco rappresenterebbe una carta da spendere a livello di immagine, sia da un punto di vista ambientale che turistico, un marchio di qualità di eccezionale valore”.