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Salvatore Benigno nuovo presidente del CAFC

Dopo 8 anni e mezzo di Presidenza, Eddi Gomboso, presidente uscente di CAFC (127 soci), ha lasciato il campo, consegnando una società sana e solida al nuovo Presidente che guiderà la società che gestisce il servizio idrico integrato (acquedotto, fognatura, depurazione), l’ex sindaco di Latisana Salvatore Benigno. Il suo nome è stato identificato nella consueta logica dell’alternanza della rappresentanza politica, all’interno di un approccio specifico a cui si è attenuta l’Assemblea dei soci, ovvero nessuna contrapposizione di liste, bensì un naturale passaggio sull’onda della continuità delle scelte e dei piani attuati e da attuare. A testimoniare la strategia della continuità è la scelta della permanenza del presidente uscente Gomboso nel Cda che vede l’ingresso, oltre che del neopresidente Benigno, di Aurelia Bubisutti, Giovanni Valle (rappresentante della montagna) e Bruna Flora (riconfermata).

Nel discorso conclusivo Gomboso ha sottolineato che l’Autorità d’ambito nel 2009 ha salvaguardato 6 gestori: CID di Colloredo di Monte Albano, CAFC, Poiana, Amga, Consorzio depurazione Laguna (CDL), Carniacque. “In questo periodo si è provveduto ad una semplificazione delle presenze dei gestori arrivando all’incorporazione di CID, CDL (2010), Amga (2014), Carniacque (1 gennaio 2017).

Nuovo uomo al comando dunque per i prossimi tre anni, ma stesse priorità: si manterranno gli obiettivi prefissati con l’incorporazione di Carniacque in CAFC, operazione che ha consentito ai territori montani di usufruire del piano di investimenti. In occasione dell’ultima Assemblea in veste di Presidente, Gomboso ha anche formulato un appello alla Regione FVG: “Siamo una società in house, di proprietà degli Enti locali, ma con un imprinting aziendale: per noi è fondamentale poter agire come un’impresa. Vorremmo poter essere liberati dai vincoli rigidi che ci limitano nelle assunzioni. Ne va della nostra competitività come azienda che necessiterebbe di rafforzare le aree della progettazione, della parte tecnica e gestionale soprattutto per quanto riguarda il settore della depurazione, l’area più soggetta agli investimenti tecnologici”. A supportare questa richiesta – prosegue Gomboso – è la positiva situazione economica che perdura da anni ed è in perenne miglioramento: “Deve essere data anche ad aziende come la nostra, e non solo alle multinazionali, la possibilità di innovarsi”. Il Presidente uscente ha ringraziato il Cda uscente per la disponibilità dimostrato nel cammino, il controllo analogo e le persone che hanno contribuito in questi anni al raggiungimento di questi risultati. L’auspicio finale di buon lavoro al nuovo gruppo e al presidente new entry che regge il timone di una società in eccellente stato di salute: lo dimostrano i numeri che inquadrano la gestione illustrata questo pomeriggio dapprima nel coordinamento soci e a seguire nell’Assemblea.

CAFC presenta nel 2016 un fatturato di 52 milioni di euro e si appresta a tagliare il traguardo del 2017, sulla base delle proiezioni disponibili, con 60 milioni di euro: crescita costante dal 2009, con 30 milioni di euro, passando a 40 milioni nel 2013 fino ai 47 milioni di euro nel 2014. Si chiude il bilancio 2016 con un utile di 7 milioni 120 mila euro che saranno reinvestiti, rispetto ai 5 milioni 500 mila euro del 2015, ai 3 milioni 900 del 2013 e al milione 300 mila euro del 2009. Tutti gli utili dal 2009 sono stati impiegati per investimenti. E sul fronte degli investimenti (vedi tabella 1), questi ammontano a 17 milioni nel 2016 rispetto agli 11 milioni e 500 mila euro del 2015, anche in questo caso con un trend in costante crescita: nel 2009 gli investimenti erano pari a 7 milioni di euro, 10 milioni nel 2012 e 13 milioni nel 2013. Gli investimenti pro capite nel 2016, al netto dell’operazione Cornappo (pari a 1 milione 800 mila euro), risultano essere di 35,8 euro ad abitante (erano 18,3 nel 2013). Proseguiranno le opere per 22 milioni di euro l’anno.

Gomboso sottolinea come gli investimenti siano diretti alle aree deboli, le zone montane prima di tutto. L’attenzione a queste zone del territorio viene confermata dalla novità di due rappresentanti della montagna nel Controllo analogo che passa da 7 a 9 componenti: Daniele Ariis, vicesindaco di Raveo, rappresentante della Carnia e Franco Calligaris, assessore nel Comune di Resia, rappresentante della Val Canale-Canal del Ferro.

Attualmente l’organico in forza a CAFC, a seguito della fusione di Carniacque, è pari a 262 persone. La seconda voce di bilancio, dopo il costo del personale, è il consumo di energia elettrica per la cui riduzione CAFC lavora da anni, ottenendo risultati attestati dai numeri: il consumo dell’energia della rete acquedottistica risulta essere la metà di quella italiana e il consumo dell’energia della rete fognaria si attesta a circa 1/5 di quella registrata a livello nazionale. La lunghezza della rete acquedottistica è di 5 mila 982 chilometri, mentre la lunghezza della rete fognaria è di 3 mila 960 chilometri. Gli attuali clienti CAFC ammontano a 172 mila 738 utenti. Gli impianti complessivi sono 2 mila 303 di cui 585 impianti di distribuzione, 539 di depurazione e 427 impianti di fognatura.

(nella foto il passaggio di consegne Gomboso-Benigno)