Territorio

Riprendono gli arrivi di migranti in Friuli, già 200 in tre giorni

Sono ripresi, in maniera preoccupante, gli arrivi di migranti ai confini del Friuli Venezia Giulia. Da lunedì a ieri quasi 200, di cui una quarantina dal valico di Tarvisio, oltre cinquanta si sono presentati in Questura a Udine e 90 a Gorizia.

 Ad allertare ulteriormente il sistema regionale, che in molte realtà vede le strutture di accoglienza già sature, ci sono alcuni segnali carpiti dai media croati secondo i quali i profughi provenienti da Medio Oriente, Asia e Africa starebbero aprendo una nuova rotta balcanica: Grecia-Albania-Montenegro-Bosnia-Croazia-Nord Italia e Austria, evitando Macedonia Serbia e Slovenia ed entrando in Austria via Italia, confine considerato più ‘morbido’ rispetto al valico sloveno-austriaco.

Barbara Zilli
Barbara Zilli

Alla luce di questi segnali i consiglieri regionali di Ln, Fi, Ar, Ncd e il M5s hanno richiesto al presidente della VI Commissione un’audizione di Serracchiani e Torrenti quanto prima, proprio per fare il punto della situazione.

“È scandaloso che l’assessore continui a non dare risposte, che ritenga la situazione tranquilla – attacca l’esponete del Carroccio Barbara Zilli – Il buonismo di questo governo regionale, che non prende iniziative utili per fronteggiare l’emergenza e presidiare i confini ma si limita a promuovere leggi bandiera che non servono a nulla, sta facendo precipitare la situazione. Caserme da sistemare, tendopoli, accoglienza diffusa. Tutte soluzioni temporanee che non risolvono l’emergenza in maniera permanente.”
“Come è possibile – si chiede Zilli –  che ai confini arrivino indisturbate 200 persone in pochi giorni? L’ingresso in Italia a nordest è ormai realtà e niente viene fatto né a Trieste né a Roma per chiudere le falle di un confine colabrodo, nemmeno inviando nuovi agenti a controllare le frontiere”.

“Anche per questo abbiamo chiesto all’assessore e alla Presidente di riferire in VI Commissione, per capire quali sono le azioni che la Regione intende adottare. Era solo questione di giorni, ora non possiamo più rimanere immobili davanti ad una ipotesi che è ormai diventata realtà. Consigliamo un cambio di occhiali all’assessore Torrenti che davanti all’evidenza di una fiumana di persone che sta varcando i nostri confini ancora non riesce a vedere quella che è la realtà” aggiunge Zilli.

“La Regione, sotto l’ala protettrice di un Governo nazionale fantoccio, non riesce nemmeno a far sentire la sua voce. L’Italia e il Fvg, nemmeno coinvolti nelle riunioni internazionali ed europee, non hanno la capacità di farsi carico del problema e risolverlo anche con soluzioni drastiche. Perché non prendere esempio dai paesi vicini? Austria e Germania non si fanno problemi a respingere i migranti economici – conclude il consigliere regionale – Il problema è che se non interveniamo subito ci ritroveremo invasi da pakistani e afghani respinti da altri paesi”.