Cultura

Quarantennale terremoto, presentate due iniziative per gli studenti

Ricordare l’impresa straordinaria compiuta dai friulani che, dopo il sisma del ’76, sono riusciti a rimettere in piedi le loro case distrutte dalle scosse diventando protagonisti di una esemplare opera di ricostruzione riconosciuta come “Modello Friuli”.
Queste le finalità dei due progetti che, in occasione del 40esimo anniversario del terremoto del ’76, la Provincia e l’Università di Udine, in accordo con la Regione Fvg, propongono congiuntamente ai ragazzi delle scuole superiori dei territori colpiti dal sisma (province di Udine, Pordenone, Gorizia).
Oggi a Palazzo Belgrado l’illustrazione delle due iniziative da parte del presidente della Provincia di Udine Pietro Fontanini e dell’assessore all’istruzione Beppino Govetto, del Magnifico Rettore Alberto Felice De Toni, presente insieme al professor Stefano Grimaz delegato per coordinare le attività dell’ateneo dedicate al quarantennale, i docenti Daniele Goi, Domenico Visintini e Antonino Morassi del comitato “Friuli 76/16”, nato per promuovere incontri, studi e ricerche per capire quanto è cambiato il Friuli dal 1976 (tale gruppo di lavoro, a cui partecipano oltre a docenti universitari anche numerosi enti e organizzazioni del territorio, propone un programma di iniziative per attualizzare e valorizzare l’esperienza della ricostruzione del Friuli, per la rigenerazione del territorio regionale). Presente anche il sindaco di Gemona, Paolo Urbani.
“L’obiettivo di quest’operazione – hanno precisato Fontanini e Govetto – è coinvolgere i ragazzi insieme alle famiglie per ricordare assieme ciò che è stato per ognuna di loro, il terremoto del ’76 e i suoi effetti sulla propria casa, patrimonio fondamentale, soprattutto per i friulani (più affetti di altri dal “mal dal modòn”). E attraverso le fotografie ma anche mediante l’analisi degli edifici ricostruiti, ripercorrere quei momenti per trasmettere alle giovani generazioni, dopo quarant’anni, l’impresa straordinaria compiuta allora dai friulani che, con impegno e determinazione, hanno ricostruito non solo le loro case ma interi paesi”. “Ogni iniziativa che vuole ricordare e valorizzare l’esperienza della ricostruzione – ha affermato il rettore De Toni – è per l’Università friulana un momento importante, visto che una delle eredità essenziali del Friuli dopo il 1976 è legata all’ateneo di Udine. Quarant’anni fa, infatti, i friulani sono stati così bravi da ricostruire anche quello che ancora mancava, ovvero l’Università, divenuta epicentro di saperi per il territorio”.
Concorso Fotografico. Gli studenti delle quarte e quinte superiori saranno invitati a partecipare al concorso fotografico “Un modòn par omp e o’ tornarin a plòmp”: dovranno produrre una sequenza di tre foto inedite (in particolare relative all’architettura minore) che raffigurino uno o più edifici prima del sisma, la situazione successiva alle scosse e l’edificio com’è oggi. Le sequenze dovranno essere inviate con modalità precise (in base al bando pubblicato sul sito cssp.provincia.udine.it, entro il 15 aprile) e tra quelle pervenute alla Provincia saranno scelte le 40 che meglio descrivono la storia dell’edificio. Questo materiale sarà pubblicato sul sito internet dell’Ente e costituirà il nucleo centrale di una pubblicazione.
Mostra con studi progettuali. Rivolto agli studenti delle scuole con indirizzo “CAT – Costruzioni, Ambiente e Territorio”, il secondo progetto che è finalizzato a far riflettere i ragazzi sull’importanza di questi percorsi scolastici nel veicolare le conoscenze e le competenze tecniche del “Modello Friuli”, eccellente metodo di ricostruzione dopo la catastrofe del terremoto. Gli studenti, con la supervisione di un docente, realizzeranno i pannelli della mostra “Ricostruiamo ancora insieme il Friuli” studiando un edificio o un agglomerato urbano. Ogni scuola sceglierà un proprio soggetto e svolgerà una tematica a scelta tra costruzione, ambiente e territorio: un’analisi storico-costruttiva, uno studio strutturale, un approfondimento sulla tecnologia e i materiali impiegati, ricerche fotografiche e cartografiche, valutazioni ambientali e urbanistiche. E’ già calendarizzata per il 22 aprile una giornata di incontro con tutte le scuole CAT coinvolte a Gemona, capitale del terremoto. Obiettivo: far toccare con mano ai futuri “geometri e periti edili” quanto è stato straordinariamente realizzato grazie ai professionisti loro predecessori e alle altre figure (ingegneri, architetti, costruttori) protagoniste della ricostruzione. La mostra sarà allestita in un apposito spazio espositivo dell’Università nella sede dei Rizzi (fine maggio) per poi diventare itinerante nelle varie scuole CAT del territorio.