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Parte da Tolmezzo il Centro didattico digitale diffuso

Un progetto di inclusione digitale per portare conoscenza avanzata delle tecnologie e dei servizi informatici a tutti i cittadini.

E’ partito oggi da Tolmezzo l’Academy diffusa con il primo Centro didattico digitale del Friuli Venezia Giulia, un’iniziativa finanziata dalla Regione e promossa da Insiel, la società pubblica regionale che si occupa di trasferimento tecnologico e soluzioni informatiche.

Il progetto si articola su due assi: da un lato, la creazione di una rete di strutture sul territorio che si presentano come punti di animazione digitale, dislocati soprattutto nei centri minori, fuori dai grandi contesti urbani; dall’altro un progetto di inclusione digitale (e-inclusion) che riempie di contenuti le strutture, in particolare con attività di formazione digitale in vari ambiti.

Destinatari dell’iniziativa sono tutti i cittadini della regione, indipendentemente dalla fascia di età. Potranno infatti usufruire dei servizi del Centro didattico digitale diffuso enti, comuni, associazioni, imprese, organizzazioni sindacali, scuole. La strategia alla base del progetto è infatti quella di trasferire competenze nuove a tutti i cittadini, attraverso una rete di facilitatori formati da Insiel per affiancare gli utenti nell’apprendimento.

Si imparerà a lavorare e studiare attraverso le tecnologie, utilizzando dispositivi come pc, tablet e smartphone che sono già nelle mani di tutti, dai bambini alle persone più anziane. L’intero progetto si attiene alle linee guida dell’Agenda digitale italiana ed intreccia altre iniziative sociali, come quella per la promozione dell’invecchiamento attivo, della scuola digitale o dell’industria 4.0. Una visione ambiziosa che tiene conto del futuro della conoscenza e dell’occupazione digitale se è vero che, secondo i dati dell’Osservatorio del Lavoro, il 63% dei bambini e delle bambine che oggi frequentano le scuole dell’infanzia, svolgeranno mestieri che ancora non esistono e saranno legati al digitale.

Regione, Insiel e l’Unione territoriale della Carnia hanno firmato oggi le prime convenzioni che consentono di creare, nella sede dell’Uti in via Carnia Libera 44 a Tolmezzo, una struttura permanente per l’erogazione di servizi digitali di formazione e didattica multimediale, attrezzata con sistemi di streaming e videoconferenza, postazioni digitali, accesso a Internet protetto, servizi e logistica digitale, oltre a aule didattiche e centri PASI (punto per l’accesso assistito ai servizi innovativi della Pubblica amministrazione).

Il prossimo centro sorgerà a Maniago, la rete si estenderà poi ad altri luoghi della regione con l’obiettivo di raggiungere entro l’anno almeno sei poli.

Insiel ha già sviluppato il portale che raccoglierà tutti i contenuti delle iniziative di formazione e li metterà in rete tra i vari utilizzatori. La rete dei centri implementerà un programma di iniziative e attività che saranno rese pubbliche su un calendario online condiviso.

Si potrà così apprendere come utilizzare al meglio delle loro potenzialità alcune applicazioni o servizi digitali che la Regione mette già a servizio dei cittadini come prenotare visite online, vedere gli orari di apertura di tutte le farmacie della regione, monitorare i tempi di attesa del pronto soccorso, richiedere un certificato di stato di famiglia e fruire dei servizi offerti dalla rete stessa.

Ma potranno essere sviluppati anche progetti specifici con la collaborazione di scuole e associazioni. È quanto farà l’Università della Terza età, che si è già affiliata al progetto per fornire nuovi programmi didattici ai propri iscritti o gli istituti scolastici che hanno già avviato progetti di alternanza scuola – lavoro in Insiel nell’ambito del Centro didattico digitale diffuso.

Per informazioni sul progetto si può scrivere a fvgdigitalacademy@insiel.it

2 pensieri riguardo “Parte da Tolmezzo il Centro didattico digitale diffuso

  • Pasquale D'Avolio

    Se ho ben capito, l’INSIEL creerà “una struttura permanente per l’erogazione di servizi digitali di formazione e didattica multimediale, attrezzata con sistemi di streaming e videoconferenza, postazioni digitali ecc.” NELLA SEDE DELL’UTI!!!! Mi chiedo: chi ne potrà usufruire chi si occuperà di fare formazione? I cittadini della Carnia dovranno scendere a Tolmezzo per frequentare i corsi, salvo poi tornare a casa e non avere il collegamento Internet, come avviene ancora oggi in molti casi. Mi pare un progetto un po’ nebuloso, almeno stando alle prime notizie. Altra filosofia era quella della L.R 8/2006 (Assessore Antonaz) con cui si finanziavano corsi nei paesi. Ho ritrovato un vecchio avviso del 2007 per la popolazione di Paularo in cui si invitavano gli anziani a iscriversi gratuitamente a tali corsi (poi realmente attivati in molti paesi)
    L’art. 6 della stessa legge stabiliva che
    2. A ciascuno degli allievi di cui al comma 1 è concesso un contributo per l’acquisto di attrezzature informatiche, entro il limite del 50 per cento della spesa sostenuta, elevabile al 75 per cento a favore delle persone a basso reddito individuate ai sensi del comma 3, entro il limite massimo di 750,00 euro.
    Staremo a vedere!

  • L’idea è senz’altro validissima, anche perchè l’hanno bella e copiata da me che l’ho resa operativa dall’ottobre 2016.
    Da questa esperienza sul campo, a differenza di chi, oggi in tempi di elezioni politiche, fa tante chiacchiere, ho offerto da volontario centinaia di ore per fornire aiuto informatico e mi sono anche attivato a dare, in ponte radio wi-fi, ottimo segnale internet alle famiglie che sono venute da me in Municipio a Enemonzo.
    Qualcuna di queste famiglie ha frainteso che si trattasse di un servizio elargito dall’amministrazione comunale, quindi da pretendere…. ma così non è mai stato. All’amministrazione comunale di Enemonzo posso solo dire di aver agevolato l’idea dell’educatore digitale, ma più di lì non è andata.
    Esorto tutti a pretendere che il segnale internet non sia una mera notizia in tempi di elezioni politiche, ma che si debba prendere seri impegni con scadenza certa.
    Quello che viene diffuso in internet, in siti web non policitizzati, si trovano le vere notizie senza manipolazione. Questo è uno buon motivo per NON DARE INTERNET alla gente e tenerla ignorante.

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