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L’Italia di Suan Selenati trionfa ai Campionati del Mondo di deltaplano

Si è conclusa l’ultima task dei XXII Campionati del Mondo di Deltaplano, che ha visto trionfare la spedizione azzurra guidata dal team leader Flavio Tebaldi sia nella classifica individuale che a squadre.
Alla vigilia dell’ultima task, l’Italia proveniva da una giornata “in controllo”, come spiegato da un emozionato ma raggiante Tebaldi: “Siamo entusiasti per il risultato raggiunto, non è stato assolutamente semplice piazzare questa doppietta” – ha esordito il team leader della nostra nazionale. “Le prime giornate sono andate più che bene ed abbiamo incamerato punti importanti in vista del rush finale che sapevamo essere pericoloso perché gli avversari avrebbero preso confidenza con i cieli del Friuli Venezia Giulia e di conseguenza ci avrebbero dato filo da torcere. Con il vantaggio accumulato, mercoledì abbiamo preferito restare in gruppo per non rischiare, considerato anche le condizioni meteo e così siamo riusciti ad imporci alla con Ploner e Ciech nella generale, mentre nella classifica a squadre fondamentale è stato il contributo di tutti, compresi i ragazzi che non hanno portato punti ma che ci hanno dato una mano immensa a livello di comunicazione: la vittoria è anche merito loro. Mi permetto di sensibilizzare i media, perché questa è una squadra strepitosa, forse la più medagliata nel panorama italiano, con dieci titoli mondiali e sei consecutivi a squadre, otto individuali (se contiamo anche i quattro guadagnati nelle ali rigide) e cinque europei: credo che questi numeri e questi ragazzi meritino più rispetto e considerazione”.
La task odierna, ultima in programma, ha visto i piloti percorrere 101 km, lanciandosi dal Monte Cuarnan per poi atterrare all’aviosuperficie di San Mauro di Premariacco, località sita vicino all’incantevole Cividale del Friuli. Per gli amanti delle statistiche, gli organizzatori in questo mondiale sono riusciti a proporre tre decolli e atterraggi differenti fra loro, potendo così predisporre giornate di gara all’insegna dell’altissima competitività, con una meteo che ha quasi sempre baciato il Friuli Venezia Giulia e con un consenso praticamente unanime riguardo la bontà del lavoro svolto.
Considerato il serio rischio di temporali che dal Cadore si stavano propagando verso la Carnia con possibile interessamento dell’alta pianura friulana anche prima di sera (tra l’altro con venti provenienti da diverse direzioni), le boe di giornata sono state piazzate verso Spilimbergo, Cividale del Friuli e Osoppo, con atterraggio finale come accennato a Premariacco. Immediatamente dopo lo start, un gruppo di piloti ha preferito inoltrarsi all’interno delle montagne per evitare di trovarsi in difficoltà poi; un secondo invece, ha imboccato la via più corta e veloce sulla pianura, andando però in difficoltà dopo pochi chilometri.  Un manipolo di deltaplanisti infine, ha deciso di sfruttare la seconda start gate e parliamo tra gli altri degli italiani Suan Selenati e Ciech, di Majors (USA) ed Oliveira (BRA): decisione rischiosa considerata la giornata ma da veri audaci, nella speranza di poter ripetere quanto accaduto nella task 5 con la vittoria di John Simon (USA), avvenuta proprio utilizzando questa tattica.
Dopo poco più di 30’ di gara, la task ha fatto immediatamente capire a tutti che non sarebbe stata una passerella finale, con diversi piloti che hanno chiuso il loro mondiale anzitempo e tra questi anche il forte colombiano Velez, atterrato mentre si trovava in sesta posizione. I leader di giornata, volando ad una buonissima quota superiore ai 1600m in media, è risultato formato tra gli altri da Smith, Ruhmer, Peter Neuenschwander, Doenhuber e Gricar (con la Germania dunque in piena lotta per il podio), con lo svizzero che in breve è riuscito ad amplificare il proprio vantaggio sugli inseguitori procedendo a ritmo spedito. Ruhmer si è trovato in difficoltà a 400m di altitudine, trovando una termica non facile da girare ed essendo così costretto ad uno stop piuttosto lungo. Per l’Italia, Ciech e Ploner hanno preferito nelle fasi iniziali la quota al rischio, al contrario di Kato che si è ritrovato in grande difficoltà. Buona la gara anche del Brasile con Rocha, Sandoli e Pinto, presenti nella top ten e decisi a portare a casa l’argento nella classifica a squadre.
Con più di trenta piloti fuori goal, la restante parte ha colto la palla al balzo per spostare la propria traiettoria dalla pianura alla montagna e qualcuno ha perfino sconfinato in Slovenia alla disperata ricerca di termiche in prossimità della boa vicino a Cividale: Throssell e Mckay hanno così scavalcato velocemente tutti i piloti più a sud di loro, procedendo a più di 70km/h verso Osoppo, con il gruppo di testa guidato da Neuenschwander (davanti praticamente per tutta la gara), Gricar, Doenhuber e Wirdnam. Nel frattempo si sono messi in luce i nostri Ciech e Ploner e specialmente per l’atleta di Folgaria (tra le altre sue vittorie ricordiamo otto volte campione italiano), è risultata di fatto concreta la possibilità di scavalcare nella generale Ploner, avendo sfruttato la seconda finestra di start.
A 20km dall’arrivo, Neuenschwander si è fermato per riprendere quota, conscio del fatto che uno stop gli avrebbe probabilmente permesso di chiudere il percorso in goal in prima posizione e guadagnando rapidamente altitudine e velocità; Gricar ha cercato di chiudere il gap riproponendo così la sfida già vissuta nel finale della task 9, ritrovandosi però Doenhuber con il fiato sul collo. A 5km dal goal, lo svizzero ha dovuto tergiversare avendo una quota troppo bassa, con Gricar alle calcagna con più di 800m di differenza, pronto ad anticiparlo proprio sul più bello. Neuenschwander ha continuato imperterrito abbassandosi però fino a 150m a 1,8km da San Mauro, centrando l’ultimo cilindro ma atterrando incredibilmente: si è trattato del primo grande errore di valutazione del campione che non gli ha impedito comunque di piazzarsi secondo. A vincere la task è stato il tedesco Gricar, attardato di qualche chilometro, che è riuscito così a portare a casa punti pesanti per la Germania proprio insieme al compagno di squadra Doenhuber. Terzo il nostro Ciech, che partendo con la seconda finestra ha volato egregiamente, non riuscendo però a scavalcare nella generale il connazionale Alessandro Ploner, che così porta a casa il terzo titolo mondiale individuale dopo quelli del 2009 e del 2011, con l’Italia che riesce a piazzare anche il forte Filippo Oppici nella top ten.
Sabato alle ore 10.00 in Piazza XX Settembre a Tolmezzo la cerimonia di chiusura con le premiazioni ufficiali.




CLASSIFICA UFFICIOSA TASK 10

  1. Primoz Gricar (GER) 02.55.12

  2. Peter Neuenschwander (SWI) 02.50.17 (penality applied)

  3. Christian Ciech (ITA) 02.52.04 (started from second gate)

  4. Gerd Doenhuber (GER) 03.05.26

  5. Gary Wirdnam (GBR) 03.10.29

  6. Manfred Ruhmer (AUT) 03.16.45

  7. Filippo Oppici (ITA) 03.16.03

  8. Glauco Pinto (BRA) 03.16.40

  9. Alessandro Ploner (ITA)03.16.58

  10. Alvaro Figueiredo Sandoli (BRA) 03.17.13

CLASSIFICA FINALE UFFICIOSA

  1. Alessandro Ploner (ITA) 8156 points

  2. Christian Ciech (ITA) 8073 points

  3. Primoz Gricar (GER) 7951 points

  4. Peter Neuenschwander (SWI) 7635 points

  5. Mario Alonzi (FRA) 7586 points

  6. Manfred Ruhmer (AUT) 7463 points

  7. Alvaro Figueiredo Sandoli (BRA) 7351 points

  8. Grant Crossingham (GBR) 7219 points

  9. Filippo Oppici (ITA) 7150 points

  10. Gerd Doenhuber (GER) 7134 points