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La calciatrice azzurra Ilaria Mauro festeggiata dalla sua Gemona

Un’Ilaria Mauro in splendida forma è arrivata nella sala consiliare del suo paese d’origine, Gemona, ospite del Lab 2019 e accolta dall’assessore regionale allo Sport e Cultura Tiziana Gibelli, dall’europarlamentare Elena Lizzi (nella foto assieme alla Mauro), dall’assessore alla Cultura del Comune, Fabia Virilli, dalla direttrice del Laboratorio internazionale della comunicazione, Emanuela De Marchi, e da un folto pubblico, anche di fan.

Per il Lab, che quest’anno ha puntato sulle donne e sullo sport come binomio in grado di dare idee e forza per rinnovare l’Italia, a partire dall’esempio del «cantiere Friuli Venezia Giulia, la presenza dell’attaccante della nazionale femminile di calcio ha significato dare concretezza questa convinzione. 

«Noi. Ragazze mondiali capaci di cambiare il mondo», era il titolo dato all’incontro e Mauro non si è dimostrata per nulla spaventata, dopo la partecipazione ai Mondiali di calcio femminile in Francia, dove l’Italia, assente da 20 anni, è stata battuta dall’Olanda solo ai quarti di finale. 

È un titolo che «non mi preoccupa – ha infatti sostenuto la calciatrice -. Anzi, ci dà più forza. Noi siamo tutte sportive che hanno cominciato a giocare a 5-6 anni quando le mamme ci dicevano di dedicarci ad altri sport. Io invece ho perseguito la mia passione, la mia famiglia mi ha sostenuta. Ancor oggi ci sono bambine che si sentono dire “no” dai genitori se vogliono giocare a calcio, ma dopo i Mondiale abbiamo una soddisfazione in più – ha rivelato -: c’è un aumento delle iscrizioni nelle squadre femminili del 30-40%. Sono Grazie ai mondiali gli italiani hanno potuto vedere che le donne sanno giocare, che è uno sport sano e pulito. Sono contenta di aver contribuito a rendere meno complicato per le ragazze coltivare una loro passione».

Mauro, impegnata anche perché le donne calciatrici possano essere riconosciute professioniste al pari degli uomini, ieri si è detta «fiduciosa» nella modifica della norma che riguarda questa materia. «Non sarà semplice – ha considerato -, ma la legge cambierà». 

Grata al Friuli in cui ha giocato da 6 a 25 anni, prima con la Reanese e poi con il Tavagnacco, ora Mauro spera che «il pubblico continui a seguirci e sostenerci, Già a fine agosto comincia il lavoro per le qualificazioni agli Europei del 2021 in Inghilterra. Non molliamo – ha assicurato – e siamo felici di aver fatto vedere che sappiamo giocare»

Nel corso del suo intervento ha ricordato le emozioni delle partite del recente Campionato Mondiale, della gioia per l’accoglienza avuta al rientro in Italia e in Friuli e proprio pensando alla sua terra ha aggiunto: «Spero che l’Udinese investa sul femminile prima o poi». Potrebbe significare un rientro a casa di Mauro? «Mai dire mai», ha risposto l’attaccante. 

L’assessore regionale Gibelli nel suo intervento ha sottolineato l’importanza della battaglia per la parità di genere che sta facendo la squadra nazionale di calcio femminile e ha assicurato Ilaria Mauro: «La Regione è con voi». E l’eurodeputata Lizzi: «È una particolare gioia festeggiare Ilaria e con lei le sue compagne che sono delle pioniere, perché incoraggiano le ragazze più giovani a intraprendere una carriera sin qui tipicamente maschile. Come è accaduto per la politica – ha detto –, i buoni esempi sono fonti di incoraggiamento per passioni magari nascoste».