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Giuliana Musso porta a San Daniele “Mio eroe”, la guerra vista dalle madri che hanno perso i figli

Il più recente lavoro firmato da Giuliana Musso, “Mio Eroe”, è approdato al Segal Theater di New York con l’interpretazione in inglese di un’attrice americana. My Hero, questo il titolo tradotto per l’audience newyorkese (in streaming anche su HowlRound TV), è stato selezionato per la seconda edizione dell’Italian Playwright Project.

Lo spettacolo originale, invece, con protagonista l’autrice, attrice e regista Giuliana Musso sarà giovedì 7 dicembre alle 20.45 all’Auditorium Alla Fratta di San Daniele del Friuli per la stagione promossa da ERT e Comune. Il monologo dell’attrice vicentina ritornerà nel circuito ERT anche nel 2018 con quattro date: martedì 6 e mercoledì 7 febbraio a Monfalcone, martedì 6 marzo a Codroipo e domenica 11 marzo a San Vito al Tagliamento.

Il tema di “Mio Eroe” è la guerra contemporanea, il soggetto è ispirato alla biografia di alcuni dei 53 militari italiani caduti in Afghanistan durante la missione ISAF (2001- 2014), la voce è quella delle loro madri. Le madri testimoniano con devozione la vita dei figli che non ci sono più, ne ridisegnano il carattere, il comportamento, gli ideali. Costruiscono un altare di memorie personali che trabocca di un naturale amore per la vita. Cercano parole e gesti per dare un senso al loro inconsolabile lutto ma anche all’esperienza della morte in guerra, in tempo di pace. Nell’alveo di questi racconti intimi, a tratti lievi a tratti drammatici, prende forza e si fa spazio un discorso etico e politico. In Mio Eroe, la voce della madre, da sempre sequestrata nello spazio dei sentimenti, si apre un varco, esce dagli stereotipi, e si pone interrogativi sulla logica della guerra, sull’origine della violenza come sistema di soluzione dei conflitti, sul mito dell’eroe e sulla sacralità della vita umana. Il dolore delle madri può superare la retorica militaristica che ci impedisce di ragionare sulla guerra quando siamo di fronte al feretro coperto dal tricolore e affonda con la forza dei sentimenti in una più autentica ricerca di verità. In queste testimonianze femminili il tema della pace e il tema della maternità risuonano per quello che ancora sono: pubblicamente venerati e segretamente dileggiati.

Dopo le esperienze nella Commedia dell’Arte e l’interpretazione di Bigatis (testo di Paolo Patui, regia di Gigi Dall’Aglio), Giuliana Musso approda al monologo nel 2001 con Nati in casa, testo scritto a quattro mani con Massimo Somaglino che si rivela uno spettacolo culto tanto da superare le 250 repliche e approdare in televisione nazionale (Report). Quattro anni più tardi è la volta di Sexmachine, monologo con musiche sulla domanda di prostituzione in Italia, poi arriva la parentesi unicamente drammaturgica di Indemoniate (scritto assieme a Carlo Tolazzi). Nel 2008, invece, l’attrice vicentina dà vita ad uno spettacolo dove riscopre le maschere, questa volta da clown, per raccontare il non dicibile, il momento del trapasso: Tanti Saluti – interpretato anche da Beatrice Schiros e Igi Meggiorin – replicherà i successi dei precedenti lavori. Arriveranno poi La fabbrica dei preti e Wonder Woman, scritto e interpretato assieme a Antonella Questa e Marta Cuscunà.

Maggiori informazioni chiamando la Biblioteca Guarneriana (0432 946567); info anche al sito www.ertfvg.it .