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Gazzarra in un Bar di Esemon di Sopra, scattano le manette

Serata movimentata lunedì in un Bar della frazione del comune di Raveo. I Carabinieri del Norm di Tolmezzo, in collaborazione con i colleghi della stazione di Forni di Sopra, sono dovuti intervenire poco prima delle ore 20 nel pubblico esercizio del paesino dove due soggetti, parsi in evidente stato di alterazione alcoolica, stavano dando in escandescenze, spintonando il proprietario del locale e importunando gli altri avventori,  costretti poi a lasciare il locale per non incorrere in “problemi”.

Secondo il racconto giunti sul posto i militari operanti, dopo aver a fatica ottemperato all’identificazione dei soggetti, venivano, in un crescendo di insulti e minacce, aggrediti dai due ebbri, che, dopo una breve ma concitata colluttazione, venivano immobilizzati e tratti in arresto, per oltraggio, minacce,  resistenza e violenza a Pubblico Ufficiale. Durante l’esternazione degli improperi, hanno fatto sapere i Carabinieri, entrambi gli arrestati non lesinavano, intercalati alle ripetute minacce e insulti di vario genere e tipo, ironici inviti ad andare ad arrestare persone di colore, albanesi e siriani, in quanto tali e non loro, poiché cittadini italiani, palesando così una superiorità razziale, reato per il quale venivano parimenti deferiti.

Giunti presso il Comando dell’ Arma di Tolmezzo, i due arrestati, nel frattempo identificati in Z. L., di anni 38 di Udine e  L. G. di anni 36, nativo di Trapani ma domiciliato in Udine, continuavano a dare in escandescenze, dimenandosi e prendendo a calci armadi e mobilio. Per garantire gli standard di sicurezza (loro e dei militari operanti), sono stati accompagnati nelle locali camere di sicurezza in attesa di ultimare le procedure di rito.

Proseguivano, oltre che a continuare a minacciare ed insultare i militari operanti, a colpire con calci e pugni le porte delle camere di sicurezza. Alle imputazioni precedenti veniva quindi aggiunta anche quella relativa al reato di danneggiamento aggravato in danno di oggetti di proprietà della Pubblica Amministrazione.

Dell’evolversi degli aventi veniva quindi informato, nell’immediatezza, il P.M. di turno presso la Procura di Udine, la quale, previo accertamento dell’esatto domicilio dei rei, ne disponeva la sottoposizione agli arresti domiciliari.

Nonostante la criticità della situazione venutasi a creare, fortunatamente, nessuno degli attori coinvolti ha riportato lesioni o ha dovuto ricorrere all’intervento del personale sanitario, grazie alla professionalità dei militari operanti.