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Emergenza bostrico, unità d’intenti fra Consorzio Boschi Carnici e UTI della Carnia

La sede del Consorzio Boschi Carnici ha ospitato una riunione tra il presidente Luigi Cacitti e il delegato dell’Ufficio di presidenza dell’UTI della Carnia sulla tematiche agro forestali Claudio Coradazzi (sindaco di Forni di Sotto), alla presenza dei rispettivi funzionari.

Dalla riunione, che certifica una collaborazione tra enti sovracomunali come non sempre accaduto in passato, è emersa la volontà congiunta di affrontare una tematica che si sta rivelando molto più grave di quanto si possa immaginare, ovvero la rapida diffusione del bostrico tipografo, che sta causando la morte di vaste aree boscate popolate dall’abete rosso, con pesantissime ripercussioni ambientali, economiche e paesaggistiche.

Per tale motivo i rappresentanti dei rispettivi enti, delegati di fatto a gestire sul territorio carnico tematiche legate al settore boschivo, hanno ritenuto opportuno organizzare un incontro con l’Assessore regionale competente Stefano Zannier e con il collega delegato alla Protezione civile nonché vicepresidente Riccardo Riccardi.

L’UTI, come affermato da Coradazzi, ha confermato la volontà di procedere con l’attuazione degli interventi necessari coinvolgendo direttamente il Consorzio Boschi Carnici. che già in occasione di “Vaia” aveva dimostrato le proprie capacità nel dare risposte tempestive a una situazione drammatica, garantendo progetti e affidi di taglio per tanta parte dei comuni della Carnia per complessivi 130.000 m³, coinvolgendo in maniera fattiva 25 imprese boschive locali.

Al momento si stima che siano già stati attaccati e distrutti 200 ettari di bosco (per fare un paragone, 400 campi da calcio) e morte 40.000 piante, per complessivi 60.000 m³ di legname.

Da parte sua Cacitti, garantendo la disponibilità del Consorzio ad assumere questo importante ruolo, non ha lesinato critiche contro “chi ripetutamente tenta in maniera strumentale di delegittimare il Consorzio e l’UTI della Carnia, quali reali strumenti di gestione del territorio, a favore dei singoli Comuni che potrebbero frazionare e rendere inefficace una operazione di vasta scala come quella del contrasto alla diffusione del bostrico. Il “divide et impera” non è quello che serve oggi alla Carnia; anzi, questo territorio mai come prima ha bisogno di unitarietà e non di semplici e strumentali battaglie di bandiera”, conclude Cacitti.