CronacaFVG

Covid: in FVG scende la percentuale di positività, ma i ricoveri continuano a salire

Oggi in Friuli Venezia Giulia su 6.764 tamponi molecolari sono stati rilevati 311 nuovi contagi con una percentuale di positività del 4,59%. Sono inoltre 3414 i test rapidi antigenici realizzati, dai quali sono stati rilevati 237 casi (6,94%). I decessi registrati sono 19, a cui se ne aggiungono 2 risalenti a febbraio e 1 dell’11 marzo, i ricoveri nelle terapie intensive sono 83 (+1) mentre quelli in altri reparti risultano essere 620 (+11).

I decessi complessivamente ammontano a 3.166, con la seguente suddivisione territoriale: 688 a Trieste, 1.637 a Udine, 624 a Pordenone e 217 a Gorizia. I totalmente guariti sono 70.172, i clinicamente guariti 2.990, mentre quelli in isolamento oggi risultano essere 15.577.

Dall’inizio della pandemia in Friuli Venezia Giulia sono risultate positive complessivamente 92.608 persone con la seguente suddivisione territoriale: 17.210 a Trieste, 44.638 a Udine, 18.583 a Pordenone, 11.153 a Gorizia e 1024 da fuori regione.

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FEDRIGA “Il virus sta circolando velocemente ma il Friuli Venezia Giulia sta affrontando la pandemia con grande senso di sacrificio e responsabilità. Pensiamo al numero di tamponi che siamo in grado di fare per tracciare la diffusione del Covid-19 e alla campagna vaccinale importantissima che stiamo portando avanti rispettando le disposizioni previste dal Ministero della Salute. Nella battaglia planetaria al coronavirus non è accettabile fare speculazioni o diffondere false informazioni. Dobbiamo invece, con grande senso di responsabilità, lavorare per tenere unità la comunità regionale che vive un momento di forte difficoltà”.
Lo ha affermato il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, a margine del suo intervento in Consiglio regionale.
“Il nostro impegno – ha spiegato Fedriga – è quello di far capire che esiste una prospettiva di superamento della crisi sanitaria grazie alla migliore stagione in arrivo e alla massiccia campagna vaccinale. Per questo facciamo un forte appello al Governo e alle istituzioni dell’Unione europea affinché vengano fornite le dosi necessarie a proteggere più persone possibili”.
“Su questo tutte le forze politiche, di maggioranza e di opposizione, devono prendersi la responsabilità di capire che, in mezzo a una pandemia di livello globale, che sta mettendo in ginocchio decine e decine di Paesi, dobbiamo dimostrare di essere una comunità forte e coesa. Su tutto ci si può dividere, ma la pandemia – ha sottolineato il governatore – va combattuta insieme”.
Dopo aver comunicato all’Aula che l’Autorità commissariale ha autorizzato, per quanto riguarda il mantenimento delle scorte di vaccino, il superamento del limite del 30 cento, il governatore Fedriga ha chiesto al Governo un ulteriore sforzo per ristorare anche le categorie che finora non hanno ricevuto sostegni di carattere economico.
“Tutti stanno cercando di fare il massimo contro il Covid-19. Ovunque e a tutti i livelli sono stati commessi degli errori. Non è il momento però di soffermarsi sulle colpe. Dobbiamo invece – ha concluso Fedriga – operare per trovare le soluzioni ai problemi che quotidianamente dobbiamo affrontare”.

RICCARDI “Il quadro epidemiologico in Friuli Venezia Giulia registra un incremento dell’andamento della curva del contagio del 2% che è in calo se comparato con le ultime 3 settimane quando i dati registravano +37%, +38% e +57%. Ci aspettiamo, quindi, una conseguente flessione anche se, inevitabilmente, ancora cresce la domanda ospedaliera”.
Ne ha dato conto oggi in Consiglio regionale il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, rilevando come “il quadro dell’epidemia è alto ma è coerente con l’andamento della gran parte del Paese”.
Pur sottolineando che le spiegazioni puntuali verranno fornite in sede di commissione consiliare, Riccardi ha voluto soffermarsi sul quadro regionale e sugli aspetti legati agli strumenti di valutazione della pandemia.
“In questa regione la sorveglianza sanitaria è molto alta e se guardiamo oltre al dato puro sulla mortalità e sull’andamento del contagio – ha riferito -, se esaminiamo il numero dei tamponi, il rapporto fra questi e la popolazione e il rapporto fra la mortalità e i positivi rilevati, in certi casi ci troviamo al di sotto della media nazionale per il 2020 e per il primo trimestre di quest’anno”.
Nel dettaglio, nel 2020, il rapporto fra numero di tamponi e popolazione, vede una media italiana di 44.597 tamponi ogni 100mila abitanti contro i 77.356 tamponi ogni 100.000 abitanti del Fvg. “Ciò significa – ha detto il vicegovernatore – che quando si va a cercare l’infezione la si trova e se la si cerca meno è evidente che la si trova con una percentuale minore”.
Sul rapporto fra i casi positivi e i tamponi, nel 2020 la media italiana è al 7,9% mentre il Fvg con il 5,4% è la penultima regione dopo la provincia autonoma di Trento.
Quanto ai dati relativi al periodo dal 1° gennaio al 21 marzo 2021, l’andamento dell’epidemia segna un rapporto fra positivi e tamponi ogni 100mila abitanti di 34.023 tamponi (media italiana), contro i 50.142 del Friuli Venezia Giulia che la posizionano fra i primi posti dopo la provincia autonoma di Bolzano, il Veneto e l’Abruzzo.
Riccardi ha sottolineato come i casi dei positivi sui tamponi, nel periodo dal 1° gennaio al 21 marzo 2021, si attestino ad una media italiana del 6,3% contro un 6,9% del Fvg, dietro a Puglia, Calabria, Marche, Campania, Molise Basilicata, Provincia autonoma di Trento, Lombardia ed Emilia-Romagna: “Non è un indicatore banale sull’andamento dell’epidemia e sull’attività di sorveglianza, attività quest’ultima che il nostro servizio sanitario svolge in modo imponente”.
Un altro aspetto rilevante per il vicegovernatore riguarda la mortalità standardizzata. Nel 2020 rispetto ai 5 anni precedenti sulla mortalità standardizzata, il tasso per decesso da Covid in Friuli Venezia Giulia è pari al 100,02 mentre la media del Nord Italia è di 151,6 e quella italiana di 103,9. Quindi il tasso di mortalità in Fvg è inferiore alla media nazionale.
La variazione percentuale dei decessi per il complesso delle cause nel 2020, confrontata con la media dello stesso periodo del 2015-2019, e dei decessi per Covid-19 vede un aumento del 12,5% in regione contro una media del 24,6% nel Nord Italia e del 15,6% a livello nazionale.
“I deceduti su soggetti positivi al Covid-19 nel 2020 danno una media italiana del 3,5%, mentre in questa regione la media è del 3,3%”, ha chiarito Riccardi.
Un altro aspetto da rilevare sull’andamento pandemico da settembre a marzo 2021 è il numero dei focolai settimanali: “In riduzione negli ospedali e nelle case di riposo grazie alla campagna vaccinale – ha indicato il vicegovernatore -, mentre si sono registrati indicatori crescenti nelle attività scolastiche, nel lavoro e nelle frequentazioni familiari. I focolai presentano modalità di trasmissione veloce soprattutto nei contesti familiari e nei piccoli Comuni”.
L’esponente della Giunta Fedriga ha dato conto anche delle ultime sequenze della variante inglese: “Dal 5 febbraio al 17 marzo in Friuli Venezia Giulia rileviamo complessivamente una percentuale di positivi da variante inglese del 48,3% con punte del 75% nell’ex provincia di Gorizia e del 57% in quella di Udine”.

PARTITO DEMOCRATICO «Fedriga non scambi, volutamente, legittime istanze per speculazione, non confonda il ruolo legislativo e di indirizzo del Consiglio regionale con quello di gestione della Giunta, in un maldestro tentativo di scaricare responsabilità che non ci sono. Da parte nostra il contributo nella lotta al coronavirus c’è stato e ci sarà, anche con toni severi, ma mai scorretti. La realtà è che più volte abbiamo chiesto di essere messi al corrente di quanto sta accadendo e gli ultimi incontri non tolgono il fatto che siamo stati presi come dei disturbatori dei timonieri dell’emergenza». Lo affermano i consiglieri del gruppo del Pd commentando le comunicazioni del presidente della Regione Fvg, Massimiliano Fedriga sull’emergenza Covid 19. «Come consiglieri, riceviamo quotidianamente molte segnalazioni di quello che non funziona: dietro alle nostre domande, alle nostre segnalazioni, ci sono i cittadini e le famiglie, ci sono nodi veri, non invenzioni dell’opposizione per intralciare la Giunta. Una Giunta che non è sempre stata coerente nell’approccio alla pandemia, anzi in più occasioni ha mostrato comportamenti ondivaghi, prima in piazza a protestare, poi, di fronte a un’oggettiva gravità della situazione pandemica, i toni sono radicalmente cambiati». Secondo i consiglieri Pd, «ci sono state e ci sono mancanze gravi nella comunicazione e informazione ai cittadini, lasciati da soli di fronte a informazioni contraddittorie o carenti, così come le mancanze sul piano vaccinale sono qualcosa di oggettivo, visto anche come si sono mosse e stanno facendo da tempo diverse Regioni. A dirlo sono cittadini e associazioni, come quelle che rappresentano i disabili gravi, che hanno cercato più volte di fare emergere le difficoltà delle persone fragili. Il fatto che i centri vaccinali non siano omogenei sul territorio e, in qualche caso, siano quasi vuoti, oppure i ritardi e gli attriti con i medici di base non sono invenzione del Pd. Le mancanze della sanità territoriale non sono una nostra fantasia. Questi sono i temi che da tempo solleviamo e cercare di zittirci gridando alla speculazione equivale a mettere la polvere sotto il tappeto e voltare lo sguardo rispetto ai problemi che molti cittadini del Fvg vivono quotidianamente».

MOVIMENTO 5 STELLE “Come al solito, Fedriga predica bene dopo avere razzolato male”. Lo sottolineano i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle dopo l’informativa del presidente della Regione in aula sulla gestione della pandemia in Friuli Venezia Giulia. “Il richiamo alla responsabilità, Fedriga dovrebbe rivolgerlo innanzitutto a sé stesso e alla sua maggioranza, basterebbe leggere le rassegne stampa dall’inizio dell’emergenza per vedere chi ha voluto speculare politicamente sulla questione”.
“Da parte nostra, la volontà di approfondire e collaborare non è mai venuta meno, ma è stata sempre respinta al mittente – aggiungono i portavoce pentastellati -. Abbiamo inviato un documento con le nostre proposte, abbiamo chiesto approfondimenti su diverse questioni ma tutto è rimasto lettera morta. Davanti a questo silenzio, siamo arrivati alla proposta di istituire una Commissione d’inchiesta dopo la prima ondata: una richiesta che è stata interpretata come un atto accusatorio ma che invece aveva il solo intento di valutare ed eventualmente correggere gli errori commessi per farci trovare pronti ai successivi momenti critici. A conferma che il nostro obiettivo è quello di affrontare i temi e capire le criticità, cercando soluzioni senza specualre”.
“Bene la convocazione della Commissione sanità per aprire un dibattito sulle comunicazioni del presidente, ci auguriamo che questa riunione avvenga quanto prima – rimarcano i consiglieri M5S -. Ma non è sufficiente. Ci sono tante richieste di riunire la Commissione giacciono nei cassetti da mesi. Pensiamo, ad esempio, all’audizione dei sindacati e dei professionisti della sanità sulla gestione dell’emergenza, a quella sui piani pandemici, all’approfondimento sulle case di riposo rimasto a metà, al tema del gioco d’azzardo: richieste che da regolamento andrebbero soddisfatte entro 15 giorni e su cui, nonostante non ci siano state risposte, non abbiamo voluto sollevare la polemica”.
“Fedriga e Riccardi, ancora una volta, tirano fuori i dati che fanno loro comodo. Citavano la Fondazione Gimbe quando riportava dati positivi per il Friuli Venezia Giulia, ‘dimenticandola’ dal momento in cui la nostra regione ha iniziato a essere tra le peggiori – continuano i consiglieri -, sottolineano l’alto numeri di tamponi ma non dicono perché ci sono tante persone ricoverate negli ospedali e nelle terapie intensive, fenomeno che non riguarda il sistema di monitoraggio ma che dipende da un’assistenza territoriale non adeguata. Infine, i vertici della Giunta regionale si riferiscono ai dati sulla mortalità sempre dall’inizio della pandemia: ma se nella prima ondata la nostra regione è stata tra le meno colpite, ci spieghino perché nella seconda e nella terza siamo tra i peggiori in Italia”.
“Per quanto riguarda le vaccinazioni, l’atteggiamento di Fedriga è come sempre ondivago. Da una parte, il presidente afferma di dovere rispettare le quote ad accantonare, scaricando le responsabilità sul livello nazionale, dall’altra si prende il merito di avere sforato questi accantonamenti, ma solo di un po’ – afferma il Gruppo consiliare del MoVimento -. Allo stesso modo, dichiara di dover vaccinare in base alle fasce di età ma contemporaneamente firma protocolli per somministrare i vaccini a determinate categorie, per mostrare vicinanza alle categorie e ai lavoratori come quando era sceso in piazza con qualche sindaco che chiamava alla disobbedienza davanti alle restrizioni”.