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Comuni compatti, lo Statuto del Cosint passa

di DAVID ZANIRATO

Con il voto favorevole di tutti i comuni soci (Tolmezzo, Amaro, Villa Santina, Cavazzo Carnico, Verzegnis, Moggio Udinese, Venzone, Arta Terme oltre a quelli detentori di minime quote), del Bim e delle imprese insediate è stato approvato oggi il nuovo Statuto del Cosint, il Consorzio per lo sviluppo industriale di Tolmezzo che è prossimo a trasformarsi in Consorzio per lo Sviluppo Economico Locale di Tolmezzo (CO.SI.L.T), alla luce della legge regionale Rilancimpresa.

L’ok è arrivato alla terza convocazione dell’assemblea dei soci (dove era sufficiente la maggioranza del 50% più 1), dopo che lunedì in prima battuta c’era stata la fumata nera. Ha mantenuto la propria contrarietà la Provincia di Udine, alla quale si è affiancato il voto negativo della Camera di Commercio di Udine, astenuta invece Confindustria.

Laura Zanella
Laura Zanella

Un risultato più che positivo – ha commentato a margine dell’assemblea il sindaco di Amaro, Laura Zanella  – perché c’è stata la massima condivisione dei comuni, e questo è evento raro, tutti concordi nella volontà di rendere il Cosint vero motore di sviluppo economico dell’Alto Friuli, strada obbligata per permettere alle famiglie del territorio di poter continuare a lavorare e quindi vivere nei nostri paesi”.

Zanella conferma l’adozione del nuovo meccanismo di elezione del futuro Consiglio d’amministrazione dell’ente che sarà formato non più da cinque ma da tre membri, due dei quali espressione dei comuni D1 (Tolmezzo, Amaro e Villa Santina), indicati comunque all’interno di una lista di tre che sarà poi votata dall’intera assemblea.

“In questa maniera – aggiunge – riusciremo a condividere unitariamente, anche con le categorie economiche e le aziende insediate, la scelta di persone competenti, in grado di continuare a gestire il Cosint in maniera efficiente ed efficace”. I sindaci inoltre hanno concordato di avanzare alla Regione la richiesta di un emendamento alla legge, al fine di allargare l’operatività dell’ente pure ai comuni non ricadenti in zona D1, dando così risposta alle esigenze di chi si trova a gestire aree artigianali e insediamenti produttivi sul proprio suolo.

Ora lo statuto passerà al vaglio degli uffici regionali competenti, poi dovrà ritornare per l’approvazione nei vari Municipi interessati. “L’auspicio è di concludere l’iter entro fine anno – conclude Zanella – così da poter poi provvedere anche alle nuove nomine”.