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Centro di salute mentale di Gemona, l’opposizione dice no alla riduzione dell’orario di apertura

Ci sarà una riduzione dell’offerta dei servizi per la salute mentale di Gemona? A porsi la domanda i componenti della Lista Civica Progetto per Gemona, che vogliono vederci chiaro in riferimento alla paventata riduzione dell’orario di apertura del Centro di salute mentale.

“L’Organizzazione Mondiale della Sanità segnala la necessità di rafforzare i servizi ed il supporto per la salute mentale – si legge in una nota -. A seguito della pandemia, l’OMS registra un aumento dei disturbi mentali del 25% e la depressione è la prima causa globale di disabilità. A fronte di queste evidenze, siamo molto preoccupati  per le notizie che riguardano la possibile prossima limitazione dell’apertura del Centro di Salute Mentale di Gemona dalle attuali 24 ore a 12 ore”.

La minoranza di Gemona prosegue così: “Se da un lato riteniamo che il personale, sottodimensionato e sfiancato dall’intenso impegno per la gestione del COVID-19 e delle sue conseguenze, abbia il sacrosanto diritto a godere delle ferie estive, dall’altro, se la notizia fosse confermata, ci troveremmo di fronte a una grave perdita per la sanità territoriale gemonese, soprattutto perché non vi è certezza della riapertura del servizio su 24 ore dopo il periodo estivo. Per questo abbiamo recentemente incontrato i consiglieri regionali Massimo Mentil del PD e Serena Pellegrino di Alleanza Verdi-Sinistra Italiana e, con il contributo anche di alcuni esperti della salute mentale, abbiamo fatto il punto su questo delicato tema e sulla situazione generale della sanità gemonese”.

“Assistiamo a un costante depauperamento della sanità pubblica a favore dei privati secondo il modello lombardo-veneto – afferma Pellegrino -. Anche la salute mentale rischia di farne le spese se non si procederà ad una seria programmazione e non si implementeranno le risorse umane del servizio pubblico.
Secondo Mentil “serve un’azione  forte e unita di tutte le forze di opposizione alla Giunta Fedriga a difesa di un servizio pubblico primario come quello della salute sempre più in sofferenza, soprattutto nelle aree montane e più periferiche. Per questo seguiremo questo tema con la massima attenzione, in Regione”.

“Intendiamo chiarire al più presto questa criticità, coinvolgendo anche gli amministratori del territorio che usufruisce del servizio, ovvero Gemonese, Canal del Ferro e Valcanale, portarla all’attenzione dell’amministrazione comunale di Gemona – concludono i consiglieri di opposizione -.  I cittadini hanno diritto ad una sanità pubblica che risponda efficacemente ai crescenti problemi del disagio mentale”.