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Centro di produzione di marijuana fra Venzone e Amaro, arrestato un 37enne

Operazione “Marijuana KM 0”: questo è il nome dato ad una mirata attività di indagine antidroga portata a termine, con incisività, dai militari del N.O.R.M. della Compagnia Carabinieri di Tolmezzo, coadiuvati nelle fasi iniziali dai colleghi della Stazione Carabinieri di Venzone e conclusasi nel tardo pomeriggio dello scorso 13 aprile, che ha portato all’arresto di Giacomo Paternò, 37enne del luogo.

Nella sua abitazione, dove i militari dell’Arma tolmezzina sono giunti dopo l’acquisizione di articolati riscontri, sono state rinvenute e sequestrate ben 4 serre artificiali a riscaldamento forzato, tutte attrezzate con sistema di irrigazione, teli diamantati riflettenti e sostanze chimiche per la coltivazione e la strutturazione delle piante di marijuana.

All’interno di una di queste serre, in piena lavorazione, sono state inoltre rinvenute 8 piante dello stesso stupefacente, già in avanzato stato di maturazione, del peso complessivo di oltre 4.600 grammi. Gli investigatori dell’Arma hanno rinvenuto in varie stanze della casa altri 425 grammi di marijuana già essiccata, due bilancini di precisione, 1.340 euro ritenuti provento dell’attività di spaccio, oltre a numerosi piccoli contenitori di terriccio già seminati con i semi di marijuana (altri semi sono stati rinvenuti ancora confezionati in un blister).

Atteso che lo stupefacente “in piante”, una volta essiccato, avrebbe prodotto un peso netto di 1.000/1.100 grammi, il valore dello stupefacente sequestrato “immediatamente fruibile” si sarebbe aggirato sui 1.500 grammi per un valore “su piazza” di circa 15.000/20.000 euro.
La presenza di ben quattro serre attrezzate, di numerose piante adulte in lavorazione, di altre già essiccate e delle vaschette con il terriccio già trattato con i nuovi semi, ha indotto gli inquirenti a ipotizzare che il superamento ed implementazione della tradizionale coltivazione (pur sempre illegale) della marijuana, che si concludeva negli assolati mesi estivi, consentisse una continuità della disponibilità dello stupefacente da utilizzare per l’attività di spaccio.

Nella tarda serata di venerdì, al termine delle attività di rito, Paternò è stato rinchiuso nella casa circondariale di Udine, a disposizione della locale Procura della Repubblica.

I Carabinieri ritengono di aver disarticolato un ben strutturato centro di produzione della marijuana insistente tra Amaro e Venzone, sostanza che si sta diffondendo, purtroppo, tra la popolazione locale, atteso il sempre maggior numero di consumatori.