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In Carnia un comitato a sostegno del Si al referendum sulla riforma costituzionale

Nasce anche in Carnia un comitato a sostegno del Si al referendum di questo autunno sulla riforma costituzionale recentemente approvata dal Parlamento. Si chiamerà “Basta un si – Carnia”, in linea col movimento nazionale dei comitati “Basta un Si” che sposano le ragioni della riforma.

Il comitato avrà una composizione eterogenea, includendo al suo interno persone di diverse età, sia semplici cittadini estranei alla militanza diretta, sia alcuni appartenenti a forze politiche, ma uniti dall’intento di promuovere nel merito i contenuti del testo su cui si è chiamati al voto, probabilmente a Novembre.

Basta un sì 2Questi i soci fondatori: Marco Craighero (che sarà il coordinatore locale), Andrea Vidoni (vice-coordinatore), Gabriele Moser, Francesco Marcolini, Giulio Magrini, Pierpaolo Lupieri, Mario Cairoli, Emanuele Damiani, Marco Di Giorgio, Gianni Cimador, Davide Pozzi, Damien Piazza e Alessandro Benzoni.

Da qui alla data del voto il comitato si prefigge di divulgare i contenuti della riforma, spiegandone i benefici, tramite incontri pubblici con relatori qualificati e tramite volantinaggi dove parlare e confrontarsi direttamente con le persone.

“Siamo di fronte a una svolta importante, dove con l’approvazione di questa riforma andremo a fare un grosso passo avanti nella risoluzione di alcune problematiche irrisolte da decenni del sistema politico italiano” spiega l’assessore del comune di Tolmezzo Marco Craighero, coordinatore del comitato carnico. “Superamento del bicameralismo paritario, inesistente in tutto il mondo; procedimento legislativo più efficace e di buon senso con una sola camera “politica” che da la fiducia al Governo e una camera di rappresentanza degli enti locali; maggiore chiarezza nei rapporti tra lo Stato e le Regioni, responsabilizzando le Regioni nella direzione di un’autonomia del “merito” che favorisca i casi virtuosi e tuteli la specialità; miglioramento delle forme di partecipazione diretta dei cittadini con quorum più basso per i referendum abrogativi, la certezza della discussione in Parlamento delle proposte di legge popolari, fin’ora quasi sempre ignorate, e l’introduzione dei referendum propositivi; limiti all’abuso della decretazione d’urgenza; riduzione del numero dei Senatori e azzeramento delle loro indennità; tetto alle indennità dei consiglieri regionali e fine dei rimborsi ai gruppi consiliari regionali; abolizione delle Province e del Cnel: tutti questi mi sembrano punti forti, richiesti da tempo, e quindi elementi che, al di là dei pregiudizi ideologichi, meritino di essere sostenuti”.

Craighero inoltre precisa che “E’ una mia iniziativa personale, slegata dall’amministrazione comunale, dettata da una riflessione e un’analisi profonda del testo riformato”.

A breve verrà comunicata la data del primo incontro pubblico tenuto dal comitato.

Oltre ai fondatori stanno arrivando già alcune adesioni, chi volesse aderire può scrivere all’indirizzo mail: bastaunsi.tol@gmail.com.

3 pensieri riguardo “In Carnia un comitato a sostegno del Si al referendum sulla riforma costituzionale

  • Laura Matelda Puppini

    Come si raggiungerebbe una Italia efficiente, concetto che non si sa che voglia dire? Con il pil che ovviamente non sale, i giovani precarizzati e le famigle distrutte, che non fanno figli per stanchezza e stress, l’ambiente non certo tutelato e la sanità a pezzi? Ma per cortesia! Sono le solite parole, parole, parole, per dirla con Mina ed Alberto lupo.

  • Niente paura signora Puppini, oggi Renzi ha dichiarato che le cose nel 2016 stanno andando meglio del 2015, che il 2015 è stato meglio del 2014, che il 2014 è stato meglio del 2013 e che il 2013 è stato meglio del 2012. Peccato che le previsioni di aumento del PIL vengono continuamente riviste in ribasso. Forse il signor nessuno di nome Renzi si riferisce alle banche, alle compagnie petrolifere e ai grossi gruppi industriali a lui molto vicini.

  • Galdino Leschiutta

    Storicamente la gente stacca la spina e crede agli affabulatori di turno, niente di nuovo sotto il sole. Se democrazia significa lasciare che siano gli altri a decidere per noi, altro non ci resta da fare che chiamare le pompe funebri!

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