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Brovada Dop: gettate le basi per la costituzione di un Consorzio di tutela

L’ottenimento del marchio europeo Dop per la Brovada, oltre a essere uno strumento di tutela, è stato anche una linea di partenza per la valorizzazione commerciale di un prodotto antichissimo e unico in tutta Europa fino ad ora poco sfruttato. Ne sono ben coscienti i produttori che hanno promosso l’iter per il riconoscimento, iniziato nel lontano 2003 e culminato nel 2011, e che ora hanno chiesto supporto ad Agrifood Fvg per muovere i passi successivi. Si sono così ritrovati nella sede dell’agenzia del cluster regionale, a Colloredo di Monte Albano, per concordare il prossimo obiettivo: la costituzione di un Consorzio di tutela.

Marta Stefani

“L’associazione dei produttori di Brovada Dop – spiega Marta Stefani, project manager di Agrifood Fvg – si è incontrata per dare spinta a un percorso che prevede la nascita del Consorzio per la sua tutela. Tra le sue finalità, la promozione dell’uso del disciplinare al fine di poter facilitare l’ingresso anche dei piccoli produttori nel Consorzio, il miglioramento qualitativo e quantitativo, il posizionamento commerciale del prodotto sia primario sia trasformato, il miglioramento del disciplinare stesso con l’adeguamento alle nuove esigenze alimentari e commerciali e l’inizio dell’attività di promozione e di tutela del marchio. Abbiamo concordato all’unanimità che la Brovada oggi va salvaguardata da concorrenze sleali e deve essere valorizzata distinguendola da prodotti simili, come la rapa fermentata slovena”.

Gli spazi di crescita sono notevoli, non soltanto perché è un prodotto bandiera della tradizione gastronomica friulana, ma anche perché va incontro alla domanda attuale in costante crescita di alimenti salutistici e anche vegani.

“Vari sono gli chef stellati – conclude Stefani – che oggi come in passato valorizzano questo prodotto anche con abbinamenti, piatti e presentazioni innovative e ancora inesplorate che suggeriscono reali possibilità di crescita del mercato anche a livello nazionale”.

Prossimo passo, quindi, è la presentazione al Ministero per le Politiche agricole dello statuto del Consorzio. Una volta approvato, si concluderà l’iter di costituzione davanti a un notaio.