TOLMEZZO: La visita del ministro dell’ambiente Matteoli

Cartiera di Tolmezzo, ma anche assetto idrogeologico della montagna friulana al centro oggi della prima giornata di visita nel Friuli-Venezia Giulia del ministro dell’Ambiente e per la tutela del territorio Altero Matteoli.

Con l’assessore all’Ambiente Paolo Ciani il ministro si e’ dapprima incontrato, nel capoluogo carnico, con gli amministratori comunali di Tolmezzo, quindi con i sindaci dell’area montana (tra questi i primi cittadini di Tarvisio, Paularo, Comeglians, Sauris e Lauco) ed infine, prima di raggiungere Udine, con i responsabili aziendali della cartiera Burgo.

In particolare, il sindaco di Tolmezzo Sergio Cuzzi ha ringraziato i ministri Matteoli e Scaiola e l’assessore Ciani per aver voluto risolvere – grazie alla nomina del presidente della Regione Renzo Tondo a commissario delegato – l’emergenza cartiera.

“Siamo intervenuti subito – ha sottolineato il ministro dell’ambiente – non appena ci sono giunte le giuste sollecitazioni da parte di Comune e Regione, cercando di operare sia per salvaguardare l’ambiente sia facendo attenzione al sistema economico e sociale di quest’area”. Nel provvedimento di nomina del commissario – ha poi precisato Matteoli – “non abbiamo detto che si può inquinare” ma che è necessario snellire le procedure senza però eliminare i controlli.

Più in generale, poi, anche su precisa sollecitazione dell’assessore Ciani e dei sindaci di Tarvisio Franco Baritussio e di Paularo Sergio Tiepolo, il ministro ha confermato la sua attenzione alle difficoltà idriche della montagna.

Ciani, infatti, ha ricordato la “sofferenza idrica” del territorio montano che rischia di ripercuotersi anche nei prossimi mesi: grave continua ad essere la situazione, ad esempio, proprio a Paularo, nonostante l’intervento della Protezione Civile regionale.

Matteoli ha indicato che Unione Europea, Stato e Regione possono e debbono affrontare quest’ultima emergenza e che proprio per la montagna friulana, “in pochi giorni” verificherà la possibilità di alcuni interventi finanziari per opere e sistemazioni idrauliche, con risorse da individuarsi tra lo stesso ministero dell’Ambiente e i dicasteri dell’Interno, delle Attività produttive e delle Infrastrutture.

“In tutto il Paese – ha concluso Matteoli – le emergenze relative all’assetto idrogeologico hanno assorbito negli ultimi 10 anni circa 7 miliardi di lire annui. Ora il Governo ha deciso di ‘mettere in sicurezza l’Italia’ con un piano di 70-100 mila miliardi di lire sul quale però sarà indispensabile il coinvolgimento di Comuni e Regioni per il costante controllo del territorio.