COMEGLIANS: Accolta una figlia di un’emigrante, requisito alloggio Ater

Un gesto importante, per dimostrare con i fatti la volontà di aiutare gli emigranti friulani desiderosi di rientrare in patria per sfuggire alla gravissima crisi socio-politica-economica dell’Argentina. Lo ha compiuto l’amministrazione comunale di Comeglians nei confronti di Rosana Botana Di Piazza, quarantunenne figlia di Livia Di Piazza, attualmente in Friuli per partecipare ad un corso formativo organizzato dalla Regione per i profughi argentini. Durante la permanenza la dottoressa Di Piazza, non avendo un’abitazione e non potendo disporre, per ragioni economiche, di adeguato alloggio, ha trovato una provvisoria e precaria sistemazione in un monolocale del suo paese d’origine, Comeglians appunto. Ora, però, la signora ha deciso di stabilirsi in Carnia almeno fino a quando la situazione in Argentina non sarà tornata alla normalità. Il Comune allora, non disponendo di propri alloggi da assegnare in affitto, ha trovato comunque una soluzione: l’Ater, attualmente, non ha bandi di assegnazione in corso e perciò, considerando che ricorrono le condizioni di necessità e urgenza, il sindaco Flavio De Antoni ha ordinato la requisizione dell’alloggio di via della Posta n.38, di proprietà appunto dell’Ater, fino al 31 dicembre di quest’anno, tempo ritenuto strettamente necessario alla ricerca di una diversa soluzione abitativa. “Crediamo di aver dimostrato, in questo modo, quanto sia forte il senso di solidarietà, umana e concreta, della comunità di Comeglians nei confronti di problematiche che apparentemente sembrano lontane dalla nostra quotidianità- spiega De Antoni- Il prossimo obiettivo si concretizzerà con l’ingresso della signora Di Piazza nel mondo del lavoro e con la sua integrazione nel nostro tessuto sociale, cosicché si possa addivenire ad un positivo interscambio di esperienze e ad un arricchimento culturale reciproco”. Commossa, Rosana Botana Di Piazza ha inviato una breve lettera al sindaco, nella quale, in un italiano più che discreto, ringrazia di cuore la gente di Comeglians, definita “cristiana e onorabile”, dicendosi orgogliosa di avere le sue radici in questa terra. E chissà che l’esempio di Comeglians non venga seguito anche da altri comuni. (di
Bruno Tavosanis, da Il Gazzettino)