UDINESE- Omologato l’1-2 con il Brescia

“Non è consentito al giudice sportivo sostituire una propria valutazione, a posteriori, a quella effettuata dall’arbitro, unico legittimato a rilevare eventuali violazioni alle regole del gioco con l’adozione dei conseguenti provvedimenti tecnico-disciplinari”. E’ anche in base a questo principio che il giudice sportivo Maurizio Laudi ha respinto il reclamo dell’Udinese, omologando la vittoria per 2-1 del Brescia sul campo friulano. Che condivida o meno le valutazioni del direttore di gara, non può farci nulla. L’oggetto del contendere era il gol segnato dal bresciano Mannini mentre il portiere dell’Udinese De Sanctis era a terra, dopo un intervento su un avversario, Sculli. E per questo la società friulana chiedeva la ripetizione della partita. Ma dal supplemento di rapporto dell’arbitro Dattilo non è emerso nulla di differente da ciò che aveva portato alla convalida della rete bresciana. Dopo aver descritto l’intervento di De Sanctis per anticipare Sculli, l’arbitro scrive: “dalla mia posizione non ho rilevato alcun fallo nei confronti del portiere e non ho avuto nessuna sensazione che lo stesso si fosse infortunato. Infatti non ho interrotto il gioco e ho concentrato la mia attenzione sul punto di caduta della palla (circa 8/10 metri fuori dall’area di rigore), dove un giocatore del Brescia ha continuato il gioco. Vi è stato un immediato contrasto con un avversario che ha allontanato ulteriormente il pallone dalla linea delimitante l’area di rigore. Un altro giocatore del Brescia ha calciato immediatamente la palla verso la porta avversaria. Io ho seguito la traiettoria della stessa che è terminata in rete ed ho visto il portiere a terra. Non avendo rilevato nessun fallo, non ritenendo il portiere infortunato e tenuto conto della velocità con la quale l’azione si è svolta, ho concesso la rete”. L’arbitro ha sottolineato, tra l’altro, che “il portiere dell’Udinese, sig.De Sanctis, è caduto a terra a seguito del tipo di parata effettuata; il sig.De Sanctis é rimasto a terra nei pochi secondi intercorsi tra la parata e la segnatura della rete; ho ritenuto la rete regolare in quanto non ho ravvisato alcun fallo e nessun infortunio a carico del portiere”. Il giudice sportivo può superare i limiti della sua ‘giurisdizione’ solo nel caso di ammissione di errore tecnico dell’arbitro “ma, come risulta dal contenuto del supplemento, l’arbitro non ha ammesso alcun suo errore nel riferire le valutazioni tecniche da lui operate in campo. Valutazioni che – pur opinabili, sia per la permanenza a terra di De Sanctis sia per le certificate contusioni in regione scapolare (peraltro l’Arbitro ha dichiarato che De Sanctis gli mostrò solo un braccio, sul quale non vi erano segni di lesione) – si sono tradotte nella convalida della rete segnata dal Brescia; decisione coerente a quelle valutazioni e rimessa – come sopra dimostrato – all’esclusiva discrezionalità tecnica dell’arbitro, non suscettibile di riesame in sede dio giustizia sportiva”. Quanto alle tesi dell’Udinese secondo cui la partita doveva essere annullata per la sussistenza di circostanze eccezionali, individuate nella violazione delle regole del fair play da parte dei giocatori del Brescia e ad una preannunciata irregolarità della gara di ritorno, per le dichiarazioni dell’allenatore bresciano (“al ritorno daremo un gol all’Udinese”), il giudice é molto chiaro. “La lamentata violazione di regole del fair-play da parte dei calciatori del Brescia (senza entrare nel merito del problema) – scrive Laudi – costituisce condotta sottoposta, ancora una volta, al controllo tecnico-disciplinare dell’arbitro”. Quanto al rischio di una irregolarità futura, “l’ordinamento sportivo dispone di strumenti specifici idonei a prevenire e – se del caso – sanzionare irregolarità che si dovessero manifestare nella gara di ritorno”.