RAVEO- Nuovo Prgc, progetto cava bloccato

Si è tenuta, sabato 27 novembre, alla presenza del paron della Grigolin S.p.a. Maurizio Grigolin e del suo staff, una intensa seduta del Consiglio Comunale di Raveo, durante la quale sono state approvate all’unanimità le direttive per la formazione del nuovo Piano Regolatore Comunale, adottando nel contempo la sospensione per salvaguardia degli intereventi sul territorio che siano in contrasto con le direttive suddette. In particolare la salvaguardia è scattata anche sulla zona estrattiva, dove ora sono ammessi esclusivamente gli interventi previsti per la zona boschiva. Alla votazione non hanno partecipato, abbandonando l’aula, i 3 consiglieri del gruppo di minoranza “Unione e Progresso” Puicher Valerio, Solari Lorenzo e Cleva Nadia, mentre il gruppo dei “Cittadini per il Presidente”, con Corva Daniele e Danelon Arrigo, si è unito al voto unanime dei presenti in aula.
I motivi che ci hanno portato ad adottare le zone di salvaguardia e le direttive per la variante, predisposte dall’architetto Roberto Maida, sono in parte riconducibili a ragioni tecniche quali la scadenza dei vincoli quinquennali sulle aree soggette ad esproprio, scadenza, rispetto alla quale decorre il termine di un anno per l’adozione della variante al piano regolatore; inoltre è emersa la necessità di apportare modifiche alla zonizzazione del vigente piano al fine, tra l’altro, di ampliare l’estensione delle aree incluse nel Parco delle Colline Carniche, nonché sanare le carenze e le incongruenze evidenziate nei primi anni di applicazione del piano stesso. Tuttavia l’aspetto più importante, che ci vede in sintonia con le linee di indirizzo del nuovo Progetto Montagna presentato dall’assessore Marsilio, è stata la rilettura del piano regolatore non più solo come strumento di suddivisione del territorio in zone, ma anche e soprattutto come mezzo per programmare e progettare nel tempo il nostro futuro, in sintonia e facendo sistema con i comuni vicini. Infatti questo è stato il primo e più importante passo, dice il sindaco Daniele Ariis, per concretizzare il nostro programma elettorale, in quanto riteniamo necessario individuare attraverso la variante generale nuovi modelli di sviluppo del territorio più aderenti alla vocazione di sostenibilità ambientale e tutela del territorio e della qualità della vita dei cittadini. Mi riferisco in particolare a tutte le opportunità derivanti dalla valorizzazione di un paesaggio di qualità con bellezze naturalistiche ancora incontaminate, alle potenzialità offerte dall’evoluzione del turismo verso il culto e percorsi della spiritualità (Romitorio francescano), ma anche verso modelli di fruizione turistica del territorio basate sulla cultura contadina e montana (stavoli e luoghi di rilevanza agricola e silvestre come Valdie, Pani, Luvieis), alle nuove dotazioni per la cultura agroalimentare e gastronomica legate alla peculiarità del territorio, a nuove attrezzature per il rafforzamento delle caratteristiche di ospitalità e residenza turistica diffusa.
Mi ha fatto molto piacere, continua il sindaco Ariis, avere come ospiti fra il pubblico il signor Grigolin Maurizio ed i suoi collaboratori, ma come ho avuto modo di sottolineare, la loro presenza sarebbe stata molto più opportuna e costruttiva qualche anno fa, quando dai banchi della minoranza più volte avevamo richiesto all’allora giunta un incontro informativo sul progetto cava Chiarzò.
E ora? Ora ci aspettiamo un probabile ricorso al TAR da parte dei cavatori contro la delibera del Consiglio Comunale. Tuttavia considerato che con una simile decisione il gruppo Grigolin si metterebbe contro una intera comunità ritengo altresì possibile che la lungimiranza e l’intelligenza del sig. Maurizio Grigolin portino la società a soprassedere.
Inoltre di fronte a questa importante delibera del Consiglio Comunale di Raveo ci aspettiamo la solidarietà e la condivisione di tutti i nostri rappresentanti politici e degli enti che sono chiamati ad esprimere il secondo ed ultimo parere sullo studio di impatto ambientale della cava di gesso Chiarzò, che qualora non si avesse capito, non vogliamo.