GEMONA- Scienze Motorie, proposta del consigliere Fvg Menis

Se ne parla dai tempi delle Olimpiadi di Roma, 1960, del riconoscimento professionale del titolo di educatore fisico, rilasciato allora dagli ISEF (Istituto Superiore di Educazione Fisica) e oggi dalle Facoltà di Scienze Motorie. In tanti anni, nonostante le varie proposte di legge depositate al Parlamento e le richieste della categoria dell’istituzione di un albo professionale, mai si è arrivati ad una definizione precisa del curriculum delimitando tali figure negli spazi dell’educazione fisica scolastica e della passione per qualche disciplina sportiva.
Oggi una proposta di legge presentata da un gruppo di consiglieri della maggioranza di Intesa Democratica, primo firmatario il consigliere della Margherita Paolo Menis, si propone di colmare questa lacuna e rilanciare a pieno titolo una figura professionale capace di promuovere una armonica crescita psico-motoria dei ragazzi e di proporre la appropriata esecuzione delle attività fisico-sportive negli adulti. Infatti ogni movimento indotto, attivo o passivo, non può prescindere da una corretta conoscenza ed applicazione di principi fisiologici, meccanici, gravitari, antropometrici, ecc.
L’occasione è fornita dalla modifica dell’art. 23 della Legge Regionale 8/2003 in materia di sport. In tale articolo si parla di “tutela dei praticanti” ed ecco comparire, senza giri di parole, l’affermazione che “le strutture sportive aperte al pubblico per l’esercizio di attività motorie finalizzate a contribuire ad un corretto sviluppo, mantenimento o recupero psico-fisico della persona si avvalgono della presenza costante di almeno un professionista qualificato in possesso di laurea in Scienze Motorie, o del diploma universitario conseguito presso l’Istituto Superiore di Educazione Fisica (ISEF), ovvero in possesso di titoli equipollenti conseguiti in Istituti universitari legalmente riconosciuti nell’ambito dell’Unione Europea”. Insomma si riconosce che la prima vera tutela per lo sportivo è la professionalità del trainer.
Una rivoluzione? No solo il tentativo di elevare la qualità dell’offerta formativa motoria tramite l’utilizzo di adeguate e formate competenze. Naturalmente la proposta di legge ha ben presenti due cose: 1) la grandissima tradizione sportiva della nostra regione dovuta anche a tanti bravi e appassionati tecnici che si sono dedicati allo sport, 2) l’esistenza a Gemona del Friuli di una Facoltà universitaria di Scienze Motorie che da un paio d’anni sforna giovani laureati che sperano di trovare adeguato riscontro alla loro preparazione.