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Zanin: «Dal gestore di Malga Pramosio un insulto ingiustificabile e vergognoso a Liliana Segre»

“Un insulto ingiustificabile e vergognoso che non può passare inosservato, a maggior ragione se indegnamente formulato da colui che gestisce un bene regionale ad alto impatto simbolico quale Malga Pramosio e, nei cui confronti, si devono attivare immediate procedure di verifica”.

È quanto afferma il presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Piero Mauro Zanin, riferendosi al post in friulano pubblicato oggi (e poi rimosso, cui ha fatto seguito dopo l’esplodere delle polemiche un post di scuse) sul profilo Facebook di Marino Screm, “ingiurioso nei confronti della senatrice a vita Liliana Segre” che, lo scorso martedì a Palazzo Madama, ha votato la fiducia al Governo Conte.

Abbinato a una foto di Segre dove si evidenzia lo stipendio mensile e annuo della senatrice seguito dal commento “per una firma”, la traduzione in italiano della frase attribuibile a Screm è “questa cotenna di maiale (nel post la parola era “crodie”, ndr) non va bene nemmeno insieme ai crauti”.

“Oltre alla grave offesa personale – evidenzia Zanin – questa regione deve indignarsi anche in quanto formulata da chi dovrebbe avere cura a 360 gradi di Malga Pramosio, laddove il 21 luglio del 1944 furono trucidati uomini, donne e bambini da brigate nazifasciste che, a posteriori, tentarono di giustificare l’eccidio come rappresaglia nei confronti di partigiani accusati di avere razziato 24 cavalli pregiati in un alpeggio carinziano”.

“Queste pericolose derive verbali in cui incappano prevalentemente i cosiddetti apocalittici, ovvero coloro i quali non sono considerati nativi digitali in quanto nati negli Anni Duemila, non possono – sottolinea il presidente – e non devono essere taciute e minimizzate in quanto, soprattutto attraverso i social media, il linguaggio d’odio trova sbocchi continui e spesso irrefrenabili in chiave politica, razziale e religiosa”.

“Il passo tra il dire e il fare – conclude Zanin – rischia di essere fin troppo breve e imprevedibile, un pericolo da affrontare preventivamente prima che si tramuti in gesta inconsulte e, magari, irreparabili”.

PARTITO DEMOCRATICO «Mentre l’America ha voltato pagina sul triste capitolo del sovranismo, il Fvg purtroppo si distingue negativamente con post ignobili, apparsi su Facebook, che non sono solo un insulto alla storia di questa terra, ma all’umanità in genere. Ha fatto bene il presidente del Consiglio, Zanin a stigmatizzare quello ingiurioso nei confronti della senatrice a vita Liliana Segre pubblicato dal gestore di Malga Pramosio. Ci aspettiamo che, unitamente al presidente Fedriga, prenda le distanze anche dal post con cui il consigliere regionale della Lega Lippolis ha attaccato in modo indegno la senatrice Segre che ha esercitato una prerogativa prevista dalla Costituzione». Lo afferma il consigliere regionale del Pd, Nicola Conficoni. «Lippolis ha attaccato in modo indegno la senatrice Segre, che ha esercitato una prerogativa prevista dalla Costituzione e merita rispetto a maggior ragione perché rappresenta uno straordinario esempio di impegno civile» aggiunge Conficoni. «Il clima sovranista – conclude – continua ad alimentare odio e intolleranza. Che in alcuni casi gli esponenti delle istituzioni siano in prima linea è preoccupante. Mi aspetto interventi che ostacolino questa pericolosa deriva».

“Stupiscono e preoccupano le vergognose parole usate nei confronti della senatrice Segre. Stupisce e preoccupa la percezione diffusa di poter dire in libertà qualsiasi offesa e scemenza sui social. Chiedo e spero ci siano scuse immediate e senza giustificazioni di sorta da parte di chi ha detto parole gravi. Si scusi chi gestisce un locale pubblico di priorità regionale e che in quello splendido luogo ha l’onore ma anche la responsabilità di accogliere persone. Non dimentichiamo cosa rappresenti Malga Pramosio in termini di vite umane consacrate alla Resistenza e alla libertà anche di espressione”. Lo dicono il segretario regionale Pd Fvg Cristiano Shaurli e quello provinciale di Udine Roberto Pascola. Per Pascolat “la figura cristallina della senatrice Liliana Segre è al di sopra di ogni porcheria scritta e poi cancellata dai social o di ogni battuta infelice di qualche leader politico in evidente decadenza. Va rimarcato che il Friuli e la Carnia sono stati, sono e rimarranno sempre antifascisti: friulani e carnici sono per la quasi totalità persone per bene che sanno da che parte stare perché – conclude – sanno cos’è la sofferenza e non sopportano l’ingiustizia”.

Dopo le dichiarazioni degli esponenti PD, il presidente del Consiglio Regionale Zanin in un’altra nota ha condannato le parole di Lippolis, dicendo: “Chi riveste una carica istituzionale è chiamato sempre e comunque a mantenere un linguaggio adeguato al ruolo, sia nella scelta dei contenuti sia in quella della forma che, in questi casi, è anche sostanza. Criticare compostamente scelte politiche significa esercitare la propria libertà di pensiero, farlo attraverso attacchi personali con toni fuori luogo e scomposti riferimenti a religioni, minoranze, categorie protette e connotati personali è inopportuno quanto inaccettabile. Ognuno, quindi è chiamato a risponderne”.

MOVIMENTO 5 STELLE “Non ci sono parole per esprimere il disgusto davanti a certi commenti”.  Lo affermano i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle. “Il linguaggio violento e offensivo va sempre condannato e combattuto, e risulta particolarmente odioso quando a rendersi protagonista di queste parole è una persona che gestisce un bene pubblico, peraltro di grande valore simbolico”, continua la nota. “Esprimiamo la nostra solidarietà a Liliana Segre, evidentemente colpevole di avere espresso il proprio voto al Senato in una certa direzione – concludono i consiglieri del M5S -. Ma nessuno, indipendentemente dalla propria posizione politica, deve essere bersaglio di insulti personali”.

FORZA ITALIA “Tutta la nostra solidarietà va alla senatrice a vita Liliana Segre. Siamo liberali e per noi la libertà di parola e sacra, ma l’insulto rivolto alla senatrice dal gestore di Malga Pramosio è esemplare dell’intollerabile deriva d’odio alla quale si è lasciata andare una parte troppo consistente dei commentatori dei social network. Un fenomeno preoccupante, da condannare senza alcuna attenuante e al quale va risposto con fermezza, il che non significa censura”.
È la posizione del Gruppo consiliare regionale di Forza Italia in merito al post in friulano pubblicato oggi (e poi rimosso) sul profilo Facebook del gestore di Malga Pramosio, “ingiurioso nei confronti della senatrice Segre, che non può che provocare sdegno per il senso di disumanità che esprime”. “Nel caso specifico – chiosano i forzisti -, è giusto attivare immediate procedura di verifica: un bene regionale dal valore simbolico come Malga Pramosio non può essere lasciato in mani irresponsabili”.

PATTO PER L’AUTONOMIA Le parole offensive espresse in un post social dal gestore di Malga Pramosio nei confronti della senatrice a vita Liliana Segre, dopo il biasimo espresso da un comunicato del Presidente del Consiglio Zanin, trovano ferma condanna anche da parte dei consiglieri Moretuzzo e Bidoli del Gruppo consiliare Patto per l’Autonomia.  «Le offese e il linguaggio d’odio sui social sono una delle piaghe del nostro tempo ma questa vicenda è particolarmente grave perché non solo si insulta una persona con il vissuto e lo spessore della senatrice, ma anche la memoria di un intero territorio» afferma Moretuzzo.  «Malga Pramosio non è solo un bene pubblico, i cui gestori dovrebbero comunque avere un certo contegno, ma è anche un simbolo delle atrocità che il nostro territorio ha subito a causa della occupazione nazifascista, ed è inaccettabile che chi è chiamato a curare questo luogo si lasci andare a questo genere di esternazioni nei confronti di una persona che di queste violenze è stata testimone e vittima in prima persona. Non si tratta di politica, ma di rispetto della dignità di una persona e anche di un territorio che non vuole dimenticare la propria storia». Esprimendo apprezzamento per la condanna di questi atti pubblicata dal Presidente del Consiglio Zanin, in quanto rappresentante dell’intera comunità politica regionale, i consiglieri del Patto per l’Autonomia annunciano un’interpellanza di prossimo deposito per interessare la Giunta regionale del caso e chiarirne la posizione in merito ai requisiti di comportamento pretesi da persone che gestiscono beni pubblici regionali, come la Malga Pramosio.