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Via libera al terzo mandato consecutivo per i sindaci dei Comuni fino ai 2.000 abitanti

Sì al terzo mandato consecutivo per i sindaci dei Comuni con una popolazione fino ai 2.000 abitanti.

La novità è stata reintrodotta dalla V Commissione del Consiglio regionale, presieduta da Diego Bernardis (Lega), e inserita, con un emendamento della maggioranza, nel disegno di legge n.40 (Modifiche alle leggi regionali 19/2013, 45/2017 e 29/2018) oggi all’esame dell’organismo consiliare. La modifica a firma dei consiglieri Piccin (FI), Bernardis (Lega), Di Bert (Progetto FVG) e Giacomelli (FdI), nasce quale misura adatta per i Comuni di ridotta dimensione demografica dove – spiegano i proponenti – non è sempre facile trovare persone disposte a farsi carico dell’onere di amministrare e nei quali comunque il peso politico del sindaco risulta circoscritto a una dimensione strettamente locale.

Il disegno di legge n. 40, illustrato e accolto a maggioranza dalla V Commissione alla presenza dell’assessore regionale Pierpaolo Roberti, contiene, oltre a norme tecniche di correzione di errori materiali e tabellari contenuti nelle tre leggi regionali, norme finalizzate ad anticipare i termini per la presentazione delle candidature in occasione delle elezioni comunali 2019, nel caso in cui la Giunta ne disponga lo svolgimento in concomitanza con le elezioni del Parlamento europeo, previste per domenica 26 maggio 2019.

Si tratta di una norma transitoria valida per il solo anno in corso, costruita per evitare che il giorno di deposito delle candidature cada nella giornata festiva di Pasquetta, il prossimo 22 aprile, con evidenti ricadute operative per gli uffici elettorali dei Comuni e per chi presenta le candidature.

Inserita nel provvedimento, con un emendamento proposto dalla Giunta regionale, la proroga al marzo 2020 dei termini di rendicontazione e di effettuazione delle spese collegate ai programmi 2016-2017 e 2018 in materia di sicurezza urbana.


I COMMENTI

Soddisfazione è stata espressa dal consigliere e presidente della V Commissione consiliare Diego Bernardis (Lega), per un emendamento condiviso da tutte le forze di maggioranza che Bernardis definisce “un’iniziativa di lodevole buonsenso, impossibile da non condividere viste le note difficoltà nei piccolissimi Comuni a reperire dei cittadini con la volontà di candidarsi a sindaci”.
“Non è un segreto – continua Bernardis -, soprattutto nei Comuni di piccole dimensioni, che la carica di sindaco è un sacrificio che si compie per amore nei confronti delle proprie comunità, poiché gli oneri del primo cittadino sono tantissimi, le responsabilità pure ed invece la remunerazione equivale ad un modesto rimborso spese simbolico che, la maggior parte delle volte, non basta nemmeno a coprire le spese sostenute per adempiere alle varie incombenze di questo difficile ruolo”.
“L’emendamento è stato condiviso con tutti i gruppi della maggioranza di centrodestra e alla prima firmataria Mara Piccin abbiamo dato massimo consenso e valido appoggio poiché la volontà e quella di permettere ai piccoli Comuni di poter continuare a contare su quegli amministratori che, per spirito di servizio nei confronti della propria comunità, mettono a disposizione le loro competenze e, se riconfermati, potranno procedere con le progettualità ed il lavoro che hanno svolto nei primi due mandati e dare quindi continuità a questi percorsi”.
Infine, Bernardis conclude la sua nota con l’auspicio che presto possa essere avviato un percorso per adeguare l’indennità dei sindaci dei piccoli Comuni al carico degli impegni e delle responsabilità che tale ruolo impone.

Sul tema di concedere il terzo mandato ai sindaci dei Comuni con popolazione inferiore ai 2000 abitanti il capogruppo dei Cittadini Tiziano Centis è intervenuto per esprimere la contrarietà del movimento civico.
“Riteniamo che due mandati siano più che sufficienti – ha spiegato Centis – e che ci debba essere un reale impegno di tutta la classe politica per favorire il rinnovamento di chi amministra la cosa pubblica in tutti i suoi livelli”. 
“Il movimento civico dei Cittadini – prosegue il consigliere – ha sostenuto negli anni coerentemente la convinta necessità di adoperarsi per realizzare il ricambio della classe politica, non a caso si era pensato ad unire i Comuni: le unioni avevano proprio il compito di rendere più agevole il servizio per la comunità da parte di chi se ne assumeva il compito, come i Sindaci di piccoli enti. Non va inoltre dimenticato che proprio i civici avevano proposto di portare al massimo a due mandati il limite per i consiglieri regionali già nella scorsa legislatura”. 
“La difficoltà nei Comuni piccoli di trovare persone in grado di occuparsi del proprio Comune esiste – ha precisato Centis – ma questa non può essere una scusa, anzi, deve essere lo stimolo per agevolare il passaggio tra generazioni di amministratori. Spetta proprio ai sindaci in carica preparare il campo per chi ci sarà dopo di loro. Spostare di altri 5 anni il limite non cambia nulla, se non a rendere ancora più difficile e ostico il passaggio alle nuove generazioni”.


“L’emendamento presentato in Commissione dalla maggioranza è un atto imperioso che consente il terzo mandato ai sindaci nei Comuni fino a 2.000 abitanti”.  

Lo afferma il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Mauro Capozzella.
“Si tratta di una questione che rientra nel più ampio tema del riordino degli enti locali che è stato indicato dalla Giunta e dalla maggioranza come un obiettivo di legislatura – aggiunge il consigliere -. Ma i problemi di rappresentatività dei piccoli Comuni si risolvono con una riforma organica e non certo aumentando i mandati dei sindaci”.
“Sarebbe invece il caso di volare alto – sostiene Capozzella – e cercare di scrivere una riforma degli enti locali che affronti in maniera concreta il tema delle funzioni e dei servizi. Qui invece siamo di fronte a un intervento spot che assomiglia a un’aspirina somministrata per curare una malattia degenerativa”.
“Non è un buon preludio alla futura riforma – conclude l’esponente M5S – tanto più che è stata bocciata da tutti, escluso il consigliere di Open Sinistra Fvg, Furio Honsell, la nostra proposta di modificare la raccolta firme per la presentazione delle liste, riequilibrando le procedure per le liste che si presentano da sole rispetto a quelle coalizzate. La sensazione è che quando ci sono in ballo le regole del gioco c’è la tentazione di un massiccio ritorno alla peggiore partitocrazia”.