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I tecnici del Cnsas Fvg in Cina per formare i soccorritori in grotta

Sono rientrati dalla Cina meridionale gli speleologi del CNSAS FVG partiti dieci giorni fa per la contea di Fengshan, nella provincia di Guangxi, dove sono stati invitati per un progetto di formazione sui soccorsi in grotta.

L’iniziativa è nata per il secondo anno consecutivo (il primo a cui prende parte la nostra regione) su proposta e a spese delle organizzazioni locali cinesi con l’intento di fornire ai propri tecnici speleologi un aggiornamento sulle tecniche di soccorso in grotta più avanzate. Quattro gli istruttori nazionali coinvolti, due dei quali provenienti dal Friuli Venezia Giulia, Andrea Sbisà e Gianpaolo Scrigna, e quaranta i tecnici cinesi presenti, provenienti da tutto il territorio nazionale. Una esigenza di formazione, quella cinese, che nasce dall’immensa quantità di cavità carsiche presenti sul territorio e dalla sempre più ampia e crescente apertura al turismo internazionale, che attira sotto la superficie esploratori e appassionati speleologi da tutto il mondo.
Di qui la necessità di avere dei tecnici preparati ad affrontare eventuali interventi di soccorso complessi con la massima efficienza e nel massimo rispetto delle regole di sicurezza. Le tecniche di soccorso in grotta italiane sono considerate tra le più valide, dopo che i nostri soccorritori si sono distinti nel 2014 nel difficile intervento all’interno dell’abisso di Riesending, in Baviera. I loro punti di forza sono la leggerezza e la velocità nel condurre la barella all’esterno.
Ed è proprio sulle strategie di recupero e di movimento delle squadre che si è basato il corso in Cina, organizzando bene il dialogo tra il caposquadra (che sta all’interno ella grotta) e il direttore (che attende all’esterno) e introducendo l’impiego del cavo telefonico a cui sono collegati con un apparecchio sia la squadra che conduce la barella che gli attrezzisti, che preparano il percorso di ingresso e di uscita. Le esercitazioni si sono svolte in cinque grotte differenti senza mai superare le dieci ore di permanenza all’interno.
Il soccorso alpino cinese è un’organizzazione simile a quella italiana, composta da volontari e appassionati che praticano anche nella vita quotidiana lavori su corda (specialmente su edifici) o fanno parte di ONLUS che sono il corrispettivo della nostra Protezione Civile, operando nel contesto di disastri ambientali.