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Sul futuro del Lago dei Tre Comuni chieste soluzioni celeri

“Il nostro obiettivo principale è la tutela del lago di Cavazzo, un problema emerso già negli anni ’90 e ancora irrisolto, per il quale la Regione è pronta a fare la sua parte. Il “Laboratorio lago dei tre Comuni” è al lavoro e stanno emergendo delle possibili soluzioni che la Regione valuterà. Va comunque sottolineato che, da quanto emerso finora, la realizzazione del bypass non è la panacea di tutti i mali perché potrebbe portare altri inconvenienti”.

E’ questa la strategia della Regione illustrata dell’assessore Fabio Scoccimarro emersa durante la convocazione della IV Commissione del Consiglio Regionale presieduta da Mara Piccin che puntava a un consuntivo dell’operato del laboratorio che vede coinvolti anche i sindaci dei comuni di Cavazzo Carnico, Trasaghis e Bordano oltre che ai presidenti della Comunità di Montagna del Gemonese e della Carnia e i Comitati per la tutela delle acque del bacino montano del Tagliamento, per la difesa e la valorizzazione del Lago di Cavazzo e dei tre Comuni, per le strade Dolomiti e della Val Degano. Chiarimenti sono stati chiesti anche in merito al progetto di Siot per la realizzazione di un nuovo impianto a gas.

Al centro del dibattito, sollecitato dai consiglieri Massimo Moretuzzo (Patto), Mariagrazia Santoro (Pd) e Luca Boschetti (Lega), il futuro del lago di Cavazzo e l’operato del laboratorio con le necessità emerse dai rappresentanti del territorio a partire da due aspetti ritenuti cruciali: quello della realizzazione del bypass e quello della rinaturalizzazione del lago, senza dimenticare le potenzialità turistiche del bacino.

Dopo gli interventi introduttivi dei consiglieri Moretuzzo e Santoro, hanno chiesto la parola anche Cristian Sergo (M5S) e Furio Honsell (Open) sollecitando così in maniera trasversale delucidazioni sull’operato del laboratorio e risposte concrete per un territorio che da troppo tempo è in attesa. Ad occupare parte del dibattito è stata l’attuazione della legge regionale 21 del 2020 sulle grandi derivazioni elettriche.

“Per la questione bypass – hanno fatto sapere gli uffici della direzione Ambiente – il modello concettuale è chiaro a tutti, mentre la realizzazione tecnico-ingegneristica, gli impatti che ha sull’assetto impiantistico esistente non sono per niente banali e quindi sono da valutare vari scenari che poi porteranno a delle decisioni che devono tenere conto dei vincoli e degli atti esistenti”.

Un territorio, che per i rappresentanti dei Comuni e degli enti coinvolti, è stato sfregiato con la presenza della centrale, dell’oleodotto e l’autostrada e che ora vuole avere risposte concrete visto la nuova ipotesi dell’ampliamento della centrale con la realizzazione di una nuova struttura a Somplago con produzione di energia elettrica da fonti fossili. Risposte chieste anche dal sindaco Gianni Borghi di Cavazzo Carnico pronto a far scendere i propri cittadini in piazza per difendere la propria valle. “Basta parole. Oggi per una regione che guarda al futuro sono importanti i fatti, gli atti concreti che mettiamo in campo”.

È intervenuto anche il consigliere Sergo che ha chiesto, a più riprese, “quante risorse siano state pagate dal gestore della centrale di Somplago per mitigare i profondi mutamenti delle condizioni ambientali portati dalla struttura sul territorio”. Honsell ha auspicato soluzioni più celeri: “Fino al 2029, anno della scadenza e assegnazione al nuovo gestore, non cambierà nulla per quanto riguarda la situazione del lago. Un bando di gara si potrà fare solo nel 2026, vanno anticipati i tempi”. Per Moretuzzo “bisogna dare un’accelerata a questo tema, e per questo i fondi necessari per fare un approfondimento definitivo, anche in occasione del rinnovo delle concessioni, è fattibile in assestamento”.

Boschetti, infine, ha chiesto delucidazioni in merito al nuovo impianto a gas proposto da Siot che prevede il coinvolgimento dei territori di Cavazzo ma anche di Reana, Paluzza e San Dorligo della Valle. A tal proposito l’assessore Scoccimarro ha rimarcato come il progetto sia ancora al vaglio degli uffici di competenza.