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Strage bus Catalogna, archiviata la causa penale

Il giudice istruttore del tribunale di Amposta vicino a Tarragona ha deciso di archiviare la causa penale aperta dopo l’incidente del bus Erasmus costato la vita in marzo a 13 studentesse fra cui sette italiane in Catalogna, compresa la venzonese Elisa Valent (nella foto).
Nella decisione di archiviazione, contro la quale può essere presentato ricorso, il magistrato ha escluso, riferisce l’agenzia spagnola Efe, che l’incidente sia stato dovuto a problemi meccanici o alla guida imprudente dell’autista e ha rinviato le parti al procedimento civile.
incidente
“Siamo stupefatti e nuovamente sotto choc”. Lo dice all’ANSA Alessandro Saracino, padre di Serena, una delle studentesse Erasmus morte lo scorso marzo nell’incidente stradale. “Ci riserviamo di procedere legalmente in tutte le sedi competenti e chiederemo all’Unione Europea di prendere posizione sulla vicenda”, aggiunge.Dopo l’incidente i Mossos d’Escuadra, la polizia regionale catalana, avevano denunciato l’autista per 13 “omicidi per imprudenza”, ritenendo secondo la stampa spagnola che un colpo di sonno fosse la causa più probabile della tragedia. La polizia aveva in particolare rilevato grazie alla scatola nera del bus diversi cambiamenti di velocita’ prima dello schianto. Secondo la stampa spagnola l’autista dopo l’incidente avrebbe anche detto ai soccorritori si essersi addormentato. Il giudice di Amposta ritiene invece che il guidatore, rimasto gravemente ferito nell’incidente, circolava alla velocità massima consentita di 100 km/h e aveva rispettato i tempi di riposo regolamentari, ed esclude che possa essere stato distratto da un telefono cellulare. Al momento dell’incidente era emerso che il bus carico di studenti Erasmus era partito all’alba da Barcellona per Valencia per la tradizionale festa di primavera delle Fallas per rientrare la notte successiva. Una pratica corrente nei viaggi in bus low cost per studenti fra le due citta’ spagnole.

Di recente il presidente della repubblica Sergio Mattarella in un messaggio delle famiglie delle vittime in occasione di una cerimonia dedicata al ricordo delle giovani vittime della tragedia, ha affermato che “è necessario che le attività connesse alla partecipazione di giovani a progetti di studio all’estero avvengano in una cornice di sempre maggiore sicurezza”.

LE REAZIONI A VENZONE

Il sindaco di Venzone Fabio Di Bernardo, da sempre al fianco della famiglia Valent, facendo tra l’altro da tramite lo scorso 6 maggio con il Quirinale per favorire l’incontro tra i genitori di Elisa e il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha espresso tutto il suo sdegno e si è rivolto proprio al Capo dello Stato e al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, sollecitando il loro interessamento affinché venga fatta chiarezza sulle cause che hanno provocato quel terribile schianto.