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Si chiama “Sine cera” la nuova raccolta di liriche del poeta moggese Emanuele Franz

Claudio Magris (Premio Strega 1997) ha commentato le liriche della raccolta Sine cera, del poeta e filosofo moggese Emanuele Franz, dicendo che “la sua poesia non tanto parla della solitudine ma, cosa ben più importante, fa parlare la solitudine”.

Il testo, uscito in questi giorni per i tipi della Audax Editrice, presenta un autore non nuovo al genere poetico, aveva infatti edito nel 2012 la silloge Proteo liberato e nel 2013 Il risveglio di Gregorio, un poema di ben 2041 endecasillabi. Franz, con questa nuova raccolta, ritorna dopo sette anni nel terreno dei versi e delle rime concludendo quella che può essere definita una trilogia poetica. Emanuele Franz ha una doppia vita: da una parte è saggista e filosofo, elaborando innovative e apprezzate teorie sul tempo e sulla storia, dall’altra è poeta e sorprende con la sua lirica composta quasi interamente in metrica.

Infatti ciò che oggi molti interpretano come limitazione è, per Emanuele Franz, il suo esatto opposto: la metrica è infatti definita dall’autore come luogo in cui nasce la libertà, perché forgiata dalla regola. Regola che, dal suo punto di vista, è creazione, invenzione e quindi di nuovo libertà.

Racchiuse in un cassetto per sette anni queste liriche sono contraddistinte dagli elementi della solitudine e dell’incomunicabilità, temi che rappresentano, nella visione dell’autore, la condizione umana nella sua universalità. Qui dunque il poeta si spoglia, si denuda, per rivelare nella sua purezza lo stato d’animo dell’uomo di fronte alla totalità del cosmo: quella del silenzio e dell’incapacità di qualsiasi comunicazione di fronte all’esperienza dell’infinito. Una lirica quindi sincera, senza quella cera che era uso degli artisti rinascimentali usare per coprire i difetti e le imperfezioni delle loro opere, da qui il titolo Sine cera che battezza la raccolta.

Oltre a Magris, si sono interessati alle poesie di Emanuele Franz anche Angelo Tonelli (vincitore del Premio Montale nel 1998), che definisce la sua composizione “una poetica interessante e intensa”, ma anche lo scrittore Paolo Maurensig, che afferma: “La lirica di Emanuele Franz mi sembra un autoritratto ben riuscito”.

Il testo, 130 pagine al prezzo di copertina di 15 euro, è reperibile attraverso il sito della casa editrice Audax.