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Una serata western al Cinema Sociale di Gemona

Carlo Gaberscek, storico dell’arte e del cinema, profondo e appassionato conoscitore del western, su cui ha scritto numerosi saggi e libri (fra cui i due volumi I sentieri del western, pubblicati dalla Cineteca del Friuli), sarà al Cinema Sociale di Gemona giovedì 6 aprile alle 21 per la presentazione del suo ultimo lavoro, Il West di “Duello al sole” (Lithostampa, 2016). La serata, fra gli eventi organizzati in occasione dei 40 anni della Cineteca del Friuli, prevede a seguire la proiezione del film, uno dei più famosi western di sempre, capace ancora, a settant’anni dalla prima uscita, di intrattenere e affascinare grazie a una vitalità di ritmo e a una magnificenza visiva incontestabili, e soprattutto grazie alla forza drammatica e alla grande carica emotiva e sensuale.

Duello al sole fu prodotto nel 1946 dal tycoon David O. Selznick (già celebre per Via col vento, uno dei più grandi successi della storia del cinema), che una decina di anni dopo sarebbe arrivato a Venzone per le riprese di Addio alle armi, a tutt’oggi la più grande produzione cinematografica realizzata in Friuli.

Prototipo del produttore hollywoodiano creativo e indipendente, Selznick era famoso per il perfezionismo e la volontà di controllare ogni dettaglio dei suoi film, in ogni momento della fase produttiva. Nel 1945, in un periodo di boom della cinematografia americana, pronta a lanciare i suoi prodotti sul mercato europeo appena uscito dalla guerra, Selznick decide di realizzare Duello al sole. Il genere western, che fino a pochi anni prima era considerato come cinema d’avventure, un prodotto molto popolare ma di serie B, una forma d’intrattenimento rivolta soprattutto a un pubblico giovanile, proprio in quel momento stava conoscendo una svolta, stava diventando “adulto”, con temi, situazioni e personaggi più complessi, e stava diventando un cinema di serie A, un prodotto di alto livello, con star e registi famosi. Per Duello al sole, con cui vorrebbe addirittura superare il successo di Via col vento, Selznick riesce a coinvolgere un alto numero di professionalità e talenti: un cast di prim’ordine, a cominciare dal premio Oscar Jennifer Jones (che Selznick sposerà poco tempo dopo e che sarà la protagonista femminile anche di Addio alle armi) e Gregory Peck, affiancati da Joseph Cotten, Lillian Gish e Lionel Barrymore; ben sei registi, tra cui King Vidor (che abbandona il set a causa delle continue interferenze del produttore), e otto direttori della fotografia, dato che nel film il colore e la composizione dell’immagine hanno un ruolo fondamentale. Nonostante la grande varietà e complessità dei contributi, il film riesce a raggiungere un’unità stilistica grazie alla presenza determinante e alle scelte di Selznick.

A Duello al sole”, che con Via col vento e Addio alle armi costituisce una trilogia dominata dalla fusione di caratteri epico-spettacolari e motivi sentimentali, Carlo Gaberscek ha dedicato lunghe ricerche sul campo e nel libro ne ricostruisce le fasi e le vicissitudini di lavorazione, con particolare interesse per le splendide location dell’Arizona e della California in cui il film è stato girato, che vengono illustrate da un imponente apparato fotografico (oltre 500 immagini).

Nel corso di anni e parecchi viaggi negli Stati Uniti, Gaberscek ha esplorato palmo a palmo i set di molti western, il cui ambiente tipicamente arido, roccioso, sterminato è una caratteristica tanto importante da essere considerato alla stregua di un vero e proprio personaggio. Non a caso, Duello al sole si apre e si chiude con una panoramica sul paesaggio mentre la voce narrante chiarisce come esso non funga da semplice cornice ma sia piuttosto il ventre da cui la storia è nata e in cui continua a sopravvivere come leggenda, simboleggiata e rievocata da un elemento del paesaggio stesso, il fiore di cactus.