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Scuola: sinergia Regione-Edr per affrontare i costi di luce e gas

L’aumento dei costi dell’energia elettrica e del gas inciderà anche sulle utenze degli istituti scolastici con stime per il 2023 che rasentano, in alcuni casi, il doppio dei costi sostenuti nell’anno in corso.

È la fotografia emersa oggi dall’audizione in VI Commissione dei direttori degli Enti di decentramento regionale (Edr) che gestiscono le scuole secondarie di secondo grado delle quattro ex province, oltre ai dirigenti degli istituti scolastici, ai rappresentanti degli studenti e dell’Anci. All’audizione è intervenuta anche l’assessore regionale all’Istruzione Alessia Rosolen, che ha ricordato come la Regione, con la variazione di bilancio di luglio, abbia aumentato gli importi a disposizione dei Comuni e degli Edr per far fronte all’aumento dei costi.

“Allo stesso modo – ha ricordato l’assessore – sono stati fatti investimenti per l’efficientemente energetico e l’adeguamento sismico degli edifici, con un grande lavoro che in due anni ha impresso un cambio di passo apprezzato da scuole e sindaci. Grazie a una stretta sinergia con gli assessori alle Infrastrutture e territorio, competente per l’edilizia scolastica, e alle Autonomie locali, per quanto riguarda le concertazioni con i Comuni, la Regione è in grado di avere una mappatura delle esigenze delle scuole su tutto il territorio regionale”.

Per il 2022, grazie all’intervento della Regione in fase di assestamento, i bilanci degli Edr saranno chiusi secondo i computi già fatti, salvo per l’Edr di Udine che ha richiesto uno stanziamento ulteriore di 400mila euro di fondi regionali per fronteggiare il pagamento delle bollette di dicembre.

Con 65 edifici scolastici a carico, l’Edr di Udine spenderà quest’anno per elettricità e riscaldamento circa 11 milioni di euro (ne erano stati previsti 10 milioni e 600mila). Le previsioni per il 2023, stando alle attuali proiezioni del Title Transfer Facility di Amsterdam (Ttf, borsa virtuale dell’energia), proiettano la spesa attorno ai 16 milioni di euro.

Quanto all’ipotesi di tagliare i consumi riducendo i giorni di apertura delle scuole, Rosolen ha ribadito il rispetto dell’autonomia scolastica con riguardo alla definizione del calendario delle lezioni. Se il numero minimo di giorni di apertura deve essere infatti garantito dal calendario regionale, altri temi restano di competenza dei singoli istituti, quale la decisione di istituire per tutte le classi la settimana corta con sospensione delle lezioni il sabato. Una scelta – ha ricordato l’assessore – che deve tener conto delle esigenze di conciliazione dei tempi di lavoro delle famiglie.

Quanto alle risorse aggiuntive, i trasferimenti regionali agli Edr sono stati finora tutti garantiti, mentre ulteriori eventuali trasferimenti ai Comuni, che non siano già coperti dallo Stato, saranno oggetto di confronto tra l’assessore competente, l’Anci e gli stessi Enti locali.