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Scontro Garante Minori-Barbara Zilli sul caso dei migranti di Cercivento

Walter Citti, Garante regionale per le persone a rischio di discriminazione, esprime apprezzamento per le iniziative svolte dall’Associazione “Bosco di Museis” di Cercivento volte a favorire l’integrazione sociale dei minori stranieri non accompagnati anche attraverso la pratica sportiva.

A tale riguardo ricorda come lo sport costituisca uno strumento importante per la prevenzione del disagio sociale, lo sviluppo psico-fisico e la formazione della persona e ritiene pertanto un elemento qualificante che i minori stranieri non accompagnati vengono inseriti nella pratica sportiva, nell’ambito dei servizi di accoglienza e dei percorsi di integrazione loro destinati che prevedono, fra l’altro, lo studio della lingua, della cultura locale e l’inserimento sociale nel territorio, e senza oneri aggiuntivi rispetto a quelli ricompresi nella quota allo scopo destinata.

Citti ricorda come il diritto alla pratica sportiva viene riconosciuto anche dalla Convenzione ONU sui diritti del fanciullo in quanto spettante a tutti i minori, senza discriminazioni fondate sulla razza, il colore, l’origine nazionale il sesso, la lingua, la religione, le opinioni politiche o altra condizione, così come tutti i principali organismi europei raccomandano lo sviluppo e l’attuazione di buone pratiche per facilitare l’accesso all’attività sportiva dei minori svantaggiati, tra cui quelli migranti.

Il Garante coglie l’occasione per esprimere il proprio disappunto perché nella recente revisione della legislazione regionale sul turismo, operata dal Consiglio regionale (LR 21/2016), non siano state rimosse quelle discriminazioni nell’accesso alle professioni turistiche a carattere sportivo regolamentate a livello regionale (maestro di sci, guida alpina, accompagnatore di media montagna, guida speleologica, istruttore di mountain-bike), che impediscono ai giovani di seconda generazione, spesso nati e cresciuti nella nostra regione, ma che conservano la nazionalità straniera in virtù della restrittiva legislazione sulla cittadinanza in vigore, di accedere ai relativi albi, elenchi e corsi di formazione, per mancanza del previsto requisito di cittadinanza italiana o di altro Paese membro dell’Unione europea; requisito che appare in palese contrasto con la normativa nazionale sull’immigrazione e le direttive europee (in particolare la direttiva 109/2003 sui lungosoggiornanti).

LA RISPOSTA DI BARBARA ZILLI

“Il Garante per le persone discriminate dovrebbe presentare le sue dimissioni: è ormai evidente come in questi anni abbia dimostrato di parteggiare in modo privilegiato per immigrati irregolari. Dal momento che non esercita in modo corretto il suo ruolo, è meglio che se ne vada” a dirlo Barbara Zilli (LN) che commenta così le parole che Walter Citti ha affidato ad una nota. “La situazione è davvero

Barbara Zilli

kafkiana – dice Zilli – siamo di fronte all’assurdo. Da quando Serracchiani governa questa regione, il razzismo al contrario è diventato ormai una realtà. Citti parla di integrazione di minori stranieri che non sono bambini ma uomini di cui è lecito dubitare delle generalità anagrafiche fornite. E chi pensa invece a tutti quei ragazzi e bambini italiani che presentano gravi situazioni di disagio sociale a causa magari di famiglie in crisi perché senza soldi e lavoro?.”
“Assurdo anche criticare le nuove disposizioni della legge sul turismo – dice Zilli – la previsione normativa per l’accesso alle professioni sportive è corretta: vogliamo fare diventare guide alpine o istruttori di sci persone che non hanno nemmeno idea di che cosa sia la neve? Non scherziamo. Sono già troppi e scandalosi i denari pubblici spesi per farli giocare a calcio o per recitare, le poche tutele rimaste manteniamole per i nostri ragazzi, e pensiamo piuttosto a tutte quelle famiglie che non possono permettersi nemmeno di portare sulla neve per mezza giornata i propri figli, che pagano anche solo l’accesso alle piste, che per colpa della crisi dopo anni di sacrifici rischia di trovarsi su una strada. Sono forse queste persone di serie B?”
“Citti assuma un atto di responsabilità e se ne vada” chiosa Zilli.