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Salgono a quattro le vittime alla Casa di Riposo di Paluzza

Sono salite a quattro le vittime della Casa di Riposo “Brunetti” di Paluzza. Nella tarda serata di ieri si è spenta una anziana ospite di 91 anni di Ovaro, che va ad aggravare il bilancio già drammatico della giornata del 3 aprile. 

L’INTERVENTO DEL CONSIGLIERE REGIONALE SERGO

“Oltre a unirci al cordoglio dei familiari, riteniamo sia giusto chiedere alla Giunta di mantenere la dovuta attenzione su casi di questo tipo, ma anche di verificare che si adottino e rispettino le procedure più adeguate per evitare la diffusione del virus”. Lo sostiene il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo, in merito alla situazione della casa di riposo di Paluzza, dove un centinaio di ospiti ci sono più di 60 casi di coronavirus e quattro decessi.

“Da quando l’epidemia ha coinvolto la nostra regione, uno dei primi focolai fu la struttura di Mortegliano – ricorda Sergo -. Da allora avremmo dovuto imparare una dura lezione dopo che almeno 17 ospiti vi hanno perso la vita, ma a quanto pare le criticità rimangono e le preoccupazioni pure”.

A Paluzza, probabilmente, la causa del contagio è dovuta agli operatori. Purtroppo quando avevamo chiesto di mettere in sicurezza prima queste strutture di altre anche nella fornitura di dispositivi di protezione, accogliendo anche le richieste dei sindacati, non lo facevamo per strumentalizzare una difficoltà, ma con cognizione di causa – sottolinea il consigliere M5S -. Ci è stato risposto che tutte le misure necessarie erano state prese e che non c’erano preoccupazioni di sorta. A Paluzza le visite dei familiari sono sospese da quasi un mese ma è evidente che ciò non è bastato”.

“Ribadiamo pertanto l’invito a tutta la popolazione a continuare a mantenere un comportamento civile e responsabile: non è il momento delle scorciatoie – conclude Sergo – e se vogliamo uscire quanto prima da questa situazione dobbiamo rispettare le norme per non mettere a repentaglio la vita di tante persone, spesso anziane che se ne stanno andando senza nemmeno poter ricevere l’ultimo abbraccio dai propri familiari”.