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Quattro focolai sull’Amariana, ripresi gli interventi di spegnimento

Sono riprese all’alba le operazioni di spegnimento dell’incendio divampato ieri in località Pissebus, alle pendici del Monte Amariana, tra i comuni di Tolmezzo e Amaro. Attualmente (ore 8.00), secondo quanto riportato dai Vigili del Fuoco del comando di Udine, sono quattro i focolai attivi sui quali si stanno concentrando gli sforzi per evitare il propagamento delle fiamme.

I pompieri sono impegnati in collaborazione con il personale del Corpo Forestale Regionale e con i gruppi volontari AIB ( antincendio boschivo) della Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia. Considerata la vastità dell’incendio e la zona particolarmente impervia partecipano alle operazioni di Spegnimento anche due elicotteri regionali e due Canadair del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.

Il persone del GOS (Gruppo Operativo Speciale) del comando Vigili del fuoco di Udine con i mezzi per il movimento terra è impegnato nella realizzazione di uno scavo sul fiume Tagliamento per realizzare una vasca di raccolta acqua che servirà al rifornimento dell’elicottero sikorky s64 del Corpo VVF atteso per la giornata di oggi.

La strada ex provinciale 125 del Sasso Tagliato che da Tolmezzo porta ad Amaro, rimane precauzionalmente chiusa all’altezza della galleria dopo la ex polveriera anche per il rischio di caduta massi, con l’intervento sul posto dei carabinieri e della polizia locale dell’Uti della Carnia.

Nella giornata di ieri il canadair ha effettuato oltre una decina di lanci, rifornendosi nel vicino lago di Cavazzo, mentre i due mezzi del servizio antincendio della protezione civile hanno fatto rifornimento presso la base logistica temporanea sul fiume Tagliamento dove i volontari hanno allestito le pompe per la captazione dell’acqua e i vasconi antincendio da cui gli elicotteri caricano d’acqua le benne sospese (bambi bucket) che riversano poi sul fronte del fuoco.

All’origine del rogo potrebbe esserci la mano dolosa dell’uomo, indagini sono in corso per accertare cosa potrebbe aver provocato l’innesco. Lungo l’area interessata corre infatti un sentiero che è frequente meta degli escursionisti locali. A rischio anche alcuni stavoli della zona.

Difficile fare una previsione dell’evoluzione. L’area coinvolta è la stessa che nel 2003 aveva visti impegnati gli operatori della protezione civile nel contrasto di un altro grande incendio sul quale si lavorò per diversi giorni per avere ragione delle fiamme, capaci di divorare ettari ed ettari di boschi del monte Amariana e del monte Amarianute.