Protezione Civile, Serracchiani: «Interrogazione e legge a tutela dei sindaci»
“Abbiamo depositato un’interrogazione al ministro Musumeci e stiamo completando una proposta di legge per mettere in sicurezza sindaci, lavoratori, volontari e coordinatori delle squadre di protezione civile. A due anni dalla mia prima interrogazione e dopo un anno dalla risposta del ministro che annunciava la soluzione di una grave criticità, rimane la necessità urgente di chiarire il tema delle responsabilità in carico a sindaci e coordinatori di PCR. La recente notizia del rinvio a giudizio del sindaco di Preone e del coordinatore della protezione civile del paese per omicidio colposo rende evidente che l’intervento legislativo del Governo non è stato adeguato e che siamo di fronte a un iter ancora in corso. Con questi atti sollecitiamo la filiera di governo nazionale e regionale”. Lo dichiara la deputata del Pd e già presidente della Regione Debora Serracchiani, in merito a un suo intervento di sindacato ispettivo alla Camera, a seguito del rinvio a giudizio per omicidio colposo del sindaco di Preone Andrea Martinis e del locale coordinatore della protezione civile Renato Valent, per la alla morte di un volontario Giuseppe De Paoli avvenuta il 29 luglio del 2023 durante un’attività di monitoraggio del territorio.
“Al ministro Musumeci chiediamo dunque – spiega la deputata – di adottare urgenti iniziative di competenza per chiarire la disciplina applicabile in materia di salute e sicurezza di sindaci e operatori di PCR. Ciò anche in relazione all’efficacia dello schema di delega ‘Semplificazioni’ attualmente all’esame della commissione Affari costituzionali del Senato (AS 1192) che, all’articolo 10, contiene una delega finalizzata alla semplificazione, all’aggiornamento e all’integrazione delle disposizioni contenute nel Codice della protezione civile per la valorizzazione dei principi fondanti del Servizio nazionale della protezione civile”. “Infatti i dodici mesi che il Governo ha a disposizione per adottare i decreti delegati – conclude Serracchiani – non appaiono compatibili con i procedimenti giudiziari”.