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Progetto europeo Italia-Slovenia per il Lago di Cavazzo

drone lago cavazzo 1
Il Drone galleggiante che ha effettuato le rilevazioni a giugno

 Dopo l’intensa e proficua campagna di ricerche condotta sul lago di Cavazzo o dei Tre Comuni nell’ultima settimana di giugno dai ricercatori dell’Istituto di Scienze Marine (ISMAR) di Bologna del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) continua la collaborazione dei Comuni rivieraschi  e dei Comitati per la difesa e la valorizzazione del lago con questo prestigioso istituto di ricerca, che al momento sta elaborando i dati raccolti durante la campagna di rilievi sul lago. Dati che saranno resi noti ad eleborazione completata.

 

Al fine di acquisire con ulteriori studi un quadro completo dello stato del lago, quadro preliminare e funzionale all’attuazione del Piano Regionale di Tutela della Acque (PRTA) che per il lago prevede di valutare “la fattibilità tecnico-economica di realizzazione di un canale di by-pass che convogli direttamente le acque della centrale di Somplago all’emissario del lago di Cavazzo con lo scopo di recuperare le condizioni di naturalità del lago stesso” l’Assessorato Regionale all’Ambiente, i Comuni di Trasaghis, Bordano e Cavazzo Carnico d’intesa con i Comitati di difesa e valorizzazione del lago, l’Istituto di Scienze Marine di Bologna e l’Osservatorio Geofisico Sperimentale di Trieste con la partecipazione di ricercatori sloveni  stanno lavorando alla predisposizione di un progetto di ricerche sul lago di Cavazzo o dei Tre Comuni  e su un lago della Slovenia da presentare, all’apertura del bando, per il fianaziamento all’Unione Europea nell’ambito di un programma di cooperazione transfrontaliera Interreg.

augusto picco trasaghis“In questi ultimi anni il Lago di Cavazzo o dei Tre Comuni – ricorda il sindaco di Trasaghis, Augusto Picco – ha destato un via via crescente interesse turistico e ricreativo raggiungendo nella stagione appena conclusa un elevato livello di presenze nazionali ed estere. Ciò impone che si pongano in atto interventi mirati a “recuperare le condizioni di naturalità del lago stesso”, così come dispone il Piano Regionale di Tutela delle Acque e come lungamente atteso dalle popolazioni della Valle del Lago”.