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Operazione antidroga, arrestati due tolmezzini

IMG_1955I Carabinieri del NORM della Compagna di Tolmezzo, nell’ambito dell’operazione denominata “The Wall” e finalizzata al contrasto del fenomeno dello spaccio di stupefacenti tipo hashish nel comprensorio del Tolmezzino, hanno arrestato il quarantaduenne di Tolmezzo Eugenio Pozzi, principale indagato in quanto ritenuto al vertice della filiera, e il trentaduenne Matteo Silverio, tolmezzino ma residente a Paluzza.

Sono stati inoltre indagati in stato di libertà altri due tolmezzini, sodali con Pozzi, e cioè V.T. di 32 anni e M.S. di 39 anni. L’operazione è partita da una costante attività di monitoraggio sull’uso e lo spaccio delle sostanze stupefacenti messa ina tto sia attraverso numerosi servizi preventivi dedicati, sia attraverso l’ausilio di rilievi tecnici. Ha avuto una prima significativa accelerazione lo scorso 5 novembre quando più di 30 militari dell’Arma hanno eseguito numerose perquisizioni locali e personali a carico di soggetti notoriamente dediti al consumo e allo spaccio, residenti a Tolmezzo e nel suo immediato comprensorio e che erano emersi nel corso delle indagini.

Durante questa fase sono stati eseguiti i due arresti. Pozzi era già noto alle Forze dell’Ordine per pregresse analoghe vicende penali e gli è stata notificata una misura cautelare in carcere di 3 mesi. Silverio, anch’esso già noto alle Forze dell’Ordine, era stato trovato in possesso di circa 50 grammi di hashish e 750 euro, sequestrati in quanto ritenuti proventi dell’attività di spaccio. Dopo una breve permanenza in carcere a Udine è stato posto agli arresti domiciliari in un comune dell’hinterland tolmezzino.

Al termine delle attività, che hanno portato al sequestro di piccole ma significative quantità di hashish, delle quali è stata ricostruita la provenienza, sono sono indagati in stato di libertà V.T. (trovato in possesso di circa 17 grammi di hashish) e M.S., ritenuto molto vicino a Pozzi, il quale dopo aver scontato la misura cautelare applicatagli ha fatto rientro a Tolmezzo.

Le indagini hanno ricostruito una filiera di ripetute cessioni a terzi di apprezzabili quantitativi di hashish o marijuane, nell’ordine di diversi chili, a partire dal 2009 fino allo scorso 5 novembre, per un valore accertato per difetto stimato in circa 100.000 euro.

Le testimonianze rese dagli indagati hanno consentito di delineare correttamente e meglio qualificare i termini dell’illecità attività posta in essere, apportando un significativo e importantissimo contributo alle indagini.

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Pozzi, che oltre alla detenzione ai fini di spaccio dovrà rispondere anche di ricettazione per un episodio correlato, lo scorso 8 luglio era stato oggetto di perquisizione nella sua abitazione nel corso della quale erano stati rinvenuti e sequestrati oltre una decina di grammi di hashish già suddiviso in più frammenti, ma anche materiale per la pesatura (bilancini di precisione) e confezionamento in dosi dello stupefacente e la somma di 2.455 euro ritenuti provento dell’attività di spaccio, elementi questi considerati significativi per la prosecuzione delle indagini. A Pozzi è stata inoltre sequestrata la somma di alcune decine di migliaia di euro rinvenuta su conti correnti italiani ed un’altra ancora più ingente su un conto corrente di una banca estera, tutti a lui intestata, oltre ad una recente auto di fabbricazione tedesca di sua proprietà.