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Nuovi scenari per le fattorie sociali del Friuli Venezia Giulia

Si aprono nuovi scenari per le fattorie sociali del Friuli Venezia Giulia in recepimento della nuova normativa nazionale sul settore. E’ in fase di bozza, infatti, la legge regionale e il relativo regolamento, che acquisisce il dettato nazionale in base al quale queste realtà potranno entrare a pieno titolo nel sistema integrato socio assistenziale della Regione offrendo opportunità di accoglienza diurna e residenziale di persone con disabilità psichiche, fisiche, cognitive e psichiatriche, con età variabile dai minori fino alla terza etàVi sono quindi spazi per progetti riabilitativi di inclusione sociale relazionale, inserimento lavorativo protetto, borse lavoro, tirocini e alternanza scuola-lavoro e quindi anche prospettive occupazionali per i giovani. Tutto questo in sinergia con gli ambiti socio assistenziali, i servizi sociali, il Sil (servizio integrato lavoro che gestisce le borse lavoro per persone affette da disabilità), il Sert-dipartimento delle dipendenze, i Csm (Centri di salute mentale), le cooperative e le associazioni, i centri di accoglienza, i Csre (Centri socio riabilitativo e rieducativo),i  centri diurni, le case di riposo.

Di questo si è parlato oggi nel salone della Provincia di Udine (nella foto), dove si è svolto un incontro fra gli operatori del settore con il fine di rafforzare la rete sinergica collaborativa e lo sviluppo di nuovi servizi innovativi per affrontare disagio e disabilità, l’inserimento lavorativo qualificato, opportunità di progetti di alternanza Scuola-lavoro in ambito agricolo, sociale e socioassistenziale. “Anche attraverso questa attività che si affianca al convegno di approfondimento sul settore fatto a giugno e ai fondi messi a disposizione per le visite delle scuole – ha esordito l’assessore Beppino Govetto –  la Provincia di Udine continua nel suo impegno per la valorizzazione delle fattorie didattiche e sociali. Realtà di grande importanza dal punto di vista educativo, didattico, sociale perché forniscono un servizio dall’alto valore; strategico il loro ruolo anche per far scoprire il grande patrimonio rurale che contraddistingue il nostro territorio”.

In regione sono 23 le fattorie sociali accreditate ma molte sono in attesa di accreditamento, prassi necessaria per entrare nel sistema integrato. La legge formalizza il ruolo di queste realtà che, per accreditarsi, devono svolgere un lungo percorso formativo, di adeguamento strutturale e organizzativo delle proprie aziende. “Questa normativa – ha spiegato Nevia D’Odorico, portavoce del Forum Agricoltura Sociale Fvg referente per la provincia di Udine –  è un grande passo in avanti in quanto non si parla più solo di progetti sperimentali ma questo mondo ha una sua esatta collocazione nel sistema della rete socio-assistenziale”.

Alcune di queste esperienze sono state illustrate in occasione del convegno organizzato dalla Provincia di Udine lo scorso mese di giugno. Si tratta della “Pecora Nera” di Ovaro, attrezzata per l’accoglienza di disabili in carrozzina, si caratterizza per iniziative rivolte a bambini e anziani. E’ specializzata in percorsi di stimolazione cognitiva con persone affette da Alzheimer, organizza corsi di filatura di lana di pecora e di cane valorizzando il ruolo dei nonni e il loro sapere. Per i bambini propone attività di avvicinamento ai cani per evitare le aggressioni.

Alla fattoria didattica e sociale “Ronco Albina” di Cividale del Friuli, invece, vengono privilegiate le visite prolungate da parte dei bambini con un percorso lungo tutto l’anno con due presenze in fattoria alla settimana. Nell’ambito del sociale, l’azienda si è modificata per accogliere un gruppo di giovani disabili che svolgono tutte le attività: dal campo alla tavola alla vendita, al marketing. Un progetto di inserimento lavorativo che si è aperto ad altre aziende agricole del territorio e ha permesso la creazione di una rete d’impresa ad hoc.