CronacaFVG

Migranti sui binari e altri problemi, mattinata di disagi per i pendolari friulani

Riceviamo dal Comitato Pendolari Alto Friuli e pubblichiamo.


Altra mattinata da dimenticare per i pendolari della linea Udine-Trieste alle prese con ritardi causati dalla presenza di migranti lungo i binari. La segnalazione di persone che camminavano vicino ai binari è scattata poco dopo le 7, tra San Giovanni al Natisone e Gorizia. Immediatamente sono state allertate le forze dell’ordine per il rintraccio degli stranieri. La situazione è tornata alla normalità alle 8.30.

Di seguito i treni coinvolti che hanno accumulato ritardo oltre i 30 minuti:

  • ICN 35774/35775 Roma Termini (22:35) – Trieste Centrale (9:01)
  • RV 2800/2801 Venezia Santa Lucia (5:01) – Trieste Centrale (8:02)
  • RV 2444/2445 Trieste Centrale (6:58) – Venezia Santa Lucia (9:59)
  • R 11004/20963 Venezia Santa Lucia (5:13) – Trieste Centrale (8:56)
  • R 20958/20959 Trieste Centrale (6:28) – Sacile (8:43)
  • R 20958/20959 Trieste Centrale (6:28) – Sacile (8:43)
  • R 20955 Udine (7:08) – Trieste Centrale (8:28)
  • R 20955 Udine (7:08) – Trieste Centrale (8:28)

Nonostante le rassicurazioni di maggiori controlli pare che la questione dei migranti sui binari non abbia mai fine; è evidente che sino a quando non si bloccheranno i passeur ai valici di frontiera sarà difficile evitare in futuro altri episodi simili.

Mentre lungo la linea Udine-Trieste si consumava il triste episodio legato ai migranti sui binari, lungo la Tarvisio-Udine invece andavano in scena le “comiche ferroviarie”. Il R6099 Carnia-Udine delle ore 8.21 giunto a Bivio Vat in perfetto orario è stato erroneamente instradato sul binario della diretta Vat-Udine anziché lungo la linea di cintura Vat-Udine Parco-Udine. Il convoglio immediatamente bloccato, ha sostato oltre 10 minuti a Vat, poi è stato fatto leggermente retrocedere ed instradato lungo la linea di cintura; proseguendo lentamente ha poi ha raggiunto la stazione di Udine con un ritardo di 12 minuti. A bordo l’imbarazzo dell’incolpevole personale Trenitalia che ha spiegato che “il treno è stato instradato sul binario sbagliato.”  Si tratta di un errore imperdonabile da parte di RFI, causato sicuramente dalla scarsa attenzione dell’operatore e probabilmente dall’abitudine di instradare i treni passeggeri lungo la linea diretta. Da metà settembre infatti 5 treni passeggeri su 30 sono stati deviati lungo la linea di cintura costringendo RFI ad una doppia gestione che come in questo caso sta provocando disagi agli utenti e scarsi benefici per gli automobilisti udinesi visto che questo correttivo non risolve il problema dei passaggi a livello. Tra la sosta e il “giro turistico” in linea di cintura, oggi il treno ha impiegato oltre 20 minuti per percorrere la distanza da Vat alla stazione di Udine. L’errore è doppio visto che una volta sbagliato l’instradamento del treno a Vat, RFI poteva limitare il disagio facendo semplicemente proseguire il treno lungo la via diretta, riducendo di 15 minuti la percorrenza visto che da Bv Vat alla stazione il tempo di viaggio è di appena 4 minuti.

Per concludere bene la mattinata rileviamo che sono stati cancellati e autosostitituiti a causa di un guasto alla stazione di Maniago i R23833 Maniago/Sacile delle 12.40 e il corrispondente R23838 Sacile-Maniago delle 13.36, creando disagi ad oltre un centinaio di studenti.

Lo scorso anno avevamo chiesto in maniera provocatoria le teste dei vertici regionali di RFI e Trenitalia per provocare una reazione da parte di FS di fronte ad un servizio non accettabile causa ritardi e guasti. A distanza di 10 mesi, dopo alti e bassi e un periodo di lockdown (da fine marzo a maggio) che non fa testo, possiamo evidenziare che la qualità del servizio è paurosamente calata; si è tornati indietro di ben 4 anni, con un servizio che appare precario caratterizzato da frequenti ritardi. Ma sono soprattutto i guasti infrastrutturali alla rete che preoccupano e un evidente scollamento tra RFI e Trenitalia: sono infatti troppi gli episodi di guasti e le scelte di circolazione illogiche con una carente informazione a bordo treno e in stazione.  E’ evidente che qualcosa nell’organizzazione di FS non sta funzionando e che qualcuno non è all’altezza del ruolo.

COMITATO PENDOLARI ALTO FRIULI