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Marco Signor vince il 6° Rally Valli della Carnia

Niente poker per Paolo Porro con l’unica Fiesta Wrc stavolta azzoppata da una foratura. Però il 6° Rally Valli della Carnia ha vissuto una sfida memorabile tra le tante vetture R5 protagoniste dell’assoluta, salutando il trionfo di Marco Signor e Patrick Bernardi su Skoda Fabia Sama Racing (nella foto di copertina di Alberto Cella) in 59’01’’2. Il driver trevigiano, assieme al navigatore bellunese, ha legittimato il successo (al di là dell’inaspettato regalo della sorte) rappresentando un’insidia ravvicinata per il favorito Porro, cogliendo ieri l’occasione di un sorpasso dopo la ripetizione di “Feltrone” (ps 3) e oggi raccogliendo il testimone dal comasco sulla prima di “Fusea-Lauco” (ps 6). Da lì in poi una gestione per nulla ragionata del vantaggio sui rivali di Classe e per l’assoluta Filippo Bravi (Hyundai i20) staccato di 15’’5, Mattia Targon (Ford Fiesta) a 20’’6 e Nicola Cescutti (altra Skoda) a 21’’4. Porro, con oltre 4’ di ritardo, ancora protagonista sul primo “Passo Pura” (ps 7) prima di decidere di abbandonare la scena con il fido tolmezzino Paolo Cargnelutti. Nell’ultimo giro, graffio di Signor su “Invillino” giusto per marcare il territorio. Poi Cescutti primo a “Fusea-Lauco” limando solo decimi ai rivali. E infine ancora Signor sul secondo “Pura” per chiudere la partita senza indugi, regolando nell’ordine Bravi e Cescutti divisi da appena 0’’2. Ai piedi del podio il veronese Mattia Targon al debutto su Fiesta R5, ottimamente assistito dal navigatore friulano Andrea Prizzon tanto da chiudere a 33’’8 dall’equipaggio vincitore. Poi nell’ordine Daniele Tabarelli (Citroen Ds3), l’austriaco Gerald Rigler (Fiesta) e Massimo Vian (Skoda), logica supremazia delle vetture R5 fino all’ottavo posto assoluto appannaggio del pordenonese Marco Zannier (Renault Clio Williams), prodigio di grinta e mestiere con l’intramontabile 2 ruote motrici. A completare la top-ten Alberto Martinelli (Skoda) e Stefano Miotto (Clio Williams).

GIORNO 1 – SABATO 13 LUGLIO

Paolo Porro (foto Alberto Cella)

PS 1 “Feltrone” (7,40 km). Sono 121 gli equipaggi al via rispetto ai 123 iscritti. Per i patiti delle statistiche, il padovano Adriano Lovisetto ha ritirato la scheda prima della gara e Yuri Sartori non si è presentato alle verifiche con la sua Clio S16. Nel tardo pomeriggio la partenza, il sole non scalda, ma è asciutto sulle prove. Si comincia da una riedizione di “Feltrone” e la Fiesta Wrc di Paolo Porro fa segnare il miglior tempo in 5’17’’4, la Skoda Fabia di Marco Signor a 1’’4 gli mette il fiato sul collo. Ottimo avvio di Filippo Bravi alla sua prima gara su R5: la Hyundai i20 Friulmotor è terza a 5’’ netti e precede la Skoda di Nicola Cescutti a 5’’1, bene anche Mattia Targon a 7’’7 su Ford Fiesta R5, altro esordiente di categoria. Invece la Hyundai i20 di Claudio De Cecco paga ritardo di 17’’7 per un problema di motore da chiarire all’assistenza. Marco Zannier mostra di che pasta è fatto, piazza la sua Renault Clio Williams nona assoluta in 5’38’’6, a 21’’2 dal battistrada, tenendo dietro Bernd Zanon comunque incisivo con la Clio S16 e Dimitri Tomasso alle spalle staccato di 3’’1. In A7 non male Stefano Miotto secondo a 8’’8 da Zannier. Folla in N2 con 26 concorrenti e Stefano Dall’ò a comandare in 5’58’’9, Giovanni Blasutto a 7’’3. Trio ravvicinato in A6, Carlo Zinutti 5’58’’8, Ennio Boria a 1’’4 e Michele Doretto a 2’’4. Si ferma in prova l’unico equipaggio interamente femminile, Arianna Breatta Doriguzzi e Moira Candusso.

PS 2 “Voltois” (2,20 km). Altro graffio di Porro in 1’44’’7 e Signor fotocopia ancora a 1’’4. Bravi terzo a 2’’6, nella generale a 7’’6. Folla in piazza ad Ampezzo per seguire lo start di fianco alla chiesa e la prova su maxischermo. De Cecco (problema all’intercooler) a 4’’5 limita i danni, però il distacco totale è di 22’’2. L’austriaco Gerald Rigler (Fiesta R5) tiene il passo dei migliori, Tomasso fa meglio di Zanon nel duello Super 1600. Zannier tiene la nona posizione, Cristian Dal Castello guida la R2B. Fabio Soravito in N3 davanti a Michele Buiatti e Marco Marchiol, sfida tra espertoni. Dall’ò allunga in N2, Mattia Ghion a 12’’5 e Blasutto ora a 17’’5, tutti su Peugeot 106 16v. L’idolo di casa Daniele Fachin non brilla, ma il tifo è alle stelle. Che lotta in A6: Doretto 1’58’’7, Zinutti a 0’’1, Alessandro Beltramini a 0’’4 e Boria a 0’’5, anche qui tutti su Peugeot 106 16v. Distacchi da giro in pista, con Zinutti in testa dopo le prime due prove con 1’’6 su Boria e 2’’1 su Doretto. In tre con le Peugeot K10, quella di Enrico Zille a dettare un ritmo autorevole nonostante qualche balbettio sotto il cofano.

PS 3 “Feltrone” (7,40 km). Fari supplementari montati sulle vetture, il secondo passaggio è in notturna. E nel buio ecco la sorpresa: Signor 5’25’’0, Targon a 2’’8 e Porro a 3’’4 che deve cedere il primato provvisorio per 0’’6 al veneto di Caerano San Marco. Bravi fa il suo, quarto tempo però adesso Targon è dietro per soli 0’’2, Cescutti a 2’’4 nella lotta per il podio. L’assistenza pare non aver miracolato la Hyundai di De Cecco (5’38’’6) e distacco totale di 33’’ dalla vetta. Tomasso ispirato fa 5’52’’5, Stefano Paronuzzi a 4’’3 e Zanon a 12’’8 che gli cede la leadership di Super 1600 per 11’’3. Detta legge Soravito in N3 con 5’56’’6 in prova seppure Buiatti perda qui solo 0’’9, perché nel totale è dietro a 20’’9. Stefano Facchin firma il graffio di N2 in 6’09’’9, Dall’ò a 1’’5 e allunga ancora su Ghion a 19’’9.

PS 4 “Voltois” (2,20 km). Si torna in piazza, folla allo start. Porro (1’45’’7) nella ripetizione al buio rimonta subito lo scomodo rivale, Signor a 1’’6 torna secondo a 1’’0 nel totale. Bravi è ottimo terzo a 1’’7 in prova e 12’’5 complessivo, respingendo l’insidia di Targon che stavolta nel crono è quinto dietro anche a De Cecco. Zannier leone conserva la nona posizione, Tomasso decimo assoluto ma in trasferimento rompe il cambio e si ritira. Intanto Zanon è secondo di S16 a 11’’8, Paronuzzi terzo a 14’’9, in una Classe che ne contava undici alla partenza, roba da stropicciarsi gli occhi. Dall’ò per 0’’2 graffia in N2; Buiatti, Soravito e Marchiol fanno segnare un identico 2’00’’2 in N3. Però Soravito è primo con 20’’9 su Buiatti e 33’’2 su Marchiol. L’ultimo al via, Francesco De Crignis con una Fiat Cinquecento in Classe N0 (vetture produzione fino a 1150 cc) ne mette tre dietro ed evita la maglia nera.

GIORNO 2 – DOMENICA 14 LUGLIO

PS 5 “Invillino” (6,90 km). Si riparte in ordine di classifica, meno problemi per chi va forte e si lamentava di trovarsi davanti avversari più lenti. Porro firma la prima di “Invillino” in 3’35’’9 e mette un po’ di spazio tra sé e Signor a 4’’9 (5’’9 nel totale), mentre Cescutti a 5’’6 e Bravi a 5’’8 sono lì vicini al riferimento trevigiano. Risveglio amarino di Targon che fa 3’43’’9, meglio di Daniele Tabarelli (Citroen Ds3 R5) a 10’’2, De Cecco a 11’’3 e Massimo Vian (Skoda R5) a 14’’0. Leader senza eguali delle 2 ruote motrici, Zannier è nono in 3’50’’0. Conferme nelle Classi. Attilio Martinelli (4’07’’4) il migliore tra le Clio di R3C, idem Griso (4’00’’8) in R2B, Soravito (4’02’’0) in N3 e Dall’ò (4’10’’0) in N2. Corpo a corpo in A6 con Doretto (4’02’’3) migliore in prova, Zinutti davanti su Boria di 1’’1. Tra i ritiri ora si conta anche quello di Gimmy Medè (Skoda).

Filippo Bravi (foto Alberto Cella)

PS 6 “Fusea-Lauco” (12,00 km). Come si dice: la fortuna è cieca ma la sfiga ci vede benissimo… Foratura per Porro (13’08’’0) superato in prova da Signor (8’53’’3), Bravi (8’56’’4), Targon (8’57’’4) e Cescutti (8’58’’0). Il comasco (l’anteriore sinistra ha pizzicato un guardrail) precipita a 4’08’’8 nella generale, il portacolori di Sama Racing passa a condurre con 15’’5 su Bravi, 20’’6 su Targon e 21’’4 su Cescutti. Mai dare niente per scontato, la sfida verso la vetta tra le quattro R5 acquista nuovi stimoli bramando di piantare più in alto la propria bandierina. E la logica del potenziale decreta che le prime nove in prova sono tutte R5, anche la Skoda di Roberto Marchi (9’20’’2) che precede Zannier (9’21’’0), riferimento obbligato per le trazioni anteriori. Zanon (9’30’’9) leader di Super 1600, ma Paronuzzi a 12’’6 è un’insidia. Doretto (9’41’’7) al terzo graffio di A6 scavalca Boria e insegue Zinutti a 8’’7. Si ferma De Cecco tradito dai freni.

PS 7 “Passo Pura” (13,50 km). Porro per il momento rimane in corsa, onorandola. Sul Pura che ha sempre fin qui dominato (come del resto in quasi tutte le prove dal 2016 in poi) stampa un buon 9’15’’7 che non è record considerando il suo 9’12’’1 dello scorso anno a inizio gara. Cescutti a 8’’7, Bravi a 9’’0 e Signor a 9’’1 che conserva 15’’4 sull’alfiere North East Ideas e 21’’0 sul portacolo Red White. Come su Fusea-Lauco, supremazia R5 con Alberto Martinelli debuttante Skoda nono in 9’48’’2, Zannier decimo in prova e tenacemente nono nell’assoluta con Miotto alle spalle staccato di 25’’5. Dopo l’acuto su Fusea-Lauco, Denis Molinari si ripete primo in R3C (10’16’’7) puntando al sorpasso su Martinelli che ora è a 5’’6, Renzo Rampazzo a 12’’4. Soravito (10’20’’3) firma anche la settima impresa in N3, Buiatti qui a 0’’5 ma il divario totale è di 32’’5, oltre il minuto Marchiol. Si ferma Doretto, ko l’alternatore e batteria a terra. Così in A6 Zinutti (10’16’’5) si toglie un problema e allunga su Boria a 18’’8. Stop anche per Gian Mario Micheloni, la sua Peugeot 106 in panne (rottura del cambio). Alessio Case stoppa le lancette a 10’55’’7 e Nicola Rigon nonostante 3’ di penalità si ritrova primo in A5 con 11’’9 di vantaggio su Dario Treu. Guasto meccanico per Zille, in K10 resiste solo la Peugeot di Denis Lesa. Pioggerellina fatale a Lino Acco (Peugoet 208 T16 R5) che pigia sul freno e va a muro su un tornante sinistro. Equipaggio indenne, gara finita.

PS 8 “Invillino” (6,90 km). Ha lasciato Porro per frustazione, oltre 4’ persi tra foratura e cambio ruota su “Fusea-Lauco”. Nel ripassaggio di “Invillino” si migliora di 1’’4 Signor (3’39’’4), Targon a 1’’5, Cescutti a 1’’8 e Bravi a 2’’3 che ora insegue nel totale a 17’’7 con margine di 5’’1 su Cescutti terzo, a sua volta insidiato da Targon a 3’’9. Intanto il crucco Rigler quatto quatto è quinto assoluto a 1’35’’2 con Tabarelli a 0’’8. I ritiri davanti fanno scalare tutti e adesso Zannier è ottavo con dominio in A7 sulle Clio Williams di Miotto (a 42’’9) e Matteo Righini (a 1’53’’7). Fuori dai ranghi di R3C Martinelli (“qualcosa si è rotto, ma non so che cosa”): era in testa dalla seconda di Feltrone e adesso comanda Molinari su Rampazzo. Scratch di Buiatti in N3 (4’12’’1), Soravito (a 0’’1) lascia correre. Scratch di Blasutto in N2 (4’23’’9) con Erik Di Vico a 0’’4, mentre Dall’ò cede di colpo 15’’6 però resta saldamente al comando con Mattia Ghion secondo a 47’’2.

Marco Signor (foto 2emmephotorace)

PS 9 “Fusea-Lauco” (12,00 km). Piove, si alza il piede e Cescutti fa 9’43’’8 (45’’8 in più rispetto al primo passaggio). Targon a 0’’2 e Signor a 0’’5. Bravi a 1’’2 tiene Cescutti a 3’’9 nel duello per la piazza d’onore. Il viscido non spaventa Zannier (10’09’’6) e Miotto (10’10’’0), neppure le loro intramontabili Williams. Prepotente Soravito (10’15’’5) acuendo i distacchi di Buiatti, Marchiol e il resto della compagnia di N3. Addio sogni di gloria carnici per Dall’ò che si ferma, in N2 passa davanti Ghion con 15’’2 su Di Vico e 20’’su Lenny Zanier che qui firma il graffio in 10’32’’0, Peugeot 106 sino al quinto posto dell’ampezzano Fachin. Beffa crudele sul bagnato anche per Zinutti, in un colpo solo cede 1’14’’1 in A6, il miglior tempo lo firma la Citroen Saxo di Andrea Bressan (10’35’’1), Boria si prende la vetta di Classe con Zinutti ora a 36’’2 di ritardo.

PS 10 “Passo Pura” (13,50 km). L’ultimo crono non fa certo tremare i polsi allo scudettato Signor (suo il titolo Ciwrc del 2016), niente calcoli con Bernardi a scandirgli le note: 9’21’’4, Cescutti a 1’’ e Bravi a 4’’7 salvando la piazza d’onore per l’inezia di 0’’2. Zannier (9’55’0) sempre dentro i dieci e ottavo assoluto. Paronuzzi fa lo scratch di Super 1600 (10’00’’8) su Zanon (a 8’’7) saggio a non strafare per chiudere davanti il discorso di Classe con 17’’1 di margine. Soravito non rischia sull’ultima, onore delle armi a Buiatti (10’17’’3) e vittoria di Classe in cassaforte per il tolmezzino con la Clio Rs. Soddisfazione anche per Di Vico che piazza il graffio di N2 (10’55’’8) e chiude secondo alle spalle di Ghion. Partiti in 121, al traguardo in 77, ritirati 44 equipaggi. Il Carnia 2019, con cinque prove speciali ripetute due volte, è stata gara dura e selettiva, emozionante e spietata. Nonostante la pioggia, un folto pubblico ha omaggiato il rituale delle premiazioni in piazza ad Ampezzo, capitale di un rally che non finisce di stupire e ha in serbo forti ambizioni.