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Legambiente contraria all’asfaltatura nell’aviosuperficie di Osoppo

La cementificazione del territorio è uno di più importanti e sottovalutati problemi ambientali del Paese, cosa che porta alla riduzioni delle aree agricole, al deturpamento del paesaggio, all’alterazione dei flussi idrologici e alla frammentazione degli ecosistemi.
Lo sostiene Legambiente FVG, la quale ricorda che 
studi condotti dall’Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione Ambientale posizionano il Friuli ai primi posti in Italia per superfici agricole che sono state trasformate per fare posto a centri commerciali, strade, capannoni e case. Eppure continuano a fiorire progetti di nuove aree commerciali ed espansioni delle esistenti; questo va di pari passo ad altrettante chiusure. Fanno coro anche i dati forniti da IRES FVG che collocano al primo posto il Friuli e la provincia di Udine per metri quadrati di superfici della grande distribuzione organizzata ogni 1000 abitanti.

Un caso riguarda l’autorizzazione al Comune di Osoppo per una variante urbanistica volta a consentire l’asfaltatura di 2 ettari di terreno prativo nell’ambito dell’aviosuperficIe attigua alla Zona di Protezione Speciale del Medio Tagliamento.
Da parte sua il Comune ha adottato a ottobre una specifica variante volta al cambio di destinazione d’uso. Contro questi provvedimenti Legambiente ha presentato nota alla Regione ed allo stesso Comune chiedendo la rettifica dei relativi atti. Le motivazioni, espresse nelle note, si incentrano principalmente sull’importanza ambientale del territori. 
 
Infatti la zona di Osoppo si qualifica per la grande valenza ambientale rappresentata in particolare dal sito comunitario Medio Tagliamento, dal fiume stesso, dal geosito del Forte e dalle numerose risorgive; è uno dei pochi se non l’unico sito regionale, che può vantare un’estensione considerevole dei prati stabili, la cui importanza è riconosciuta unanimemente; è il  “paese delle orchidee”; il territorio è attraversato dalla pista ciclabile di Alpe Adria, il cui tracciato costeggia proprio l’aviosuperficie e dal prossimo  ripristino della ferrovia Gemona-Sacile. E la zona industriale? Legambiente propone che la zona industriale si doti di un sistema di gestione ambientale d’area, promuova lo sviluppo di economie green utilizzando i capannoni dismessi.
 
Proprio quest’anno le principali associazioni ambientaliste europee, istituti di ricerca, associazioni degli agricoltori stanno raccogliendo le firme per chiedere formalmente all’Unione Europea una direttiva per la protezione del suolo. Questo infatti rappresenta una delle principali risorse strategiche dell’Europa, in quanto garantisce la sicurezza alimentare, la conservazione della biodiversità e la regolazione dei cambiamenti climatici. “È giunto il momento di proteggere i suoli europei – dicono da Legambiente -. Per questo servono almeno 1 milione di firme che si possono raccogliere online all’indirizzo www.people4soil.eu.