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Gli “Amanti” di Illegio attendono il ministro Franceschini

“Strutturare l’evento delle mostre di Illegio attraverso un accordo con il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e invitare lo stesso ministro Franceschini a visitare l’edizione di quest’anno. Perché la realizzazione della rassegna deve essere consolidata, affinché abbia garanzie di continuità a prescindere dall’identità degli amministratori pubblici”. Così la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, domenica a Illegio (Tolmezzo) in occasione dell’inaugurazione della mostra “Amanti. Passione umane e divine”, organizzata dal Comitato di San Floriano a cura di don Alessio Geretti e che rimarrà aperta al pubblico fino a domenica 8 ottobre.

Una rassegna ispirata ad una forza poderosa – quella dell’amore – che ha emozionato la stessa Serracchiani, la quale si è soffermata proprio sul tema della mostra, estendendolo a quel senso di umanità che ci fa guardare al prossimo senza odio e diffidenza.

La presidente poi ha voluto ringraziare gli organizzatori per la grande qualità della rassegna, ricordando come nelle ultime tre edizioni si siano scelti argomenti diversi, tutti portatori di un forte impatto artistico, oltre che di originali suggestioni.

La mostra conduce il visitatore in un percorso di quarantacinque dipinti e sculture che vanno dal Trecento al Novecento, provenienti da trenta collezioni europee e che elevano l’animo accendendo l’emozione con le storie più incantevoli, struggenti, sublimi e tragiche: quelle che raccontano la potenza, sottile e grandiosa, dell’amore.

Le opere trovano origine da cinque fonti principali – la mitologia classica, la Sacra Scrittura, le vite dei santi, la letteratura cavalleresca e romantica, il teatro – e immergono il visitatore in una profonda meditazione sull’amore, nel suo rapporto tra materia e spirito, tra gioia e tormento, tra la vita e la morte.

Ecco allora Venere e Adone, in un’opera di Jaques Blanchard del 1632 mai vista prima in Italia, che riflette l’insegnamento di Tiziano e rappresenta la stessa Venere innamorata, per uno scherzo di suo figlio Eros, di un uomo la cui bellezza la rende plasticamente arrendevole.

Ma l’emozione del sentimento viene materializzata anche dalle sculture del Canova, che nell’Endimione dormiente la luna ammira l’irresistibile gioventù del cacciatore. Una fascinazione che non vuole avere mai fine, e per questo Endimione rimane eternamente addormentato. Sospeso nel tempo.

Altro soggetto, stessa declinazione: Amore e Psiche. Qui il Canova modella la favola di Apuleio, quando Eros si innamora di un’anima, delicata e fragile, come la farfalla che viene tenuta nella mano del dio.

C’è poi il tradimento, come quello di Cleopatra a Marcantonio, che Johann Michael Rottmayr in un olio su tela, riflettendo un barocco nordico pesante, sublima artisticamente nell’inganno compiuto usando l’avvenenza.

E poi la perdizione, la danza di Salomè che fa breccia nel cuore lascivo di Erode, dipinta dal croato Ivan Tisov, il quale, contaminato dalla secessione di Monaco, rappresenta una scena completamente concentrata sull’ipnosi del ballo.

Nel percorso di Illegio 2017 trova spazio dirompente anche la sensualità mistica della Maddalena, con due opere per la prima volta esposte in Italia e siglate da Orazio Gentileschi e da Bartolomé Esteban Murillo.

Amore e morte, e in questo caso la fine prematura di Ernst Klimt (fratello del celebre Gustav), che scomparso a soli 28 anni è riuscito a lasciare in eredità i Giovani innamorati nel giardino, raffigurando quella che per pochi anni sarà sua moglie ma che rimarrà eterna, perché il tempo passa e, con il dono della fede, il sentimento non muore mai.

Oltre alla presidente Serracchiani, all’evento erano presenti, tra gli altri, anche il vicepresidente della Provincia di Udine, Franco Mattiussi, e il sindaco di Tolmezzo Francesco Brollo.

3 pensieri riguardo “Gli “Amanti” di Illegio attendono il ministro Franceschini

  • Maria Grazia Casabianca

    Arrivo a Illegio alle 15.30 con amici Udinesi per la mostra annuale di Illegio. Sotto il tendone impossibile sedersi. Il nostro invito non garantisce un trattamento diverso da chi non lo ha. D’altra parte gli inviti sono moltissimi e i posti a sedere pochissimi. Aspettiamo. I discorsi dei personaggi che si avvicendano a parlare ci raggiungono a tratti come in un film di Fellini. Un vescovo con l’aria di essere fuori posto, passeggia per le ex-povere strade del villaggio ormai con le case, alcune medievali, tutte imbiancate e infiocchettate e tradite nella loro essenza di autenticità ormai svanita. Il tempo passa e arrivano le 16,30. Autorità mai paghe di parole si avvicendano con Don Alessio deus ex-machina della mostra e con Beatrice anima buona sensibile e legatissima al suo territorio malgrado i figli all’estero per forza di cose. Basta, sono le 17 e ci lasciano in piedi sotto il sole ad aspettare che finiscano i discorsi (a nessuno interessano ormai in nessun modo) . Viene spontaneo il paragone di quando per entrare al Louvre ci ho impiegato un quarto d’ora con la fila davanti all’entrata. Vicino a me una signora di Padova si rammarica di essere venuta, poi più tarsi all’uscita si dirà delusa per la mostra in sé e per l’organizzazione interna. Le 17.30: decidiamo di aspettare ancora fino alle sei come orario massimo e poi di andarcene. Intanto un organizzatore va avanti e indietro tra noi facendo entrare alla mostra, chiusa per tutti, le guide dedicate e a chi protesta per la lunga attesa ribatte con frasi secche e poco gentili, quasi scocciato e solo quando la gente, alle 18.05 comincia a rumoreggiare si decide ad aprire l’ingresso a tutti ma senza guide sia pur gratuitamente e con la confusione che ne consegue. PECCATO per noi sarà l’ultima mostra di Illegio

  • Gentile Sig. ra, ringraziandola della sua testimonianza, volevo solo far presente che sulla mostra di Illegio, qualche anno fa, si era scomodata persino la trasmissione Report, che aveva portato alla luce risvolti.. “particolari” .

    https://www.google.it/amp/messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2013/05/07/news/mostre-a-roma-report-fa-le-pulci-a-illegio-e-san-floriano-1.7016840/amp/

    Poi ognuno è libero ovviamente di approfondire o meno.

    Approffittando del suo intervento poi, da donna e forse da mamma, sarei curioso di un suo parere sul “Don Geretti pensiero” (cosí l’ho definito io) .. riguardo a un suo intervento sul tema della scarsità delle nascite ( e del poco coraggio) nel procreare ..
    Non é eccessivamente lungo ma vale davvero la pena secondo me, di arrivarci fino in fondo.

    Insomma, sapere come la pensa una persona su una qualsiasi questione o su una in particolare, aiuta a conoscerla meglio..

    Cordialmente

    http://www.ilfriuli.it/articolo/Cronaca/La_nostra_regione_%C3%A8_fanalino_di_coda_per_numero_di_figli_/2/158307

  • galdino leschiutta

    Se gli inviti erano piu’ dei posti a sedere qualcuno ha sbagliato o soffre di megalomania.
    Di certo i carnici hanno molto da imparare su come comportarsi con chi viene da fuori, ma è problema ahime’ arcinoto e riscontrabile anche quando vai a mangiare una pizza.
    A volte la gentilezza può superare anche piccole carenze, ma chi è sgarbato le acuisce dimenticando che nulla è dovuto per nulla. Su un giornale femminile ho letto anni orsono, e condiviso, che le tre S aiutano a vivere meglio (Semplicità, Serenità e un Sorriso).

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