CronacaFVG

Fregonese (Anaao Assomed): «Il Covid è entrato in FVG dalla Slovenia»

“Credo che il virus sia entrato per contiguità geografica con una zona come la Slovenia, dove un tampone su due è positivo, le terapie intensive sono strapiene, non ci sono posti letto. È una situazione veramente tragica”.
Parole di Valtiero Fregonese, segretario FVG di Anaao Assomed (Associazione dei Medici e dei Dirigenti Sanitari), in un’intervista a InBlu2000, la radio della Conferenza episcopale italiana.
“Purtroppo non ci sono controlli al confine – ha aggiunto Fregonese -. Ricordiamo che l’anno scorso la Slovenia aveva posto delle barriere fisiche che impedivano il passaggio a cittadini italiani nel suo territorio e viceversa. In questa situazione, in cui forse un filtro o un controllo maggiore alle frontiere sarebbe stato auspicabile, e qualcuno anche in Regione lo ha chiesto pubblicamente, in realtà non esiste nessun tipo di barriera, nessun tipo di filtro e il passaggio è assolutamente libero”.
“Non mi riferisco alle pattuglie dell’Esercito che controllano i confini random, qui si tratta di un controllo sanitario che è tutta un’altra cosa – conclude -. Non c’è neanche il controllo del Green pass al passaggio del confine, tanto per rimanere alle cose semplici. E questo io credo che abbia significato molto in termine di diffusione del contagio nelle nostre zone”.

MORETTI (Pd) «La situazione già complicata del Fvg non può essere ulteriormente compromessa da situazioni quali quelle di Austria e Slovenia, dove si registrano aumenti molto significativi dei contagi covid. I cittadini del Fvg, così come il sistema economico e commerciale regionale vanno protetti: per questo serve un’azione corale di tutta la politica del Fvg, dal piano nazionale, dove i parlamentari Pd hanno chiesto al Governo una forte sorveglianza sanitaria ai confini, a quello regionale. Nessuna chiusura dei confini (a suo tempo contestammo quella attuata da Austria e Slovenia), solo il rispetto delle norme previste per il contenimento del virus, a partire dal controllo sistematico del green pass alle frontiere». Lo afferma il capogruppo del Pd in Consiglio regionale Fvg, Diego Moretti commentando la situazione dei contagi Covid.
«Il flusso da questi paesi va monitorato, non per chiedere improbabili e demagogiche chiusure, ma per verificare che queste persone siano in regola con la certificazione sanitaria. L’amministrazione regionale agisca dunque nei confronti del Governo rispetto a una situazione di criticità in cui si trova la nostra regione, al confine di due Paesi esteri dove la situazione è decisamente sfuggita di mano e che quindi necessita di maggiore attenzione perché non si aggravi ulteriormente». Infine, l’invito di Moretti di «considerare l’importanza di anticipare le prenotazione per la terza dose di vaccino per la fascia di popolazione oltre i 40 anni, come stanno facendo altre Regioni».

BORDIN E GHERSINIGH (Lega) “L’aumento esponenziale dei nuovi contagi in Austria, Slovenia e Croazia influisce in modo significativo sulla crescita dei contagi in Friuli Venezia Giulia e, di conseguenza, sull’aumento dei ricoveri. Concordiamo quindi con la necessità di arginare la corsa del virus istituendo un controllo del Green Pass direttamente ai confini”.
Lo affermano in una nota i consiglieri regionali della Lega, Mauro Bordin e Giuseppe Ghersinich, che accolgono con favore la proposta del presidente della Camera di commercio Venezia Giulia, Antonio Paoletti e aggiungono che “sarebbe quanto mai necessario che le regole fossero comuni in tutti gli Stati membri, a partire proprio dalle istituzioni stesse, per non creare confusione tra i cittadini”.
“Per perseguire la tutela della salute della nostra comunità – insistono i leghisti – sono quindi necessari i controlli del Green pass al confine. Il Governo dovrebbe rafforzare le verifiche – concludono Bordin e Ghersinich – per impedire a coloro che sono privi di certificato verde, di entrare in Fvg e mettere in pericolo la salute dei cittadini che si sono vaccinati e seguono sempre comportamenti corretti”.